I Canonici Regolari della Santa Croce e l’Opus Angelorum |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions La notizia che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato ai presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo una lettera circolare riguardo ad alcuni membri usciti od espulsi dall’Ordine dei Canonici della Santa Croce e dall’Opus Angelorum è stata appositamente riportata in modo errato da diversi organi di stampa per gettare discredito su Tutto l’ordine che è un ordine canonicale pienamente inserito nella Chiesa e di tutti i membri dell’Opus Angelorum che è un’associazione pubblica di fedeli, del quale anche lo scrivente fa parte. Anzi La Congregazione guidata dal Cardinale Levada auspica che gli ordinari locali accolgano nelle loro diocesi tale associazione e ne favoriscano lo sviluppo. Ma come è nato l’Ordine della Santa Croce i cui sacerdoti animano l’Opus Angelorum? Intorno agli anni sessanta del secolo scorso diversi sacerdoti simpatizzanti dell’associazione “Opus Angelorum” avevano intenzione di creare una nuova congregazione religiosa cattolica che ... ... avesse come obiettivo la diffusione della devozione cristiana agli angeli. Ma negli anni settanta i vertici vaticani della Congregazione dei religiosi a Roma proposero loro che invece di creare una nuova congregazione riprendessero invece un antico ordine canonicale, quello della Santa Croce di Coimbra che si era estinto. L’ordine quindi che era stato fondato nel 1131 fu ricostituito nel 1979. Ma vediamo la storia di questo antico ordine.La fondazione della Casa Madre dell’Ordine, il Monastero della Santa Croce di Coimbra risale all’ Arcidiacono( oggi si direbbe Vicario Generale ) Don Tello. Accompagnò il suo Vescovo, Don Maurìcio Bordino, nel suo viaggio verso il Vicino Oriente e trascorse tre anni interi nella Terra Santa. Lì Don Tello fece le sue osservazioni e studiò la vita religiosa nelle sue varie forme; infatti acquisì le sue esperienze e trascrisse i suoi appunti. Durante il viaggio di ritorno trascorse quasi un anno a Costantinopoli, dove conobbe la vita monastica locale, approfondendo e completando sia le sue esperienze monastiche sia gli appunti della Terra Santa. Questo avvenne durante gli anni dal 1104 al 1108. Il Concilio Vaticano IIricorda che le Chiese dell’ Oriente avevano avuto un tesoro dal quale la Chiesa d’ Occidente ha tratto tantissimo per la sua liturgia, la sua tradizione popolare e giurisprudenza. Così, prima della fondazione del Monastero di Coimbra, Don Tello ritornò non solo alla fonte della vita apostolica a Gerusalemme e nella Terra Santa ( come fece St. Theotonio dopo di lui) ma giunse anche nel più importante centro delle chiese orientali, alla scuola della vita religiosa . Questo fatto storico è importante per la comprensione in tutta la sua ampiezza e profondità dello Spirito del Fondatore la primogenia inspiratio dell’ Ordine dei canonici della santa Croce. Ancora mezzo secolo dopo il Grande Scisma del 1054 l’ Ordine poteva ancora estrarre dalle fonti della spiritualità orientale ( e possibilmente anche dalla Liturgia). Questa grazia è nello stesso tempo patrimonio e commissione dell’ ordine: guidare la vita dalla pienezza delle proprie origini e aiutare a seconda delle sue capacità affinché la Chiesa pellegrina respiri con entrambi i polmoni, prendere in prestito un’ immagine dal nostro Santo Padre. Don Tello allora aspettò finché il numero dei suoi primi religiosi associati non raggiungesse il desiderato Dodici. Il suo primo allievo, St. Theotonio, stava pensando di intraprendere il suo terzo viaggio nella Terra Santaper unirsi ai Canonici Regolari della Chiesa del Santo Sepolcro, cosicché al posto della Sofferenza e Morte e Resurrezione di Gesù poteva vivere la vita degli Apostoli. Don Tello e i suoi compagni riuscirono a convincerlo a rivedere i suoi piani, cosicché si unì ai fondatori di Santa Croce. Uno pensa spontaneamente ai primordi della Chiesa di Gerusalemme: come una volta Pietro prima della Pentecostedispose che il numero dei dodici Apostoli attraverso la selezione di St. Mattia fosse ristabilito. Analogamente, Don Tello, prima della fondazione di Santa Cruz, dispose che il numero dodici fosse portato a compimento dell’ inclusione di St. Theotoniuo. Le cronache dell’ Ordine chiamano questi dodici gli uomini apostolicicon un chiarissimo riferimento ai dodici Apostoli riuniti intorno al nostro Signore Gesù Cristo. Essi formavano le pedras preciozas fundamentais do edificio espiritual daquelle religiozo Convento. Questa formulazione del cronista ci ricorda che gli Apostoli costituirono la fondazione della Chiesa e che i loro nomi sono scritti sulle pietre della fondazione della Gerusalemme Celeste che sono decorate con pietre preziose di tutti i tipi. E’ evidente come l’ idea della Città di Dio , della Gerusalemme terrena e celeste abbia segnalato l’ origine e la storia dell’ Ordine. La fondazione di Santa Cruz in Coimbra aveva come fine il rinnovamento della vita canonicale nella più grande fedeltà possibile al modello degli Apostoli e all’ intera Chiesa apostolica di Gerusalemme, in cui i credenti erano un solo cuore e una sola anima. Il 28 Giugno 1131, la vigilia della Festa dei Principi degli Apostoli S. Pietro e S. Paolo , il Vescovo di Coimbra, Don Bernardo, portarono la pietra angolare alla Casa Madre, che fu consacrata alla Santa Croce e all’ Immacolata Concezione. Quel giorno i primi dodici iniziarono la vita comune e si prepararono alla professione religiosa che doveva seguire la costruzione della Chiesa e del Monastero. Quella novitiade (nella terminologia moderna) durò circa otto mesi fino al 24 febbraio 1132. Chi erano i primi dodici associati? Dalla già menzionata cronaca di Cruzio D. Timòtheo dos Martirez troviamo la seguente informazione: 1- Don Tello, era come già detto, l’ Arcidiacono del Vescovo di Coimbra. Il Vescovo D. Cresconio (morto nel 1092) aveva affidato la formazione di suo nipote, Theotonius, a Don Tello, che, nel 1131 con il suo primo allievo spiegò con più dettagli il numero dodici dei dodici Apostoli. Don Tello non fece solo le preparazioni spirituali e materiali per la fondazione di Santa Cruz, fu lui che completò anche il lavoro giuridicamente. Nel 1135 ricevette dalle mani di Papa Innocenzo II la Conferma e l’ Esonero per il Monastero della Santa Croce. Portò anche la regola e le costituzioni dal Monastero di St. Ruf vicino Avignone a Santa Cruz. Morì il 10 settembre 1140. 2- Don Joao Peculiar aveva studiato all’ Università di Parigi. Poco dopo la fondazione di Santa Cruz, fu nominato Vescovo di Porto (1136) e poi nel 1139 fu nominato l’ Arcivescovo-Primate di Braga. In occasione della Consegna del Pallium a Roma da Papa Innocenzo II riportò i privilegi papali che D. Affonso Henriques ha chiesto per il Monastero Di Santa Cruz. D. Joao Peculiar incoronò D. Affonso Henriquesprimo Re del Portogallo a Lamego. Morì il 3 dicembre 1175. 3- Don Ayres Frojas era un canonico della Cattedrale di Coimbra al tempo in cui si unì a Don Tello. Morì il 19 aprile1169 al Monastero di Santa Cruz. 4- Don Mendo era un canonico di Coimbra prima del suo ingresso nell’ Ordine. Come Cruzio fu eletto I Vescovadi Lamego nel 1148. Morì il 17 settembre 1173. 5- Don Pedro Alfarde era un importante chierico e professore di Coimbra. Ricoprì la terza più alta carica nella Santa Cruz quella di preposto. Morì il 4 aprile 1170. 6- Don Zelamo Gudhino era un nobile e un vedovo di Montemor o Velho. Al suo ingresso lasciò in eredità i suoi possedimenti con la Chiesa S. Thome de Mira al Monastero. Divenne Prete e morì il 1 giugno 1144. 7- Don Honorio originario della Coimbra fu priore della Chiesa collegiale. Dopo il suo ingresso nei Cruzios, fondò, su commissione di St. Theotonio, il Monastero in onore del Martire St. Vincent in Lisbona dove allora era superiore. Morì il 7 agosto 1161. 8- Don Oveco fu un importante canonico apostolicamente incline nella Cattedrale di Coimbra. Morì il 18 febbraio come St. Theotonio, ma l’ anno è sconosciuto. 9- Don joao Theotonio era il nipote di St. Theotonio e un canonico alla Cattedrale di Coimbra. Nel 1152 con il consenso della comunità, St. Theotonio l’ incarico di priore sulla comunità. Dopo la morte di suo zio il 18 febbraio 1162 fu unanimemente eletto priore. Morì il 29 ottobre 1181. E’ sepolto oggi nella Chiesa principale di Santa Cruz al lato opposto di Don Tello. 10- Don Pedro Mendes era un importante canonico della Chiesa di Coimbra. Dopo che i Mori avevano distrutto il Castello di Leiria con la Chiesa Nossa Senhora da Penha, il Re aveva sia ricostruito che restituito la Chiesa ai Cruzios. St. Theotonius mandò D. Pedro lì nel 1144 come superiore , dove morì il 14 aprile 1153. 11- Don Sisnando Paes veniva da Montemoro Velho dove era il superiore della Chiesa Santa Maria de Alcacere. Nel 1132 fu eletto il primo Preposto, Rettore del Monastero di Santa Cruz. Muore il 6 Luglio 1164. 12- La vita di Saint Theotonio è a grandi linee sufficientemente conosciuta, essendo stata presentata e resa disponibile in una prima lettera circolare. Speriamo che un’ edizione critica come quella di Don Tello, sarà pubblicata in un vicino futuro. Ora cosa avvenne dopo la consacrazione della pietra angolare il 28 giugno 1131. La Fondazione in Coimbra fu così benedetta da Dio, che in 8 mesi dall’inizio al compimento della costruzione si erano presentati altri 60 candidati. Formarono, con i primi dodici, i 72 Discepoli come le Cronache chiamano questo primo gruppo con un evidente riferimento al vangelo. Questi Discepoli , poi, il 24 febbraio 1132, allora ritornati dalla festa di St. Matthia l’Apostolo, e in quell’anno insieme con il Mercoledì delle ceneri, fecero la loro professione dei voti sotto la guida del Vescovo di Coimbra e ricevettero l’abito. Lo stesso giorno St. Theotonio fu unanimemente eletto superiore dall’intera comunità. Sebbene contrario alla sua inclinazione accettò l’elezione in obbedienza, per umiltà assunse il titolo di Priore piuttosto che quello di Abate. Fino alla grande riforma del sedicesimo secolo l’ufficio era per la vita. Affianco al Priore c’era anche il Prior Crasteiro , come l’ordinario superiore per il monastero e il Preposto per l’amministrazione dei beni. All’inizio questi due uffici erano per un periodo di tre anni, che divenne anche il termine per il Priore Generale dopo la Riforma. Don Odorio fu eletto il primo Prior Crasteiro. Prima di diventare un Cruzio era stato a capo della chiesa del Vescovo in Vizeu, dove St. Theotonio aveva lavorato precedentemente. Nel 1148 proprio Don Odorio divenne Vescovo di Vizeu. Morì il 6 dicembre 1166. Il primo rettore, come già detto, era Don Sisnando Paes, uno dei primi dodici. Già questa prima generazione di fondatori di 72 discepoli produssero frutti di santità e l’ispirazione di Don Tello fu ulteriormente sviluppata in diverse direzioni. Dieci di loro servirono come Vescovi in quegli anni di ricostruzione e consolidamento della Chiesa di Portogallo. In aggiunta ai già menzionati due dei primi dodici ci furono i seguenti: D.Pedro Rabaldes, che seguì D. Joao Peculiar nel 1140 alla Diocesi (morì il 29 giugno1145). D.Odorio, il primo priore Chiostro di Santa Cruz divenne Vescovo di Viseu nel 1148 (morì il 7 dicembre 1166). D. Pedro Seguino che aveva ricevuta la sua laurea in Teologia, divenne Vescovo di Bishop di Ourence nel 1156 (morì il 19 luglio 1161). D. Miguel prima della sua ammissione era stato un canonico e il superiore della Cattedrale di Coimbra, divenne Vescovo di Coimbra nel 1158. Conferì al priore di Santa Cruz giurisdizione episcopale su certi territori, giurisdizione che fu confermata dal Papa Alessandro III. Era stato presente alla morte di St. Theotonius il 18 febbraio 1162 e istituì alla petizione dei Cruzios, il Re, il Clero,e i Fedeli Cristiani di Coimbra, la sua canonizzazione ad opera dei Vescovi del Portogallo. La canonizzazione avvenne il 18 febbraio 1163 al Monastero di Santa Cruz. Questo atto fu verbalmente confermato dal Santo padre nello stesso anno. D. Miguel morì il 5 agosto 1180 e fu sepolto nel Convento di Santa Cruz dove il suo corpo fu trovato illeso nel diciassettesimo secolo. Mentre D. Alfonso Henriques, il primo Re di Portogallo, rivendicò con le armi il territorio del dominio dei Mori, l’ evangelizzazione dello stesso si diffuse largamente tra i Cruzios. In parte, fu un’evangelizzazione del tutto nuova, così lunga che alcune parti erano state escluse dalla Cristianità. Infine il Monastero di Santa Cruz ricevette Chiese e proprietà per la fondazione di monasteri. Inoltre, S. Theotoniomandò Cruzios fuori in viaggi di missione per predicare e istruire la gente; dopo un periodo di 6 mesi ritornarono al monastero e furono rimpiazzati sulle piste missionarie da altri confratelli. In queste iniziative apostoliche dell’ Ordine alcuni Cruzios della prima generazione pagarono l’ultimo prezzo, con l’offerta della loro vita: - Dopo la liberazione del territorio intorno Leiria dal dominio dei Mori, S. Theotonio mandò D. Nuno Guterrescon un gruppo di Cruzios nel 1136 alla chiesa Nossa Senhora da Penha. Quando nel 1140 i Mori assediarono e attaccarono il Castello di Leiria, D. Nuno(il cronista lo chiama Santo Prior Don Nuno) e i suoi compagni furono anche presi e giustiziati. Dopo la ricostruzione, come già menzionato, D. Pedro Mendes , uno dei primi dodici, fu mandato a Leiria come Priore. - D. Joao, che aveva evangelizzato la popolazione cristiana nella campagna nelle vicinanze di Coimbra (predicazione e catechesi) fu ucciso dai Mori in odium fidei l’8 gennaio 1152 in Ulmar. Pochi anni dopo altri Cruzios morirono violentemente nella stessa località. - Nel 1154 i Cruzios D. Pedro (il 18 febbraio) e D. Alfonso insieme con i suoi compagni (il 15 agosto ) persero la vita in nome della fede in Morocco. - Il 17 febbraio 1158 il Monastero del Santo Martire Romano (S. Roman de Cea) fu incendiato dai Mori come gli altri membri della comunità, vale a dire 9 Cruzios con il loro Priore D. Payo Godinho, morirono nelle fiamme. Il cronista spiega: i Mori avevano circondato il Monastero ma poiché non riuscirono a penetrare nel convento, con rabbia e odio diabolico per il nome cristiano raccolsero abbondantemente legna in tutti i lati del monastero e lo incendiarono. Tutto questo avvenne durante la vita di St. Theotonio che esercitò il mandato di priore fino al 1162. Altre indicazioni per la santità della vita dei primi Cruzios non mancano. - D. Pascacio era il più giovane dei 72 discepoli e l’ultimo di loro a ricevere l’abito. Per questa ragione St. Theotonio lo chiamò il suo beniamino. Morì con una fama di santità pochi mesi dopo il suo Priore il 18 luglio 1162. - Al di sotto dei 72 c’era anche D. Mendo, che St. Theotonio aveva nominato come il primo Priore del Monastero S. Salvador de Ribas. Morì lì il 2 ottobre 1170, acclamato per la santità. Come suo epitaffio i Cruzios scrissero: Hic jacet Domnus Menendus, Hujus monasterii primus Prior, qui numquam dum vixit, pedem movit, nisi ad obsequim Dei. Quando la sua tomba fu aperta nell’anno 1565 si riversò l’odore di santità. Le sue gambe erano illese. Molti malati furono guariti. Il servizio ecclesiastico e apostolico dei Cruzios includeva anche il rinnovamento e la direzione di altri monasteri, e altre comunità religiose. Qui possiamo menzionare pochi esempi del primo periodo: - D. Gudinho riformò il Monastero dei Canonici regolari a Salvador do Banho prima che diventasse Priore del nuovo Monastero di S. Vicente a Lisbona nel 1166 e in seguito nel 1173 Vescovo di Lamego. - D. Affonso Mendes fu eletto Abate dai Canonici del Monastero Salvador de Moreira nel 1133. Seguendo l’esempio di St. Theotonio , accettò soltanto il titolo di Priore. Dopo l’ Ordine sperimentò non solo periodi in cui esso fiorì ma anche periodi di decadenza interiore molto tempo prima della soppressione civile. Il declino più grande della storia dell’Ordine portò il re D. Joao III a richiedere una profonda riforma nel 1527. In quest’occasione il re chiamò membri di un Ordine diverso alla salvezza che il Santo Padre commissionò con la riforma di Santa Cruz. Il patrimonio spirituale dei Cruzios trova la sua espressione nell’ architettura e nell’ ornamento artistico della Casa Madre. Abbiamo già detto che la Chiesa fu consacrata fin dal suo inizio alla Santa Croce ( di qui i membri dell’ Ordine portano il nome dei Cruzios) e all’ Immacolata Concezione, mistero della Madre Benedetta che è stata sempre profondamente venerato in Portogallo e nell’ Ordine sin dall’ inizio. Il presente Priore di Santa Cruz spiegò nel corso della sua esposizione che il Dogma dell’ Immacolata Concezione dal 1854 fu, propriamente parlando, un lavoro realizzato dai Cruzios. Nel suo libro Santa Cruz de Coimbra: Arte e Historia di Padre Dr. Josè Bento Veiria ( Coimbra 1991) leggiamo a pagina 34 che i Cruzios nel corso dei secoli erano particolarmente devoti ai Santi Angeli, alla Nostra Signora dell’ Immacolata Concezione e al Benedetto Sacramento. Il Priore menzionò anche altri punti principali della spiritualità di Santa Cruz: la venerazione delle sacre reliquie e la devozione per le Anime Povere del purgatorio, tutte viste nel loro rapporto con la Croce e la Passione. In realtà: la Grande Croce nell’ Abside della Chiesa Principale è circondata da quattro grandi angeli che portano gli strumenti della passione, cioè il calice, la lancia, chiodi e martello con pinze. Il Monastero, inoltre, aveva una cappella dedicata ai tre Santi Arcangeli ( Capela dos Arcanjos) . E in mezzo al convento c’ era la statua dell’ Angelo di Portogallo, la cui festa è celebrata in Portogallo il 10 giugno. Si dice che St. Theotonio consacrò l’ intero paese al Santo Arcangelo S. Michele intorno all’ anno 1140, che qualcuno preferisce identificare come l’ Angelo del Portogallo. Quanto all’ identificazione con S. Michele, questo non è neanche dimostrabile in termini di storia dell’ arte, abbastanza frequentemente sia S. Michele che l’ Angelo del Portogallo sono rappresentati indipendentemente a fianco di un altro nella stessa chiesa. Allo stesso modo, uor Lucia, recentemente scomparsa e l’unica superstite testimone delle apparizioni dell’ Angelo del Portogallo nel 1916 non poteva confermare la diffusa opinione che S. Michele fosse L’ Angelo del Portogallo. Le già menzionate rappresentazioni degli Angeli in Santa Cruz – infatti, in luoghi chiave – sono di gran lunga non le uniche che si trovano nel Monastero. La storia della devozione ai Santi Angeli da parte dei Cruzios e per il Portogallo, poiché principalmente evangelizzati dai Cruzios ancora attende una seria investigazione.Tuttavia, consente la conclusione che il peculiaris devotio Angelorum di cui il Folium annexum della Congregazione per i Religiosi del 29 Maggio 1979 parla, non è né estraneo né interamente nuovo nel nostro Ordine, ma corrisponde al suo spirito originale e alla sua autentica tradizione. Alla devozione ai Santi Angeli i Cruzios unirono una vitale consapevolezza della Communio Sanctorum, che si manifestò in una pronunciatissima devozione delle sacre reliquie. Questo è documento dell’ ancora esistente cappella che conserva più di mille reliquie in dodici reliquiari a forma di piramide, in cui le reliquie sono ordinate secondo i dodici mesi affinché fossero venerate il giorno della commemorazione liturgica dei Santi. I Cruzios erano conosciuti anche per la loro speciale devozione alle Anime Povere del Purgatorio. Questo è perché molti desiderano essere sepolti nei loro monasteri, poiché il Santo Sacrificio della messa era offerto quotidianamente per le anime povere. Così l’ unione tra la Chiesa Pellegrina e la Chiesa Trionfante e Sofferente si fissò profondamente nella tradizionale spiritualità e pietà dei Cruzios. Per questa tradizione, avevamo già trovato in Braga un’ imponente testimonianza,L’ ultimo Cruzio, D. Joaquim da Boa Morte è sepolto nella chiesa di S. Emiliao, I membri dell’opus Angelorum, che cominciarono la prima noviziato nell’ Ordine di Braga il 14 agosto 1977 non sapevano molto su D. Joaquim, che aveva incoronato i 700 anni di storia Cruzios con la sua vita Santa e prolifiche opere sacerdotali e apostoliche. Finora si hanno solo una piccola collezione di vari articoli a nostra disposizione, che, tutt’ ora contengono valide indicazioni: Vida e obra do Veneravel D. Joaquim da Boa Morte, Guimaraes. 1979. Dopo la sua espulsione da Santa Cruz conseguente la soppressione dell’ Ordine nel 1834, D. Joaquim alla fine giunse alla Parrocchia S. Emiliao dove in una casa privata, ritirato dal mondo visse per almeno 30 anni della sua vita. La vita del convento, era cioè una caratteristica dei Cruzios, che dopo la Riforma fecero un giuramento per rimanere fedeli al convento. D. Joaquim lasciò il suo convento soltanto per la preghiera e la liturgia nella vicina cappella della chiesa e per altri servizi sacerdotali ( confessioni, sermoni e assistenza ai morenti). Il Mercoledì della Settimana Santa ogni anno si ritirava interamente nel suo convento, dal quale apparve di nuovo solo a Pasqua. In tutto ciò cercava solo di imitare St. Theotonio la cui memoria e venerazione cercava di promuovere con la fondazione di un’ Associazione ( Associacao Espiritual dos Devotos de S. Teotonio, 1863) e con la ripubblicazione della sua Biografia ( Porto 1869). D. Joaquim era estremamente ben istruito e un compito autore. Tuttavia rifiutò ripetutamente proposte di un professorato all’ Università e – come St. Theotonio – l’ episcopato, per poter dedicarsi alla vita religiosa dei Cruzios nella sua originale austerità e al sacerdozio. Oltre alla quotidiana recitazione per l’ Ufficio che D. Joaquim eseguiva con fedeltà e puntualità, praticò austere penitenze e si dedicò alla preghiera personale, alla meditazione e agli studi. Nel 1978 il Pastore di S. Emiliao scrisse che D. Joaquim offriva sempre la Santa messa per le Anime Povere per coloro verso i quali coltivava una speciale devozione che corrisponde bene alla tradizionale spiritualità dei Cruzios. Ciò che attrasse i fedeli, anche lontano, fu la riverente devozione profondamente ricordata e visibile con la quale offriva il Santo sacrificio della Messa ogni mattina. D. Joaquim pregava un’ ora prima che dopo la santa messa; egli viveva l’ Eucaristia. Quello inoltre è un frutto della migliore tradizione dei Cruzios. E i fedeli di S. Emiliao ereditarono il suo profondo amore per il Santissimo Sacramento dell’ Altare. Al principio dell Ordine dei canonici della Santa Croce c’è un santo canonizzato, St. Theutonio, che accettò la carica di superiore solo in obbedienza, che per umiltà si chiamò solo Priore e che personalmente rinunciò all’ uso delle insegne pontificali. Alla fine della tradizione di settecento anni dell’ Ordine dei Cruzios c’è un altro santo prete, D. Joaquim da Boa Morte, designato venerando come D. Tello. Secondo il suo desiderio, D. Tello morì disteso sul suolo. Dopo la sua morte D. Joaquim volle essere sepolto all’ ingresso della chiesa così che tutti coloro che entravano avrebbero camminato su di lui. Ogni Cruzio a suo modo testimoniò a favore di quella umiltà e autorinuncia di cui il nostro Redentore sulla Croce è il modello vivente. Il Misericordioso amore e la saggia provvidenza di Dio legava la restaurazione dell’ Ordine a principi e a modelli così sacri. Un Vescovo mariano, D.Joao Pereira Venancio, con il permesso del Santo Padre dalla Sera del Giovedì Santo fece i suoi solenni voti il 22 maggio 1979 nelle mani dell’Abate Primate Anthony Bull messo dal Vaticano come superiore provvisorio. Dopo la morte del commissario Generale Abate Bull il 10 ottobre 1980 D. Joao Venancio fu nominato primo superiore ordinario generale dell’Ordine restaurato della Santa Croce per un termine di tre anni. Egli portò il suo ufficio fino alla prima votazione del Capitolo Generale dal primo luglio 1984, morì lì l’anno seguente il 2 agosto 1985. D. Joao fu nel passato il Vescovo di Leiria dove 9 Cruzios della generazione dei fondatori offrirono la loro vita per Cristo nel 1140. Secoli dopo questa diocesi fu eletta fuori dal patrimonio dei Cruzios. Dal 1985 è ufficialmente chiamata Leiria-Fatima a causa del Santuario Mariano a Fatima. L’angelo del Portogallo apparve lì nel corso del 1916 a trepastorelli, anche come l’Angelo della Pace e dell’Eucaristia, al fine di educarli alla penitenza e alla riparazione, riverenza e adorazione del Sacramento Più Benedetto. Da Fatima la devozione al Cuore Immacolato di Maria e il suo messaggio sulla preghiera, riparazione per la salvezza delle anime e la salvezza del mondo si è diffusa nella Chiesa del mondo intero. Il padre clarettiano spagnolo Angel Pardilla nel suo libro “ I religiosi ieri, oggi e domani”, edito dall’editrice Rogate di Roma nel 2007, riporta tutti i dati statistici degli ordini e congregazioni cattoliche dal 1965. Purtroppo la quasi totalità di essi sono diminuiti di numero vistosamente , tra i pochissimi che sono aumentati ci sono proprio i canonici della Santa Croce che nel 1979 erano 32 membri in 4 case e nel 2005 erano 142 in 14 case. Attualmente il Priore generale dell’Ordine è ilpadre austriaco Gioacchino Welz che per anni ha animato i gruppi dell’Opus Angelorum in Italia. La Congregazione per la Dottrina della Fede vuole solo mettere in guardia gli ordinari contro un gruppo deviante, che non fa più parte dell’Opus Angelorum che pratica strani rituali di consacrazione agli angeli che l’autorità ecclesiastica ha a suo tempo proibito. Don Marcello Stanzione |
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