La dura lotta spirituale del Cristiano contro Satana |
L’ascesi mistica per salvarsi l’anima e quindi non andare, dopo la propria morte, con il demonio all’inferno è oggi purtroppo presa sottogamba anche nelle nostre parrocchie cattoliche. Chi parla dei diavoli o dell’inferno è considerato con commiserazione anche nei nostri ambienti religiosi come un tipo un po’ strano, un talebano fondamentalista, ultrareazionario… Se è un prete è certo o estremamente difficile cioè impossibile che faccia “ carriera ecclesiastica”… Noi apparteniamo a Cristo, siamo membra del Corpo di Cristo per quello che custodiamo in noi la presenza della grazia, per quanto ci comportiamo come Cristo lo desidera. Il peccato è già una grande colpa poiché scaccia la grazia dalla nostra natura, ma soprattutto perché essa rapisce ad un membro di Cristo la vita celeste. Ecco perché ci occorre realizzare la gravità delle nostre azioni quando, con leggerezza e spensieratezza, noi ci lasciamo privare della grazia e lasciamo Satana agire in noi poiché, come ... ... dice il Signore: “chi non è con me è contro di me!”. Non vi è un mezzo, se Cristo non è in noi, è l’Altro che prende il suo posto. San Gregorio di Nazianzio insegnava in questi termini a combattere Satana: “Se egli ti tenta con l’orgoglio, se ti mostra in un istante tutti i regni del mondo come a lui appartenenti, se egli te li offre a condizione che tu l’adori, disprezza quel miserabile, confida nel sigillo impresso nell’anima tua e digli: “Io sono l’immagine di Dio, ma non sono, come te, decaduto dalla gloria celeste a causa del mio orgoglio, io sono rivestito di Cristo, adorami! Con queste parole, egli sarà vinto e rientrerà confuso nelle tenebre”. Nel suo libro: “Le meraviglie della grazia divina”, il teologo Scheeben (1835-1888) scrisse: “Se l’attrazione della grazia non è ancora abbastanza potente per rapire il tuo cuore, fremi almeno davanti alla spaventosa pesantezza che il peccato, privandoti della grazia, produce in te. Esso si pone come una nube opaca tra il sole divino e l’anima tua; in un istante, lo splendore della bellezza celeste di questa scompare; le virtù sono annientate, la veste dei figli di Dio è strappata. Giardino piacevole e soave, tu sei diventato un abisso nero e puzzolente dove alloggiano le salamandre ed i serpenti. Immagine del tuo Dio amabile, tu diventi immagine dell’Inferno e del Diavolo”. “Il Diavolo è così repellente, diceva Nostro Signore a Santa Brigida, che se tu potessi vederlo nella sua pesantezza, cadresti inanimata o continueresti a vivere in atroci tormenti!”. Quando il Signore è cacciato dalla nostra anima dal peccato, quel cristallo che era l’anima nostra diventa una massa di putrefazione. Questo fu rivelato a santa Teresa d’Avila. Cosa deve risentire il nostro Angelo custode alla vista di una tale trasformazione? Poiché egli è dotato di una sensibilità molto sottile e l’amore di Dio, cacciato da noi, gli fa male. Tutti gli autori che hanno trattato di Demonologia danno quattro manifestazioni con le quali l’azione diabolica si fa sentire: All’inizio, noi abbiamo la Tentazione. E’ la prima, è la più benigna di tutte le manifestazioni diaboliche. Quella che è completamente al vertice, è la Possessione violenta e permanente. Ma tra le due, evidentemente, vi sono delle classificazioni generali, ed in ognuna di queste classificazioni, si può dire che vi siano tanti casi differenti come le persone, poiché Satana utilizza delle persone tali come esse sono col loro temperamento, la loro salute, le loro ricchezze e le loro mancanze. Tra la tentazione e la possessione, si possono distinguere: l’Infestazione e l’Ossessione. Tutti sanno cos’è la Tentazione: Satana gioca sui nostri appetiti per rendere più appetibili i piaceri, sia della carne, sia quelli che procura la ricchezza, od allerta gli onori. Sono i tre grandi tipi di tentazione. Accettarli, ricercarli in piena conoscenza di causa, in piena libertà, si chiama commettere un peccato. L’Infestazione aggiunge qualcosa in più. Satana mette in giro quello che circonda la vittima desiderata. Egli vuole portarla alla stanchezza, si serve della malattia. Trascina ad una specie di disperazione il paziente, e quest’ultimo chiama la morte come una liberazione. L’infestazione può essere esterna al malato quando questa si manifesta negli oggetti che lo circondano: gli spiriti che battono nelle case, i mobili che cambiano di posto … Il Curato d’Ars e Padre Pio ne sapevano qualcosa! E gli esorcisti possono citare casi molto espliciti. Quanto all’Ossessione, essa prende il colpito dall’interno. Satana gioca con l’immaginazione, sulla memoria, sui sensi, agisce sul cervello, ha ostruito le facoltà dell’anima, senza comunque togliere ogni azione. Egli oscura l’intelligenza, le toglie da ciò stesso una parte della sua libertà. Imprime nell’immaginazione spaventose rappresentazioni. Pone nella “parte inferiore dell’anima”, la sola a cui abbia accesso, poiché, come dice san Francesco di Sales, si è sempre legati a Dio dalla “fine punta dell’anima”, delle false idee che non si possono cacciare, degli appetiti malsani, dei sentimenti infernali ai quali si immagina di acconsentire. L’anima crede odiare Dio, bestemmia, allorché ella guarda a sua insaputa, nella parte superiore, una repulsione forte, certamente volontaria e libera che la preserva dal peccato. Si vedono talvolta delle persone eccellenti che sono fortemente portate al suicidio, e giungono finanche a tentare di togliersi la vita, senza comunque eseguire quel disegno. Nella Possessione interiore, violenta, i demoni s’impadroniscono dell’organismo umano. Essi dispongono delle membra, della lingua, dell’intero corpo che muovono a loro piacere, il più sovente, al dire degli esorcisti, addormentando la loro vittima e privandola di ogni conoscenza. Questa possessione può essere permanente o transitoria. Vi è presso di essi, come un’invasione progressiva di Satana. Ma il Demonio non può impadronirsi dell’anima stessa. Egli non giunge mai fino all’inanimazione completa del corpo. Egli non comunica la vita al corpo, l’anima continua a compiere questa funzione capitale. Ma con un procedimento che ci sfugge, che ci rimane misterioso, egli si unisce al corpo inanimato. Pare che penetri fin nel più intimo del cervello e del sistema nervoso. Impedisce all’ammalato di agire a suo piacimento, sostituendosi ad essa, egli imprime alle membra i movimenti che vuole. Egli mette sulla fisionomia dei tratti caratteristici che sovente sono, pare, contro il suo volere, svelando le sue proprie emozioni, la colera, il suo orgoglio. Pare guardare con gli occhi del posseduto. Il compianto Padre Mathieu (che oltre 40 anni fa ha registrato in francese una audiocassetta molto interessante: “Il diavolo esiste, io l’ho incontrato”), esorcista, con mandato di molti vescovi della Francia, raccontava il 15 febbraio 1976 nell’aula magna dell’Istituto Cattolico di Parigi, un esorcismo ch’egli aveva in quel tempo praticato: “Quando io gli ho lanciato l’acqua benedetta con un cucchiaino, egli si metteva ad urlare, soffriva nel volto con una violenza inimmaginabile. Quando si prendeva dell’acqua normale, egli si affrettava ad ingurgitarla. Mettetegli una medaglia, è spaventoso. E le reliquie in particolare, che io metto sul dorso, ebbene quello che esce da là sopra, è inimmaginabile!”. I demoni imprimono così bene il loro proprio marchio sul corpo dei posseduti, che l’espressione varia da un demonio all’altro. Quando si ha l’esperienza, si può indovinare qual’è quello del demonio che ha preso il posto del posseduto e che fa le risposte, prima che sia stato forzato a nominarsi. E’ una unione stretta e come uno scimmiottare dell’Incarnazione del Verbo divino. Il demonio che si è impadronito di un corpo non vi fa sempre un soggiorno abituale, a meno che non vi sia costretto da una forza superiore. Egli entra ed esce a suo piacimento. Come pure, quando vi risiede, la sua azione non è sempre la stessa. A momenti, egli rende il corpo del posseduto disteso come una barra d’acciaio, talvolta egli decuplica il suo peso a tal punto che non si può assolutamente sollevarlo. I fenomeni di possessione variano secondo la potenza dei demoni possessori. Poiché i demoni sono lontani dal rassomigliarsi. Essi non hanno la stessa forza e la stessa malizia. La divisione in nove cori degli Angeli si ritrova certamente in inferno, poiché gli angeli ribelli hanno custodito la loro natura. Vi sono tra di essi delle differenze di cui no abbiamo idea, come intelligenza, come volontà, come capacità di resistenza, come potenza d’azione. Alcune possessioni esigono degli esorcisti una lotta opinabile, allorché alcune preghiere fanno fuggire i demoni dell’ultima zona. I demoni sono lontani dal fare alla loro vittima tutto il male che vorrebbero, poiché se fosse stato lasciato libero corso alla loro malizia infernale, essi tratterebbero gli uomini come trattano i dannati nell’inferno. Essi entrerebbero da padroni presso tutti i Servi di Dio, li ridurrebbero all’impotenza, li ferirebbero, li ucciderebbero. Sarebbe una strage spaventosa. Poiché il demonio è nel suo regno. Non bisogna dimenticare che Gesù ha chiamato Satana il “Principe del mondo”. Ora, noi siamo in questo mondo. La loro azione è incessantemente ostacolata dalla Provvidenza divina e felicemente! Essi non possono dispiegare che una piccolissima parte delle loro forze. Padre Mathieu raccontava che, quando egli ordina a Satana di partire, negli esorcismi ch’egli fa, egli ha risposto molte volte: “Non posso, non ho il permesso di Dio!”. Così occorre un permesso particolare di Dio affinché i demoni possano esercitare le loro vessazioni. Perché è stata loro lasciata questa libertà? E’ un mistero insondabile ed occorrerebbe che il Signore vi sveli il suo piano. Il peccato mortale à la causa abituale della possessione. Ma, attenzione, è la porta che si apre. Questo non vuol dire che il demonio possa attraversarla. Ma in mezzo ai peccati, ve ne sono che sembrano chiamare con efficacia speciale il castigo della possessione: sono l’infedeltà coniugale e l’apostasia dalla fede cristiana. Padre Pio dice che niente preparava meglio alla possessione quanto il Sacrilegio Eucaristico. Vi è anche la persecuzione contro i Servi di Dio, l’empietà dei figli verso i loro genitori, il disprezzo di Dio e delle cose sacre, le profanazioni, le imprecazioni, le pratiche di stregoneria, i patti satanici. Evidentemente, se ci si dona a Satana, è molto più grave. Padre Mathieu cita ancora come conducente alla possessione diabolica l’appartenenza alle Sette che, nell’ora attuale, pullulano nella società. Per dei secoli, i consacrati che recitavano per obbligo il breviario, hanno letto,nella preghiera di Compieta, le parole di san Pietro: “Siate sobri, vegliate, il vostro avversario, il Diavolo, come un leone ruggente, circola cercando chi divorare. Resistetegli, saldi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze sono imposte alla vostra fraternità che è nel mondo”. Noi tutti conosciamo quel passo dell’Apocalisse che descrive quella guerra spaventosa tra Michele, l’Arcangelo, ed il Dragone. “Ed egli fu gettato, il grande Drago, l’antico serpente, colui che si chiama Diavolo o Satana, colui che confonde il mondo intero, sulla terra ed i suoi angeli furono gettai con lui…”. … Sulla terra. Ecco perché l’ultima richiesta del Padre Nostro è la seguente: “Liberaci dal Male” ossia dal Maligno. E noi avevamo fino al 1966 obbligatoriamente, alla fine di ogni Messa, la preghiera a san Michele imposta da Leone XIII: “Respingete nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che errano nel mondo per perdere le anime!”. Satana ha dovuto certamente ispirare la soppressione di questa preghiera all’Arcangelo che oggi l’associazione milizia di san Michele Arcangelo, tramite l’invio di migliaia di petizioni in Vaticano chiede al papa attuale di rimetterla di nuovo alla fine della celebrazione eucaristica . Conoscendo il nemico, è più facile farvi fronte. Che possiamo temere di fronte all’inferno scatenato? “La donna ti schiaccerà la testa!”. La Madonna è con noi: invochiamola con fiducia nella lotta contro il potere delle tenebre. Don Marcello Stanzione |
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