Necessità attuale della ripresa dell'Apologetica Cattolica |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Non c’è gruppo religioso al mondo che sia stata più avversato della Chiesa Cattolica; ma è anche più certo che non ce n’è stato un’altro meno capito; per cui nessuno dei dardi coi quali si è tentato di colpirlo ha raggiunto il bersaglio cioè di eliminare la Chiesa Romana dalla Storia o renderlo un gruppo religioso marginale e ininfluente. L’affermazione sembra paradossale e sarebbe storicamente errata, se non fosse possibile distinguere “la Chiesa” da quanti la rappresentano, clero e fedeli laici. Tutti costoro, innegabilmente “uomini” con quanto di “umano” li caratterizza, non sono la Chiesa… Ora, con ciò si intende rivelare che essi non l’hanno concepita, non l’hanno fondata, non l’hanno costituita quanto alla sua struttura e ai poteri che esercita, non hanno ideato le verità teologiche che insegna, non hanno enunciato i principi morali in base ai quali essa legifera, approva e condanna… Ma c’è di più: gli uomini che rappresentano la Chiesa molte volte hanno tentato di disgregarne la compagine ... ... con gli scismi; decapitarla, negando le sue verità con le eresie più radicali; demolirla, opponendosi alla sua Gerarchia; screditarla con l’esempio di una vita vergognosa ed immorale… Netta dunque la distinzione tra “Chiesa” e “Gli uomini di Chiesa”. Distinzione confermata dal fatto che la Chiesa non ha mai esitato a condannare i suoi stessi uomini, quando questi hanno agito contro le sue verità teologiche, i suoi principi morali, le sue tradizioni plurisecolari, la sua origine divina. Ciò perché figli spuri, degeneri, “falsi fratelli”, “Guide cieche”, pastori inetti e indegni… Contro costoro, giustamente, gli storici hanno potuto puntare l’indice, accusandoli di prepotenza, nepotismo, ipocrisia, licenza nei costumi, mondanità, simonia, ecc. Ora, la materia di tante e tali accuse non è tratta dal senso della Chiesa, dalla luce dei suoi dogmi, dalla sublimità della sua morale, dalla sovraumana provvidenzialità dei suoi poteri, dall’eroismo dei suoi Santi…; ma unicamente dallo spirito di criteri, dalle concupiscenze, dalle abitudini, dalle opinioni, dalle condotta, dalla cultura tipica del mondo lontano o in antitesi con Dio. Dunque, le accuse contro gli uomini di Chiesa si ritorcono contro il mondo, a cui essi ancora appartengono, di cui hanno ereditato mentalità e costumi… Mondo che – per loro colpa – si è introdotto nella Chiesa, rappresentando l’Antichiesa, perché suo nemico più insidioso e potente. Chiarita la distinzione tra Chiesa e alcuni uomini di Chiesa che con i loro comportamenti hanno tradito quella santità a cui erano chiamati, è necessario però affermare che oggi, come non mai, vengono diffuse in grande stile calunnie a non finire sulla storia del Cattolicesimo. Numerose case editrici oggi pubblicano libri in cui i vangeli sono presentati come storie di menzogne, i papi come criminali assetati di potere, la religione cattolica come strumento oscurantista di oppressione e di intolleranza. I nemici attuali della Chiesa vanno a ripescare vecchie storie dell’orrore, alcune inventate dai carnefici della Chiesa primitiva, altre dai riformatori protestanti, dagli illuministi, dagli ideologi marxisti ed anarchici, dai massoni e dalle sette anticattoliche come i testimoni di Geova…Lo scrittore tedesco Michael Hesemann fa opportunamente notare: “ Dal momento che le menzogne sono come il vino – acquistano valore con il passare del tempo – il fatto che talune siano vecchie di centinaia di anni si trasforma in un vantaggio: rende più difficile verificarle. Si aggiungono temi nuovi, le storie di cospirazioni risalenti a secoli fa, ricostruite sulla base di scarsi indizi e falsificazioni grossolane, vengono arricchite da tanta “action”, tanto “sex” e tanto “crime” che a molti risultano insopportabili. Se questi ingredienti funzionano, è molto facile scrivere un bestseller e i presunti “oscurantisti” della Chiesa sono sempre adatti a diventare le arcicanaglie di questi drammi moderni. Se il libro viene messo in ridicolo dagli esperti in materia, per il brillante autore la stroncatura è la prova di una cospirazione nei suoi confronti. Se la Chiesa ignora l’opera, perché ha di meglio da fare, allora significa: guarda, si nasconde dietro un muro di silenzio! Se l’autore riesce a persuadere il lettore che la Chiesa ha qualcosa da nascondere può presentarsi come una mente illuminata, pretendere di avere autorità morale quale cacciatore della verità perduta: dopotutto smaschera in un sol colpo come gigantesca menzogna quello a cui credono milioni di persone, quello che fino a quel momento forniva consolazione e appiglio alla loro esistenza. Riconoscente che gli abbia aperto gli occhi, il lettore consiglierà ad altri il suo libro e aspetterà la pubblicazione del successivo, finché i diritti di autore basteranno all’autore per acquistare un castello nella campagna inglese, una villa nel New England o, per rimanere in territorio tedesco, affacciata sullo Starnberger See, il lago dei vip. Raccontare le leggende nere della Chiesa cattolica, le storie dei suoi oscurantisti,quindi, conviene, è quasi una garanzia di altre tirature, di successo. Così, anno dopo anno ci attendono nuove rivelazioni, una vera fortuna. Con un denominatore comune: queste opere mettono in dubbio i fondamenti del cristianesimo e hanno un rapporto del tutto particolare con la verità”. In questa situazione di menzogne contro la Chiesa è necessario per amore della verità storica una ripresa in grande stile dell’apologetica. Fino a tempi recentissimi l’apologetica non godeva di buona fama. Sull’onda di un dialogo che spesso si riduceva ad un irenico “volemose bene”, la difesa della fede cattolica veniva vista come una forma di “fondamentalismo” inaccettabile, oppure un esagerato attaccamento a cose lontane dagli “urgenti” problemi del modo: la pace, l’ecologia, i diritti delle minoranze e quant’altro. Cosa poteva mai risolvere immediatamente il fatto di difendere, ad esempio la dottrina della Chiesa sulla Creazione o sull’Incarnazione del Verbo? Ciò che contava era trovare soluzioni immediate ai problemi di cui sopra. Il Cristianesimo in generale, e la Chiesa in particolare, venivano presentati, in pratica, da molti cattolici di buona volontà come progetti terreni che promuovendo amicizia e comprensione tra i popoli avrebbero quotidianamente, si è finito per non risolvere più o meno nulla dei problemi del mondo, smarrendo spesso l’autentico contenuto della fede cattolica. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, fin dal primo giorno del suo pontificato, ha ricordato quello che è il vero senso della Rivelazione: Gesù è venuto per farci conoscere Dio, salvarci dal peccato, dalla morte eterna ed aprirci le porte del Paradiso. Il resto – pace, ecologia, politica ecc. – è subordinato a questo. Queste verità fondamentali sono legate a loro volta ad altre, solo apparentemente “meno importanti” o “secondarie”, come vorrebbe un certo ecumenismo d’accatto, perché la Verità con la “V” maiuscola è un tutto armonico e completo, che supera certamente la semplice ragione umana, ma che è allo stesso tempo necessario alla ragione – come afferma il Santo Padre Benedetto XVI – se questa non vuol perdersi nel baratro di una contraddizione tanto drammatica quanto assurda. Dunque, anche se un po’ timidamente, si è ripresa in mano l’Apologetica, quella scienza, cioè, che scopre i motivi di credibilità della fede cristiana, che tutti gli uomini, in quanto esseri ragionevoli, sono in grado di comprendere. Tali motivi non sono presentati solamente a chi non ha fede, ma anche ai credenti in quanto il cristiano è chiamato a rendere ragione della propria speranza. (cf 1Pt 3,15). Don Marcello Stanzione |
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