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Perché Vendola non può ricevere la Santa Comunione PDF Stampa E-mail

Perché Vendola non può ricevere la Santa ComunioneDiversi siti cattolici come ad esempio Pontifex.Roma hanno più volte sottolineato anche attraverso interviste ad autorevoli vescovi e cardinali che l’attuale presidente della regione Puglia Nicola Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, detto Nichi per gli amici, per coerenza morale personale e pubblica non dovrebbe accostarsi a ricevere la Santa Comunione durante la celebrazione della Santa Messa. Vendola che è nato a Bari il 26 Agosto 1958 ha aderito fin da ragazzo alla Federazione Giovanile Comunista Italiana e al Partito Comunista, laureato in lettere e filosofia ha fatto una tesi su Pier Paolo Pasolini noto regista che venne ucciso su una spiaggia di Ostia da un minorenne diciassettenne notorio prostituto omosessuale della stazione Termini di Roma con cui il cineasta si era accompagnato per la consumazione di un rapporto omosex. Vendola che si è pubblicamente dichiarato omosessuale si definisce anche cattolico affermando di essere stato in gioventù discepolo del ...

...  vescovo Tonino Bello, morto in concetto di santità, e di essere un fan dei libri del cardinale Carlo Maria Martini. In una intervista al Corriere della Sera Vendola affermò che il libro più importante per un comunista come lui è la Bibbia, ebbene la Sacra Scrittura è estremamente precisa e chiara nel condannare sempre l’omosessualità. Essa afferma nel Vecchio Testamento : “ Non avrai con un  maschio relazioni come si hanno con donna : è abominio ” ( Lv 18,22 ) ; “ Se uno ha rapporti con un uomo come si fa con una donna , tutti e due hanno commesso un abominio ; dovranno essere messi a morte ; il loro sangue ricadrà su di loro ” ( Lv 20,13 ).

E , più o meno indirettamente , afferma lo stesso pensiero di profonda riprovazione per tali pratiche omosessuali in altri episodi, come su Noè che  giacque scoperto all’interno della sua tenda ” (Gn 9, 20-27) ; sugli abitanti di Sodoma che dissero a Lot : “ Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte ? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne !” ( Gn 19, 1-29 ) ; sulla prostituzione sacra, che fa dire al legislatore biblico: “ Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta, né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio ” ( Dt 23, 19 ) ; il cane di cui si parla qui è l’uomo che si prostituiva con gli omosessuali ; sugli uomini di Gabaa “ gente iniqua ( che ) circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa : “ Fa uscire quell’uomo che è entrato in casa tua “ , perché vogliamo abusare di lui ” ( Gdc 19 22-30 ) ; sul regno di Roboamo, nel quale “c’erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva  scacciato davanti agli israeliti “ ( 1 RE 14, 24 ); sulle ammonizioni di Isaia che diceva degli ebrei : “ Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato qualche superstite, avremmo fatto la fine di Sodoma ( 1, 9 ) … “ La loro parzialità verso le persone li condanna ed essi ostentano il peccato come Sodoma : non lo nascondono neppure ; disgraziati ! Si preparano il male sé stessi ” ( 3, 9 ).

Nel Nuovo Testamento san Paolo ribadisce con vigore : “ Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con menzogna, e hanno venerato e adorato la creatura al posto del Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen . Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami ; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura : Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento ” ( Rm 1 , 24-27 ). … “ Non illudetevi : né immorali … né effeminati, né sodomiti … erediteranno il Regno di Dio ” ( 1 Cor 6, 10 ). … “ La legge … è fatta per i pervertiti, i trafficanti di uomini … ” ( 1 Tm 1, 9-10 ). … “ Fuori i cani … ” Inoltre la Bibbia ricorda Sodoma e Gomorra con le parole di Gesù ( Mt 10,15 ), di Pietro ( 2 Pt 2, 6-8 ), di Giuda ( 7 ) .

Dunque le relazioni omosessuali “ sono condannate nella Sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio. Questo giudizio della Scrittura attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione ” ( Dichiarazione su alcune questioni di etica sessuale del 29-12-1975 , 8 f ).

Al termine di questa velocissima lettura di testi biblici si impone una conclusione evidentissima: la Bibbia non parla mai positivamente della pratica omosessuale, la giudica sempre come un disordine della creazione che va contro il progetto di Dio, infatti la Sacra scrittura esige che l’umanità si realizzi nel riconoscimento del proprio Creatore e tale riconoscimento implica il rispetto delle differenze che fondano la società, soprattutto la differenza uomo- donna. Venendo poi all’amministrazione dei sacramenti nei riguardi degli omosessuali c’è da sottolineare che il sacramento della Confessione e quello dell’Eucarestia non possono essere negati agli omosessuali sia inveterati o patologici che occasionali quando, pentiti, ne facciano richiesta.

In coloro che dell’omosessualità non fanno una rivendicazione alla diversità, l’infrazione della legge di Dio assume il tono di una benefica umiliazione, il significato di un comportamento sessuale alienante e degradante. La Confessione e l’Eucarestia aiutano i soggetti a redimersi dal peccato, a rettificare la tendenza prevaricatrice, a rafforzare la fede e la disponibilità a Cristo.

All’azione efficace della grazia deve unirsi ovviamente il fermo proposito di evitare il peccato e le occasioni che lo favoriscono. Un importante sostegno proviene da una vita di mortificazione e di servizio di carità. Diverso è il giudizio per coloro che proprio come Vendola , fondatore dell’Arcigay e diffusore della “ cultura gay”, fanno dell’omosessualità una legittimazione e una rivendicazione orgogliosa alla diversità, che si battono in associazioni od organizzazioni omosessualiste per averne un riconoscimento legale, per propagandarla come “orgoglio gay” e per reclutare nuovi proseliti.

In costoro mancano i presupposti della conversione, del pentimento, della catarsi e dell’espiazione necessari per essere degni della grazia sacramentale di Cristo. Nella valutazione della gravità e responsabilità dell’esercizio dell’omosessualità si devono considerare i fattori dello scandalo, della cooperazione, dell’adescamento che, oltre la carità, ledono la giustizia.

Non può ottenere da Dio il perdono chi non pone fine all’attività dissacratrice e perversa, e non ripara il male compiuto e i danni provocati. La gravità della responsabilità aumenta se come partner si assumono minorenni. Un particolare che dev’essere dichiarato in confessione, a tutela della dignità della persona e della verità. Se tra omosessuali si è instaurata una convivenza, questa dev’essere troncata come “condicio sine qua non” per essere degni del perdono di Dio e per essere ammessi all’Eucarestia.

Anche un’eventuale relazione stabile di unione omosessuale o stabilizzata esige la stessa clausola. In conclusione Vendola  se si autodefinisce cattolico deve rispettare le regole morali della Chiesa Cattolica a cui lui afferma di appartenere che per quanto riguarda l’omosessualità si è espressa sempre e solo negativamente sia con l’interpretazione dei testi biblici sia  con i testi del suo secolare magistero e sia con l’insegnamento della morale nelle facoltà teologiche.

Quindi Vendola decida di essere coerente una volta per sempre e scelga di essere o cattolico fino in fondo oppure di  non dichiararsi tale. Non si possono servire due padroni…

Don Marcello Stanzione

 
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