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I Fratelli delle Scuole Cristiane e la devozione a Gesù Bambino PDF Print E-mail
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I Fratelli delle Scuole Cristiane e la devozione a Gesù BambinoGiovanni Battista de La Salle (1651-1719) fu da giovane sacerdote cappellano delle Suore di Gesù Bambino e probabilmente fu in quell’ambiente che acquisì la devozione al Santissimo Bambin Gesù che lo accompagnerà per tutta la sua vita. Nel 1680, quando pensava di stabilire l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, consacrò al Bambin Gesù il nascente Istituto, i fanciulli ad esso affidati e i maestri destinati a condurre gli alunni lungo la strada della fede cristiana. Il de La Salle volle anche che la prima cappella dei Fratelli fosse dedicata a Gesù Bambino ed ai suoi religiosi diceva: “Se non rassomiglierete al Bambino Gesù, mediante la povertà e l’umiltà, sarete poco conosciuti e non potrete avere molto favore dai vostri allievi. Non sarete né amati né compresi dai poveri, , né vi si potrà attribuire il titolo di salvatore. Voi condurrete i vostri allievi a Dio vivendo nella povertà conformemente ad essi e al nato Salvatore” (Meditazioni per le domeniche e le principali ... 

...   feste dell’anno 86,3). Ed ancora ricordava ai suoi religiosi insegnanti: “La meditazione dell’infanzia di nostro Signore deve suscitare in noi orrore al peccato e fermo proposito di fuggirlo. Per distruggerlo, egli si è assoggettato a indicibili sofferenze: si è umiliato e, come scrive san Paolo, “umiliò se stesso prendendo la forma di schiavo” (Fil 2, 7). Oseremo ancora commettere il peccato, sapendo che, come dice san Giovanni, “Egli apparve per togliere i peccati e per disfare le opere del demonio” (Gv 3, 5-8)? Oseremo far rivivere quanto il Signore ha voluto distruggere? I nostri peccati lo hanno indotto a farsi piccolo, ad assumere uno stato di povertà e di umiliazione: l’umanità peccatrice gli ha fatto versare tante lacrime fin dalla sua nascita” (Meditazioni per le domeniche e le principali feste dell’anno 88, 2).

Il de La Salle volle che il primo “Piccolo Noviziato” fosse solennemente consacrato a Gesù Bambino e subito pensò di mettere nell’Oratorio una bella statua del Santissimo Bambino Gesù affinché i “Piccoli Novizi” fossero sotto la sua celeste protezione; nel giorno del Santo Natale di quell’anno pronunziò per primo la formula di consacrazione che i giovani aspiranti Fratelli, per turno, fecero altrettanto. Il santo ricordava ai Fratelli che “il primo frutto che deve produrre in noi la meditazione della Natività di nostro Signore è l’orrore e l’avversione ad ogni peccato, vedendo quanto il Figlio di Dio si è abbassato e umiliato, annichilendo se stesso, facendosi bambino per distruggere il peccato. Il secondo frutto è la grande fiducia di ottenere da Dio il perdono dei nostri peccati a patto che ne abbiamo vero dolore, con fermo proposito di non peccare mai più con deliberata volontà. Il terzo frutto è un amore grande per nostro Signore ed una tenera devozione verso di Lui, considerandolo come Dio Bambino, nato per amore nostro. Il quarto, un sommo disprezzo delle ricchezze e degli onori, vedendo il Figlio di Dio nascere in questo mondo così povero e umiliato. Il quinto, infine, il sommo desiderio di imitarlo in tutte le virtù delle quali ci da l’esempio fin dalla nascita” (Esplicazione del metodo di orazione 3, 4).

Inoltre il Santo istitutore delle Scuole Cristiane prescrisse ai Fratelli la recita delle Litanie del Santissimo Bambino Gesù, al mattino dopo colazione, al fine di disporsi bene all’insegnamento scolastico per ricevere dal Dio Bambino il suo spirito e comunicarlo così ai loro alunni. Infine il de La Salle volendo dare ai Fratelli un modello di meditazione, svolto secondo il suo metodo, non trovò nessun soggetto migliore della “Santa Infanzia di nostro Signore”. Alla sua morte i Superiori generali dell’Istituto seguirono le sue stesse direttive ed esortarono i Fratelli a nutrire una grande devozione al Santissimo Bambin Gesù. Nel 1870, il Fratello Agatone fece dipingere dal noto pittore Le Maître un grosso quadro di Gesù Bambino per la Cappella della Comunità di Melun, allora Casa madre, con lo scopo di ottenere dal Signore una speciale protezione per tutto l’Istituto delle Scuole Cristiane in quei tempi particolarmente difficili.

Il Fratello Irlide compose egli stesso un Atto di Consacrazione al Santo Bambino Gesù che rinnovava ogni anno nel giorno di Natale durante tutto il tempo del suo generalato. Il Fratello Joseph con la Circolare del 1° gennaio 1894 incoraggiò la devozione verso Gesù Bambino, sorgente di benedizioni per ogni singolo Fratello e per gli alunni affidati alle sue cure. Il Capitolo generale del 1897 stabilì che il Calendario religioso liturgico dei Fratelli riportasse al 25 di ogni mese: “Comunione in onore del Santissimo bambino Gesù per il nostro Istituto e per i nostri alunni”.

Il Fratello generale Gabriel-Marie alla chiusura del Capitolo generale del 1901 volle solennemente consacrare a Gesù Bambino l’Istituto ed i membri che lo rappresentavano, cioè i Fratelli deputati al capitolo; tale Atto di Consacrazione volle inserito nel Manuale di Pietà affinché ogni anno, nel giorno di Natale, fosse rinnovato da tutte le Comunità dei Fratelli. Nel 1905 il Fratel Evagrio, Visitatore provinciale del Distretto di Gerusalemme, con il permesso dei Superiori maggiori organizzò a Betlemme l’Associazione di Gesù Bambino che fu, in seguito, approvata dalla Santa Sede e divenne una Arciconfraternita ed in numerose Scuole di Fratelli si crearono varie associazioni di Gesù Bambino aggregate a quella di Betlemme. Sempre per merito suo venne fondato un Bollettino dal titolo “L’Eco di Betlemme” che era collegato al  santuario costruito dai Fratelli sulla collina più elevata di Betlemme. 

Ancor oggi, nel XXI secolo, i Fratelli Lasalliani ed i loro collaboratori laici sono sempre i benemeriti nel diffondere questa devozione a Gesù Bambino in tutta  Chiesa Cattolica.

Don Marcello Stanzione

 
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