I Caracciolini e gli Angeli |
S. Francesco Caracciolo (1563–1608) è il sacerdote fondatore dei Chierici Regolari Minori da lui detti padri Caracciolini. Giovane prete si ritirò nell'eremo di Camaldoli per scrivere la Regola di una Congregazione di sacerdoti che voleva fondare. Pensò di darle come caratteristica un obbligo a una spiccata devozione Eucaristica. Nel Settecento il pittore Ludovico Stern ( 1709 - 1777) realizzò una pala d’altare per la chiesa romana di San Lorenzo in Lucina in cui un angelo attorniato da serafini, cherubini e angeli incensanti presenta a San Francesco Caracciolo il mistero dell’Eucarestia. Ne abbiamo trovato il bozzetto rispetto al quale la tela definitiva presenta solo piccole varianti. Nel bozzetto e nella tela definitiva l’Eucarestia racchiusa all’interno di un splendido ostensorio che un angelo regge servendosi di un prezioso drappo, sprigiona una luce simbolo di salvezza in contrasto con le tenebre nella parte destra della composizione. Il Santo istintivamente si inginocchia ... ... davanti all’apparizione. Vicino a lui, seduto su gradini, vi è un piccolo angelo che eleva in alto un giglio, simbolo di purezza. Una raffigurazione simile a questa dello Stern è nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi in via delle Alpi Apuane sempre a Roma, da quasi un secolo Casa Madre dei Caracciolini, i preti che seguono la Regola scritta dal Caracciolo approvata da papa Sisto V. E’ una tela di Romano Corradetti in cui si vede un angelo che con una mano mostra l’Eucarestia al santo sacerdote e con l’altra gli regge la penna con cui ha così fortemente esortato chi avesse deciso di entrare nella Congregazione che lui stava fondando, ad amare l’Eucarestia. La chiara veste di quest’angelo soave oltre l’alone luminoso intorno all’ostensorio illuminano il volto del santo prete. Le tenebre, che rappresentano le forze del male, sono nella parte sinistra del quadro. Fin dalla loro fondazione nel 1588 i padri Caracciolini hanno avuto a cuore in modo particolare il culto di san Michele ed in ogni loro chiesa vi era un altare dedicato all’arcangelo principe delle celesti milizie. E’ inoltre loro particolare iniziativa la recita della Corona di san Michele che fin dalla fine del 1600 era una pratica specifica del loro ordine religioso che veniva diffusa dai loro conventi. Già nel 1708 e poi nel 1726 venivano stampati a cura dell’ordine dei libretti con la corona di san Michele. In modo particolare era devoto all’Arcangelo il venerabile Bartolomeo Simorilli, religioso Caracciolino, che è stato nell’ordine probabilmente uno dei più devoti amici di san Michele. E che visse nella chiesa di san Michele a Catania detta pure dei minoriti. Nel 1700 i Chierici Regolari Minori venivano anche chiamati dal popolo con il significativo nome di “ i Religiosi di san Michele”. E quando l’ordine agli inizi del 1900 viveva il momento più triste della sua esistenza e tutto sembrava crollare ed i Caracciolini erano ormai prossimi alla soppressione avendo perso tutti i loro grandi conventi e non avevano più un tetto dove ripararsi fu sempre l’Arcangelo che venne in loro aiuto e ad essi fu offerta la Casa-Chiesa di san Michele cioè sant’Angelo in Pescheria a Roma da dove ancora oggi viene divulgato il culto dell’Arcangelo con la diffusione della corona angelica e dello scapolare di san Michele. A sant’Angelo in Pescheria a Roma vi è la sede prima-primaria della confraternita di san Michele e da questa dipendono le varie delegazioni nel mondo. Don Marcello Stanzione |
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