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San Giovanni Battista de la Salle ha fatto miracoli anche in vita? PDF Stampa E-mail

San Giovanni Battista de la Salle ha fatto miracoli anche in vita?Ovviamente per essere ufficialmente canonizzati dalla Chiesa c’è bisogno di fare dopo la morte un certo numero di miracoli che siano riconosciuti in quanto tali dalle equipe mediche e scientifiche. San Giovanni Battista De La Salle, che la Chiesa festeggia il 7 aprile, è universalmente riconosciuto come un grande riformatore pedagogico mentre altri santi come Sant’Antonio da Padova, Santa Rita, San Pio da Pietrelcina sono conosciuti come santi taumaturgici anche in vita, in questo mio breve intervento voglio sottolineare che il De La Salle nel suo itinerario terreno compì conversioni che hanno del miracoloso, guarigioni di malattie considerate insanabili e tutto ciò fu ottenute dal santo con una breve preghiera oppure una semplice benedizione. Il suo biografo ufficiale, il Blain, riferisce che una persona molto pia, che egli non nomina perché ancora vivente, sentendosi tormentata da violente tentazioni di lussuria, e avendo già fatto invano tutti gli sforzi per autocontrollarsi, pensò di manifestare ... 

...  per iscritto il suo stato interiore al De La Salle, chiedendogli di pregare per vincere la sua prorompente sensualità. Il santo gli promise le sue preghiere.

Queste ottennero ben presto il loro effetto, perché la tentazione carnale svanì completamente. Nel riferire l’accaduto quella persona aggiungeva: “Mi sembrava di essere un’altra creatura e che Iddio mi avesse data una natura angelica; tutto questo mi ispirò un’alta idea di questo santo uomo e un maggiore attaccamento al servizio di Dio”. In un’altra occasione intorno al 1681, il De La Salle che aveva una trentina d’anni, viaggiando con un clima pessimo, dovette camminare a fatica sulla neve. Si smarrì e cadde in un profondo burrone.

Era lontano da ogni abitazione e dopo aver gridato inutilmente e fatto grandi sforzi per uscire dal burrone comprese che sarebbe morto e si raccomandò fervorosamente a Dio. E il Signore lo aiutò ed egli non seppe mai rendersi conto del modo con cui aveva potuto togliersi da un pericolo così grande. Nel 1687 un fratello della comunità di Guise, ormai in agonia, ricevette l’unzione degli infermi e fu abbandonato dai medici.

Rassegnato a morire aveva espresso il desiderio di rivedere il De La Salle che in quel momento si trovava a Reims ad oltre settanta chilometri di distanza, che appena seppe di questo desiderio si mise subito in cammino e durante il quale non smetteva di pregare Dio per la guarigione del suo religioso. Giunto in comunità lo abbracciò teneramente: a quel contatto qualcosa di straordinario si operò nel malato; un nuovo brivido di vita percosse il suo corpo che parve riprendere salute. Il Fratello era guarito e dopo pochi giorni riprese a fare scuola regolarmente. Un altro Fratello, ridotto pure in fin di vita per un ascesso alla gola si preparava all’incontro definitivo con il Signore. Il santo lo visitò ed il fratello si raccomandò alle preghiere del suo fondatore.

Il De La Salle gli rispose che sarebbe andato senz’altro a celebrare la santa messa per lui.

Se ne videro subito gli effetti di guarigione: al momento della consacrazione eucaristica il pericoloso ascesso si aprì da sé, lasciando uscire abbondantissimo pus. Pochi giorni dopo il fratello stava in perfetta salute. Faceva parte della comunità dei fratelli delle scuole cristiane un giovane di quindici anni, con la testa rosa dalla tigna…, il pus ne usciva in abbondanza ed emanava un fetore insopportabile, anche a distanza.

Il santo vedendo nel povero giovane un’immagine di Gesù sofferente lo circondò delle più tenere cure. Gli tagliò i capelli ed ebbe però un attimo di nausea a causa della puzza atroce; un fratello presente, accortosene, si offrì di continuare il pietoso ufficio dicendo che le sue dita consacrate non dovevano toccare una testa così infetta. Ma il santo rispose semplicemente che anche Gesù aveva toccato i malati ed i peccatori.

Apparve una testa completamente ulcerata e umanamente inguaribile. Si sarebbe potuto chiamare un chirurgo, ma il santo disse che ci avrebbe pensato lui, ed infatti lo guarì applicandovi dei semplici pannolini! L’impressione di tutta la comunità fu che era un autentico miracolo… In un’altra occasione Fratel Thimothée, divenuto poi secondo superiore generale dell’istituto, aveva contratto un grave tumore al ginocchio sinistro ed operato si temeva addirittura per la vita stessa. I fratelli chiesero al De La Salle a voler benedire la piaga ed il fondatore fece un segno di croce col pollice promettendo di pregare per lui.

Da allora egli non sentì più alcun male. In conclusione certamente il soprannaturale non risplende nella vita di San Giovanni Battista De La Salle come nella vita di un San Francesco da Paola o di un San Giuseppe da Copertino ma certamente, come abbiamo visto,  è ben  presente. La vita del fondatore delle Scuole Cristiane si presenta umile, pur in mezzo agli splendori delle più eroiche virtù perché il De La Salle ebbe da Dio soprattutto il carisma di educare ed istruire i poveri che non avevano le possibilità economiche di pagarsi la scuola.

Don Marcello Stanzione

 
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