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Don Stanzione parla degli Angeli a Maratea (PZ) PDF Stampa E-mail

Apparizione di San Lorenzo da Brindisi dopo mortoDomenica 19 dicembre alle ore 18,00 don Marcello Stanzione in occasione della presentazione del suo libro” I Papi e gli angeli” edito dalla Gribaudi di Milano terrà   una conferenza sugli spiriti celesti al centro culturale presso la biblioteca di Villa Tarantini di Maratea in provincia di Potenza “Si pensa che gli angeli superino di gran lunga in numero la moltitudine di tutti gli uomini che sono mai stati e che mai saranno. San Tommaso arriva alla conclusione che essi esistono in grande numero, superiore alla moltitudine materiale. Anche le Sacre Scritture si riferiscono con frequenza a un vasto numero parlando di essi. Così nella visione del profeta Daniele si dice: "Migliaia e migliaia lo amministravano e diecimila volte centomila gli stavano vicini.” Queste espressioni ci danno una vaga idea del fatto che il loro numero è immenso. Ora ci potrebbe essere confusione in cielo, se questa moltitudine infinita fosse senza ordine. Ma  le schiere angeliche sono divise in varie gerarchie e cori, ognuno ... 

...   ha i propri compiti, “non tutti uguali in dignità ma tutti debitamente sottomessi. Il Potente Dio che mantiene una così potente armonia tra migliaia di pianeti sospesi sulle nostre teste e che vagano nello spazio, mantiene anche tra questi spiriti celesti, un ammirabile ordine e una meravigliosa sottomissione.”

La loro gloria è eseguire gli ordini di Dio prontamente e con gioia e non perdono occasione per provare la loro fedeltà e la loro devozione al più clemente e al più perfetto dei Padri. Essi sono un esempio di servizio amorevole e ubbidienza per gli uomini. Il Catechismo del Concilio di Trento commentando la preghiera del Padre Nostro - sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra - afferma ciò che segue: "Noi preghiamo anche per la forma e la maniera di questa obbedienza, cioè affinché essa sia diretta secondo la regola che i beati angeli osservano in cielo e i cori degli altri spiriti celestiali seguono; affinché essi spontaneamente e con supremo piacere obbediscano alla divina Maestà, così noi possiamo rendere una più gioiosa ubbidienza alla volontà di Dio, nella maniera più accettabile per Lui".

Potrebbe effettivamente esserci una maggiore rassomiglianza tra gli abitanti del cielo e quelli della terra. Questo nostro povero mondo sarebbe felice se fosse così. Il pensiero di queste Intelligenze brillanti, così superiori agli uomini, che diventano nostri servitori, per così dire, in risposta alla volontà di Dio, dovrebbe stimolarci a una più pronta e amorevole obbedienza ai disegni della Provvidenza riguardo a noi.

E’ veramente stupenda la bontà degli angeli nel non rifiutare di donare le loro cure non solo a coloro che commettono offese veniali contro il loro Creatore, considerando la conoscenza che essi possiedono dell'infinita grandezza della Divina Maestà che viene continuamente insultata. È sorprendente allora vedere che essi non abbandonano neanche quelle persone miserabili che vivono nel peccato mortale, che calpestano il Prezioso Sangue del Dio-Uomo e sono colpevoli della sua morte! Con incredibile benevolenza essi continuano a vegliare sulle loro sfortunate anime e non risparmiano sforzi per portarli alla penitenza e alla riconciliazione con Dio. Rivolgiamoci dunque ai loro servigi angelici con la nostra affezionata gratitudine e confidenza.

Qualcuno può dire:" Ma questi  angeli davvero apprezzano il nostro povero amore e la nostra amicizia?" Ma certamente. Santa Gertrude ci dice che un giorno ella pensò di offrire la sua santa comunione in onore dei nove cori di angeli. Dio le permise di vedere quanto essi fossero felici e grati per questo atto d'amore. Ella non avrebbe mai pensato di poter dar loro una tale felicità. Questo esempio dovrebbe incoraggiarci a fare lo stesso, specialmente offrendo il Sangue Divino come ringraziamento a Dio per tutta la bellezza, la santità e la gloria che egli ha dato loro. Se facciamo ciò essi ci ripagheranno migliaia di volte.

Carlo Di Pietro

 
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