Karl Barth e il Demonio |
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... In questo orizzonte una domanda è sapere davvero quello che è “il nulla”. Se da un lato Barth dubita nell’affermare che esso sia, “che solo Dio e la sua creatura sono veri, e nel vero senso della parola il nulla non è Dio, né creatura”, aggiunge immediatamente che sarebbe azzardato concludere che “il nulla” non è “niente” cioè “non è”. Secondo la Rivelazione “il nulla non è l’inesistente … ma è il nulla”. Avanzando nella comprensione “del nulla” Barth lo fa dipendere totalmente da Dio, dalla volontà di Dio, dal sì di Dio e dal no di Dio, che è ciò che è escluso dal suo sì. Così si arriva alla precisa affermazione di Barth che “il fondamento del nulla è il non volere divino”, pertanto il diniego del nulla come indipendente. Come ne è stato riferito il fondamento e l’esistenza, Barth segnala che l’essenza “del nulla” è il male, cioè l’opus alienum di Dio. L’azione divina che si esprime nel suo opus proprium, cioè nell’elezione, nella creazione, nella preservazione e il governo della creatura è la volontà positiva di Dio, in quanto essa implica anche un non volere che è il fondamento del male. Di conseguenza la questione del nulla, cioè separazione fra il bene e il male è una questione che per Barth riguardo solamente Dio. È proprio Dio che insieme con la creatura combatte contro “il nulla” e lo vince con la croce e la resurrezione di Gesù Cristo: “guardando dietro alla Resurrezione di Gesù Cristo in attesa della sua venuta non si può dare più di una risposta a questa domanda: il nulla è il passato, è la minaccia, il pericolo, la rovina del passato, l’antico non essere che oscura e distrugge la creazione di Dio, ma che è stato superato in Gesù Cristo, cioè quello che la sua morte ha realizzato, cioè è stato annientato con la realizzazione della volontà positiva di Dio che implica anche la fine di quello che Dio non vuole”. Dopo queste considerazioni diciamo che Barth evita di occuparsi dell’origine e della personalità del demonio, come aveva scritto nel trattato sugli angeli, come pure motivo della “caduta degli angeli”, e pertanto una comunione originale fra angeli e demoni, giacché “il diavolo non è mai stato un angelo”. Per Barth i demoni esistono, però sono sempre das Nichtige, il negativo, il nulla. Das Nichtige, è una realtà, una potenza negativa diretta contro la volontà del Creatore, con un potere estraneo alla creazione. È un elemento della storia che si svolge tra Dio e la creatura, che è ostile a Dio. Essendo il nulla, il non essere che Dio non ha creato. I demoni non esistono perché Dio, riconoscendo e autorizzando la creatura, li rinnega e gli dice di no”. Da tutta l’eternità sono oggetto del rifiuto di Dio per il loro ruolo nella storia di perturbare e alterare l’opera di Dio. Essi sono le personificazioni delle forze del nulla. Come tale il nulla è la menzogna! come tale esiste; e possiede qualsiasi cosa come una specie di sostanza e persona, vitalità e spontaneità, forza, potere di tendenza. Come menzogna fonda e organizza il suo regno e i demoni sono i suoi rappresentanti”. Nel suo intento di ricristianizzare l’idealismo tedesco, principalmente di Schleiermacher, che rifiutava la dottrina sui demoni e ammetteva la rappresentazione biblica degli angeli anche se affermando che non siamo obbligati a prenderla come vera dottrina cristiana, concepisce il referente al demonio non come il meramente negativo di Hegel, ma il rifiutato da Dio e consegnato alla sparizione. Karl Barth presenta una dottrina degli angeli e dei demoni che è stata considerata speculativa, simbolica, mitologia del nulla, categoriale. In realtà, come abbiamo evidentemente visto, esprime un profondo agnosticismo di fronte alle creature sovrannaturali che sarà fatto proprio da numerosi teologi cattolici contemporanei che seguendo il suo pensiero si sono “ protestantizzati”. Don Marcello Stanzione |
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