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Il canonico Salvatore De Lorenzo e la devozione agli angeli PDF Stampa E-mail

Il canonico Salvatore De Lorenzo e la devozione  agli angeliPurtroppo sono sempre stati non tantissimi i sacerdoti cattolici che hanno diffuso la devozione ai santi angeli, tra questi pochi è da segnalare don Salvatore De Lorenzo che  nacque a Melito Porto Salvo (RC) il 6 gennaio 1874. Sin da adolescente, seguì la vocazione religiosa e, nel settembre 1889 venne ordinato sacerdote, nonostante una iniziale opposizione del padre Demetrio, benestante imprenditore, e con il silenzioso sostegno della madre, Antonina Zampaglione, donna di profondità religiosità. Il 21 giugno 1901 conseguì la Regia Università di Messina la laurea in Lettere con una brillante tesi su “L’ipotesi messianica nella Quarta Egloga di Virgilio”. Relatore era il poeta  Giovanni Pascoli, poi divenuto suo amico. Nonostante le concrete possibilità di carriera accademica, egli preferì seguire la sua vocazione al ministero pastorale: fu, quindi, parroco della Chiesa di Maria SS. della Purificazione (o della Candelora) dal febbraio 1906 alla morte). Il catastrofico terremoto ... 

... , calabro-siculo del 28 dicembre 1908 e le drammatiche conseguenze che ne derivano sulla condizione degli orfani e dei ragazzi bisognosi fecero nascere in lui l’urgenza di spendersi per la salvezza della gioventù, verso cui profuse tutte le sue energie pastorali. La sua poliedrica personalità si distinse in vari campi: nella divulgazione di cultura religiosa popolare, cin la “Biblioteca circolante di San Marco” e con la collaborazione a vari periodici locali; nella instancabile predicazione, non solo a Reggio Calabria, ma anche altrove; nella lotta alla bestemmia, con la fondazione della “Lega Angelica”, diffusa in tutt’Italia ed approvata dal Papa; nella appassionata difesa dei valori cristiani e morali nella società; nell’impegno per una presenza attiva dei cattolici in politica, tanto da dare un intenso contributo al dibattito civile nella Reggio dei primi anni del secolo scorso, anche quale delegato diocesano dell’Unione popolare (organismo creato nel 1905 da Papa Pio X dopo la crisi dell’Opera dei Congressi).

La sua figura è tuttavia legata principalmente al progetto, lungamente rincorso, di un Istituto di accoglienza per fanciulli abbandonati ed orfani, al fine di provvedere alle loro esigenze materiali e spirituali: un sogno che, maturato nei tragici giorni del terremoto del 28 dicembre 1908 e realizzato nel 1919 in forma embrionale sulla Collina degli Angeli (acquistata con danaro proprio e di benefattori), ha trovato pieno compimento con San Luigi Orione, suo amico e consigliere. A questi il De Lorenzo ha lasciato per testamento i suoi averi, prima tra tutti quella stessa Collina degli Angeli ove è stato poi realizzato l’Orfanotrofio e il Santuario di S. Antonio, nel quale, dal 1952, le sue spoglie mortali sono custodite e venerate. Fin dall’adolescenza, infatti, Salvatore sentì più che devozione, vivo trasporto d’amore per i Santi Angeli di Dio. Si direbbe, anzi, che familiarizzasse con essi.

La sua stessa esistenza la sentiva angelica. Gli Angeli di Dio vengono quasi personificati nei fanciulli. Gesù disse: “ I loro Angeli sempre vedono la faccia del Padre mio” (Mt 18,10). Don Salvatore incentrò la sua attività pastorale anzitutto e soprattutto nella cura dei fanciulli, ai quali ispirava, nella sua pedagogia, un vivo sentire angelico, specialmente, nell’insegnamento scolastico. Per loro fondò la “Lega angelica”, inventando un certo “Rosario” fatto di “Viva Gesù – viva Maria”, intervallato dal “Padre nostro” e dal canto. Particolarmente dopo il terribile terremoto del 1908, quando gli animi erano esasperati, nella lotta contro la bestemmia ed il turpiloquio vomitato da Satana – l’angelo tenebroso del male – la voce specialmente degli innocenti aveva incidenza di grande efficacia. L’iniziativa, tanto ingenua e proficua, incontrò il favore del Papa Benedetto XV, che l’arricchì di  molte indulgenze.

Egli diede vita anche ad un periodico formativo: “L’Angelo”. E, per venire incontro ai fanciulli poveri, bisognosi di istruzione, data la carenza delle scuole pubbliche, con immensi sacrifici, costruì sul “Colle Angelico” un Istituto che affidò a san Luigi Orione. Il suo carisma angelico non si limitò ai fanciulli, ma investì anche gli adulti, cui ispirava vita angelica, avversando il linguaggio blasfemo e plateale indegno dei battezzati. Purificata la bocca, egli tendeva a sensibilizzare le coscienze, il costume popolare e la vita spirituale. Purtroppo il culto degli Angeli non è abbastanza sentito dai cristiani. Tanti, anzi, anche tra sedicenti teologi, negano la realtà delle sostanze angeliche e, quindi, anche del demonio. Si tratta di una verità di fede che investe il piano dottrinale ed ha riflessi religiosi, morali e sociali di grande rilievo. Il Concilio Vaticano II, pur disattendendo il culto degli Angeli, non ha purtroppo approfondito l’angiologia. Gli Angeli, messaggeri di Dio, hanno grande incidenza nell’ascolto della Parola rivelata.

La lettura della Bibbia, ormai, va sempre più divulgandosi nelle Chiese, nelle scuole e sulla stampa. Un grande segno dei tempi. Gli Angeli hanno più di ogni altra cosa, il compito di aiutare gli uomini, cristiani e non, alla lettura quotidiana della Parola, che è luce, alimento e vita. Ha detto Gesù: “Hai nascosto queste cose ai sapienti ed ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt. 11,25). Il salmista canta: “Benedite il Signore voi tutti suoi Angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola” (Salmo 102). Gli Angeli mettono in grado gli uomini di succhiare il nettare delle parole divine e di gustarne il miele della sapienza e della vita. E’ ben triste, davvero, il fatto che si dà ai fanciulli un’educazione piuttosto atona dai genitori ed educatori ad ogni livello, mentre poi si danno loro immagini frivole, fumetti ed anche letture erotiche.

Il consumismo avvelena l’infanzia, che vive del capriccio piuttosto che del vigore delle virtù morali e spirituali. Eppure nella celebrazione del santo Battesimo ad essi vien dato l’Olio dei Catecumeni e la capacità di vincere Satana ed il male da veri lottatori nell’iniziazione cristiana. “Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermano la tua potenza per ridurre al silenzio nemici e ribelli” (Salmo VIII,3). Gli antichi affermano “Sero medicina paratur”. Gli Angeli custodi, osservava il cardinale Corrado Ursi, hanno un bel da fare nell’infanzia, durante l’età evolutiva, che è quella decisiva, per impedire ai fanciulli distorsioni del carattere e per aprire loro la via della grazia divina, della verità, dell’amore, del lavoro, della sofferenza ed anche dei gaudii dello Spirito. Il can. Salvatore De Lorenzo è una voce che lo Spirito Santo fa risuonare con accento potente contro chi scandalizza i piccoli e cammina contro di essi la più terribile maledizione divina (Lc. 17,2).

Don Marcello Stanzione

 
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