Edvige Carboni e gli Angeli |
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... genitori. Paurosa, svelta, camminavo e, ad un tratto, mi vidi vicino il mio Angelo custode che tutto affettuoso mi diceva: “ Non avere paura! Sono io vicino e ti sto facendo buona compagnia”. Discorrevamo e mi esortava ad essere sempre buona verso il prossimo; io entravo nella casa per comprare ricotta e formaggio e Lui rimaneva fuori, poi di nuovo mi accompagnava fino alla porta della mia casa e spariva, lasciandomi tutta contenta della buona compagnia” ( Diario p. 24). Sempre nel diario della Carboni leggiamo: “ Mi trovavo ammalata; la mattina mia sorella era andata a scuola, mentre io ero rimasta sola con la febbre; quando vidi un bambino vestito di rosa, coi capelli biondi e gli occhi celesti; io lo guardavo e lui mi rifece il letto di mia sorella, mi pulì bene la camera, poi mi si avvicinò e mi disse: “ sempre buone, sempre più buone”, e sparì. Quanto è buono Gesù, quanto è buono”. Al processo di beatificazione la sorella Paolina così testimoniò: “ Ella era ricreata dalla beatificante visione degli Angeli che le portavano la Santa comunione, le apparecchiavano persino l’altarino che serviva per comunicarla”; e ancora: “ Essa stessa mi ha raccontato che durante una sua lieve indisposizione e mentre io stavo in chiesa, era venuto in casa nostra un fanciulletto, il quale aveva riassettato il mio letto e aveva messo in ordine in maniera meravigliosa”. “Più volte Paolina rimproverava Edvige di essersi affaticata inutilmente per le faccende domestiche – depose la teste Vitalia Scodina al processo –ed Edvige ad insistere nel dire che lei non aveva faticato per niente, che al suo posto c’era stato l’Angelo Custode”. Il professor Ernesto Madau, il massimo biografo della Carboni, a questo proposito rileva: “ Sembrerebbe, da tante e concordanti testimonianze, che l’Angelo Custode della serva di Dio oltre che consigliarla nell’amare sempre di più il Signore, le desse un efficace aiuto in casa: non dimentichiamo, d’altronde, che Edvige trascorreva gran parte dlla sua giornata a casa, a pulire e ad assistere i suoi familiari. Era anche il suo Angelo che prendeva il suo aspetto quando, in spirito, veniva trasportata fuori Pozzomaggiore o fuori Roma: erano, insomma, gli spiriti angelici che le facevano compagnia ovunque si trovasse “. Quando Edvige si recava dalle amiche Azzera che vivevano a Calangianus ed insieme andavano a messa, al momento del canto del Sanctus ella vedeva due spiriti celesti porsi al fianco del sacerdote. Don Marcello Stanzione |
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