La Pasqua e gli Angeli |
Ma è più esatto parlare dell’Angelo oppure degli Angeli della Resurrezione ? San Matteo e San Marco parlano di un solo messaggero angelico ; San Luca e San Giovanni invece narrano di due spiriti celesti. Questa contraddizione si spiega senza dubbio dallo stupore angosciato e l’incredulità che si impadronì del gruppo dei discepoli. infatti essi, già sconvolti dagli eventi della antivigilia, temendo le persecuzioni delle autorità del sinedrio e forse non troppo fieri della fragile e vigliacca unanimità con la quale tutti, eccetto Giovanni, avevano preso la fuga nel momento cruciale. Fu una mattinata sconvolgente, le donne da un lato, gli uomini dall’altro. E gli Angeli, qui, se testimoniano l’incredibile, spariscono dietro l’essenziale : la presenza impossibile e comunque reale di un uomo morto l’antivigilia nelle atroci sofferenze della crocifissione e che riappare vivente. Occorrevano almeno delle apparizioni angeliche per preparare gli spiriti dei discepoli a qualcosa di così enorme. Perché i ... ... Dodici erano certo delle persone di un robusto buonsenso popolare totalmente inadatti ad immaginare una storia simile. Tutto comincia nella notte con un’apparizione delle più classiche : “Ed ecco che si fece un grande terremoto : l’Angelo del Signore discese dal cielo e venne a rotolare la pietra sulla quale si sedette. Egli aveva l’aspetto del lampo, e la sua veste era bianca come la neve. Alla sua vista, le guardie trasalirono di spavento e divennero come morti”. La vista degli Angeli è temibile quando essi non velano la loro gloria e, qui, essi la manifestano senza scrupoli, atterrando i soldati posti davanti alla tomba dal Sinedrio al fine di impedire il più improbabile prelievo del cadavere da parte dei suoi discepoli, i quali, a quell’ora, sono nascosti, terrorizzati, a casa di amici sicuri. Secondo l’usanza ebraica, la tomba era sigillata con una pietra molto pesante. Che una forza estranea l’abbia fatta ondeggiare fuori dall’entrata sarà il primo segno che è accaduto un evento inatteso. Venute di buon ora la domenica mattina al fine di rendere al morto le cure funebri che esse non avevano potuto compiere il venerdì sera perché il sabato cominciava, le donne si chiedevano giustamente come avrebbero fatto per spostare quella pietra. Forse contavano sull’aiuto pietoso delle guardie in questione poiché non avevano potuto convincere nessuno degli uomini del gruppo di accompagnarle... Impresa troppo pericolosa secondo essi che temevano di fare la stessa fine di Gesù... Ora la pietra era stata tolta ed il sepolcro era aperto. Né Maria Maddalena né alcuna delle sue compagne immaginarono un secondo che un miracolo senza precedenti avesse avuto luogo ; esse credettero, costernate, che il Sinedrio avesse profanato la tomba. “Esse trovarono la pietra rotolata davanti alla tomba, ma, essendo entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù”. E l’Evangelista aggiunge che “esse restarono perplesse” ; lo si sarebbe stato anche con meno. Confusa, indignata, Maria Maddalena corse ad avvertire Pietro e Giovanni di quello che era accaduto e chiedere loro soccorso. Durante questo tempo, le altre donne, rimaste sul posto, indecise, “videro un giovane seduto a destra, vestito di un abito bianco, ed esse furono prese da stupore. Ma egli disse loro : “Non temete, E’ Gesù il Nazareno che voi cercate, il Crocifisso : Egli è risuscitato, non è qui”. Secondo San Luca, gli Angeli sono dunque due che hanno dei propositi quasi identici : “Perché cercate tra i morti Colui che è vivente ? Egli non è qui ; è risuscitato. Ricordatevi come vi ha parlato, quando era ancora in Galilea : bisogna, egli diceva, che il figlio dell’Uomo sia consegnato nelle mani dei peccatori, che sia crocifisso, e che resusciti il terzo giorno”. Beninteso, le donne, quando entrarono a Gerusalemme e raccontarono la loro storia ai discepoli, si urtarono alla loro incredulità sprezzante (San Luca impiega anche un verbo greco che significa “sparlare”, avere propositi da ubriaco...). Comunque, inquieti, Pietro e Giovanni si decisero ad andare a vedere, nella speranza di trovare una risposta coerente a questa sparizione di un cadavere. Essi non videro l’ombra di un Angelo ; è vero che vederli richiede una certa disposizione di spirito nella quale i due apostoli non dovevano proprio trovarsi quel mattino. Ma, degli Angeli, Pietro e Giovanni avrebbero avuto altre occasioni nella loro vita di incontrarne. Da parte sua, Maria Maddalena era ritornata anch’essa alla tomba, desiderosa di comprendere. Precisamente, la giovane non comprendeva niente, se non che il corpo dell’uomo che ella aveva tanto amato era stato portato via e che ella era privata da quest’ultima consolazione. Ella restava là, così accasciata di rimpianto che si era messa a piangere a calde lacrime. “Ora, piangendo, ella si chinò verso l’interno della tomba e vide due Angeli, in vesti bianche, seduti là dove aveva riposato il corpo di Gesù, uno alla testa e l’altro ai piedi. Questi l dicono : “Donna, perché piangi ?” : Ella dice loro : “Perché hanno portato via il mio Signore ed io non so dove l’hanno messo”. “Avendo detto questo, ella si voltò, e vide Gesù che stava là, ma lei non sapeva che era Lui . Gesù le disse :”Donna, perché piangi ? Chi cerchi ?”. Prendendolo per il giardiniere, ella le disse :”Signore, se sei tu che l’hai preso, dimmi dove l’hai messo, ed io andrò a cercarlo !”. Gesù le disse : “Maria !”. In questo nuovo giardino dell’Eden, dove Dio in persona ha preso il posto di Adamo e dove, attraverso la peccatrice pentita, è Eva che sta per essere perdonata per sempre, dove la donna, strumento della morte e del peccato, sarà trasformata in messaggera della Vita e della Redenzione, che importa degli Angeli a Maria ? A differenza di tutti i personaggi biblici, eccezion fatta della Vergine, ella non cade di terrore alla vista dei due giovani in bianco. Quello che la preoccupa, è Gesù e solo Gesù. Chi sono gli Angeli al suo fianco ? Questo atteggiamento di Santa Maria Maddalena che, nella sua ricerca ostinata ed angosciata del suo Benamato sparito, gira le spalle ai messaggeri porta in germe tutto l’atteggiamento cristiano verso gli Angeli : essi sono là ma non devono sotto nessun pretesto velare od eclissare la presenza di Cristo. E gli Angeli, al momento, non sognano ad offuscarsi per il suo atteggiamento ; è evidente per essi che Maddalena reagisce come occorre. Ella non si sbaglia di amore né di oggetto della sua adorazione, cosa che le vale di essere la prima onorata dall’apparizione del Risuscitato. Ad ella il posto d’onore, perché ha molto amato. Il tempo degli Angeli è cambiato con l’avvento di Gesù risuscitato. Gli Angeli erano i mediatori tra Dio ed il Suo popolo eletto ; Cristo sarà il solo Mediatore tra Suo Padre e l’umanità riscattata. Quando lo Sposo viene, gli amici dello Sposo che sono venuti a cercare la fidanzata non hanno più che da ritirarsi (Questo tema, inaugurato da Origene nel suo Commento sul Cantico dei Cantici, sarà ripreso tra gli altri da San Bernardo a proposito degli Angeli custodi, .). San Paolo, nella Lettera agli Ebrei, si servirà di questa idea al fine di dimostrare la superiorità della Nuova Alleanza sull’antica ; perché gli Angeli avevano dato la prima a Mosé, ed è Dio in persona, dal Suo Verbo Incarnato, che ha rivelato la seconda all’umanità. Di questo cambiamento, gli Angeli non sono dunque gelosi. Essi non hanno ragione che di rallegrarsene : “Cristo non è morto per gli Angeli. Ma tutto quello che, con la morte di Cristo, serve alla Redenzione dell’uomo agisce anche a profitto degli Angeli, perché, dalla Redenzione degli uomini, tutti i danni che hanno la loro origine nella rovina degli Angeli, sono cancellati. E, sicuramente, i Santi Angeli, che conoscono Dio e sono beati nella contemplazione della Verità, sanno quanti membri del genere umano aspettano affinché sia ristabilito il numero degli abitanti di quella città”. Non è casuale che l’ultima apparizione angelica riportata dai Vangeli sia quella a Maria Maddalena che si volge per correre davanti al suo maestro. Nonostante ciò, il compito degli Angeli non è completato perché ha cambiato significato. Gli Angeli guideranno la giovane Chiesa, nuova e vera figura del popolo eletto. E questo, fin dalla Resurrezione, dove sono ricordate alle donne le profezie di Gesù ed hanno detto loro di prevenire gli Apostoli. Ma l’inaugurazione solenne di questa missione differente ha luogo quaranta giorni dopo la domenica di Pasqua. Durante questi quaranta giorni, i discepoli, a contatto di Gesù, hanno approfondito le loro conoscenze e la loro fede. Essi sono lontani, comunque, dall’aver compreso quale orientamento dovevano dare alle loro vite. Essi si immaginano ancora che Gesù, trionfante, va a manifestarsi nelle strade di Gerusalemme e di ristabilire il regno di Israele. Fintanto che lo Spirito non avrà soffiato, essi non comprenderanno quello che Dio aspetta da essi. Come pure essi restano più incerti che mai quando vedono il loro Maestro sollevarsi nelle nubi e risalire verso il Suo Regno celeste fino alla fine del mondo. Gli Angeli prendono le cose in mano con una autorità opportuna. “Sotto i loro sguardi, Egli si elevò, ed una nube lo strappò ai loro occhi. E, siccome stavano là, con gli occhi fissi al cielo mentre che Egli se ne andava, ecco che due uomini vestiti di bianco si trovarono al loro fianco ; essi dissero loro : “Uomini di Galilea, perché restate così a guardare il cielo ? Colui che vi è stato tolto, quello stesso Gesù, ritornerà allo stesso modo come l’avete visto andarsene in cielo”. Qui, sono gli Angeli che hanno i loro piedi sulla terra ed invitano ad iniziare il lavoro. Ma, se essi vigilano sugli inizi della Chiesa, sono anche, nei cieli, i testimoni meravigliati da un miracolo così prodigioso che nessuno tra di loro lo aveva immaginato. Essi, “gli Iniziati dell’Incarnazione”, sapevano che il Verbo prendeva la natura umana al fine di riuscire con essa quella unione ipostatica alla quale l’amore divino aspirava. Ma essi ignoravano l’ampiezza della Redenzione e fin dove arrivava la misericordia di Dio. Cristo risale verso Suo Padre, come era previsto da sempre ; ma non risale puro spirito. La seconda persona della Trinità, nella Sua Ascensione gloriosa, ha guardato il suo corpo umano. Vero Dio, il Re di gloria rimane per l’eternità vero uomo. L’Incarnazione era l’abbassamento di Dio nel Suo Verbo più basso dei Suoi Angeli ; l’Ascensione è l’esaltazione dell’uomo nel Verbo più alto degli Angeli (Lettera di San Paolo agli Efesini 1,20-22 : “Facendolo sedere alla Sua destra, nei cieli, ben al di sopra di ogni Principato, Potestà, Virtù, Dominazione, e di ogni altro nome che si potrà nominare, non solamente in questo secolo, ma ancora nel secolo a venire. Egli ha messo tutto sotto i Suoi piedi...” . Lettera di San Paolo ai Filippesi 2.6-11 : “Lui, di condizione divina, non si ritenne geloso del rango che l’eguagliava a Dio, Ma annientò se stesso prendendo la condizione di schiavo e divenendo simile agli uomini : Essendosi comportato come un uomo, egli si umiliò ancor più, obbediente fina alla morte, ed alla morte sulla croce ; Così Dio Lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, perché tutti, nel nome di Gesù, si inginocchi, nel più alto dei cieli, sulla terra e negli inferi, e che ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore alla Destra del Padre”. Lettera di San Paolo agli Ebrei 1,3-4 : “Quel Figlio che sostenne l’universo con la sua parola potente, avendo compiuto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nelle altezze, diventato tanto superiore agli Angeli che il nome che ha ricevuto in eredità è incomparabile al loro”. “Noi che sembriamo indegni della terra, oggi, ci siamo elevati in cielo, esaltati al di sopra dei cieli, raggiungiamo il trono regale. La natura a causa della quale i Cherubini guardavano il Paradiso, questa natura siede ora al di sopra dei Cherubini. Non basterebbe essere elevati al di sopra dei cieli, di stare in mezzo agli Angeli ? Quella gloria non era già indicibile ? Ma Egli si è elevato al di sopra degli Angeli. Ha sorpassato i Cherubini : E’ salito più in alto dei Serafini, ha sorpassato i Troni. Egli non si è fermato fin a quando non ha raggiunto il trono signorile”. Gli Angeli della terra portano il loro Signore in trionfo. Ma, in mezzo agli Angeli la cui residenza è nei cieli, lo stupore è immenso. Essi esitano a riconoscere il Verbo in quest’uomo : “Rispondi a quelli che dubitano a causa del Suo corpo e dei segni della Sua Passione, che non aveva discendendo e coi quali sale !”. Così si compì la parola del profeta Isaia :”Chi è dunque Colui che viene da Edom, da Bosra in abiti sfavillanti, magnificamente avvolto nel Suo mantello, che avanza nella pienezza della Sua forza ?”. “Sono Io che parlo con giustizia, che sono potente per salvare”. “Perché quel rosso al tuo mantello ? Perché sei tu vestito come colui che sfugge alla pressa ?”. “Nella Tomba, sono andato solitario, e gente del mio popolo, non era con me. Allora, li ho cacciati nella mia collera, li ho schiacciati nel mio furore, il loro sangue è schizzato sui miei abiti ed io ho sporcato tutte le mie vesti. Poiché ho a cuore un giorno di vendetta, è l’anno della mia retribuzione che arriva. Io guardo : nessuno per aiutarmi ! Mostro la mia angoscia : nessuno per sostenermi. Allora il mio braccio è venuto in mio soccorso, è il mio furore che mi ha sostenuto”. Gli Angeli delle altezze rimangono in attesa ; occorre che i loro compagni di laggiù li spingano ad aprire al Re di gloria. “Principe, sollevate le porte ! Alzatevi, porte eterne, ed il Re della gloria passerà”. “Quando Cristo risuscitò dai morti e salì al cielo, i Principi stabiliti da Dio nei cieli ricevettero l’ordine di aprirne le porte, affinché il Re di gloria entri e salga a sedersi alla destra del Padre, fino a che abbia fatto dei Suoi nemici lo sgabello dei Suoi piedi. Ma, quando i Principi dei cieli Lo videro senza bellezza, onore né gloria, essi non Lo riconobbero e dissero :”Chi è questo Re della gloria ?”. Ma le argomentazioni degli Angeli della terra illuminano gli Angeli dei cieli che aprono al loro Signore, e la gioia degli Spiriti celesti scoppia : “Gli Angeli hanno ottenuto quello che aspettavano da sempre. (...) Essi hanno visto la nostra natura risplendente sul suo trono regale di una gloria e di una bellezza immortali. Benché abbia ricevuto l’onore di essere esaltata al di sopra di essi, essi si rallegrano del nostro bene come soffrivano quando ne eravamo privi”. Non è dunque solamente il Verbo che è stabilito nei Suoi privilegi divini ; è l’Uomo. L’Uomo-Dio è divenuto quello che era il Verbo : Re degli Angeli. Perché, nelle sue due nature, Gesù è interamente superiore agli Angeli. Con la Sua umanità, poiché perfettamente pura ed esente dal peccato, essa realizza pienamente la volontà divina di fare l’Uomo a Sua immagine ; perfetto riflesso delle perfezioni della Divinità, l’umanità di Cristo non può che essere un soggetto di meraviglia per gli Angeli. E perché Gesù è Dio. L’Uomo come l’Angelo, per pervenire alla beatitudine, hanno bisogno del dono della grazia dispensato da Dio ; allorché Cristo estrae la Sua grazia dalla Sua unità con Dio. Egli non è solamente unito a Dio. Egli è Dio. Tale è l’insegnamento di San paolo all’inizio della Lettera agli Ebrei : “A quale dei Suoi Angeli, in effetti, Dio ha mai detto : “Tu sei Mio Figlio, Io, oggi, Ti ho generato ?”. Ed ancora : “Io sarò per Lui un Padre, e Lui sarà per Me un Figlio”. E di nuovo : “Che tutti gli Angeli di Dio Lo adorino”. Mentre che Egli così si esprime rivolgendosi agli Angeli : “Egli fa dei Suoi Angeli dei venti, dei Suoi Servitori una fiamma ardente. Egli dice a Suo Figlio :Il Tuo Trono, o Dio, sussiste nei secoli dei secoli e : lo scettro di dirittura è lo scettro della sua Regalità”. Il Verbo creatore non può essere che il Re degli Angeli, quel posto che Lucifero ha osato contestargli. Satana è stato battuto ogni volta che ha rivendicato contro Cristo, contro l’Uomo-Dio la cui sola idea gli era insopportabile. E’ dunque contro la Chiesa che egli va ora a rivolgere il suo astio, perché Ella è il corpo mistico di Colui che il demonio persegue col suo odio. Come gli Angeli hanno vigilato sull’infanzia del Redentore, sottraendolo ai disegni omicidi di Erode, essi vigileranno sui primi passi della Chiesa e poi l’accompagneranno lungo i secoli. Don Marcello Stanzione |
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