San Girolamo Emiliani |
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... A contatto con gli appestati, ne contrasse il morbo. Guarito miracolosamente e diede inizio a quella che sarebbe stata la sua missione di vita: la cura di tutti i bisognosi, dagli orfani agli anziani abbandonati alle prostitute. Girolamo curò particolarmente i ragazzi poveri ed abbandonati che vagavano per le calli in cerca di cibo. Per aiutarli fondò il “San Basilio”, il primo orfanotrofio retto con concezioni moderne, nel quale il santo si impegnò non solo a sfamare gli orfani ma anche a dar loro una educazione religiosa e ad insegnare loro un mestiere. Dopo aver ottenuto la miracolosa guarigione dalla peste, su consiglio di san Gaetano da Tiene e del cardinale Carafa - poi diventato Papa Paolo IV- cominciò a girare l’Italia per aprire numerosi orfanotrofi. Riunendo i suoi più fedeli collaboratori una prima volta a Merone fondò la Compagnia dei “Servi dei poveri di Cristo”, due anni più tardi a Somasca, un paesino presso Bergamo, si incontrarono nuovamente per formulare la struttura giuridica della sua opera, e da allora dal nome della città, in cui egli morì a causa della peste mentre soccorreva gli ammalati l’8 febbraio 1537 vennero fuori gli attuali Chierici Regolari Somaschi. San Girolamo molto devoto agli angeli custodi, affidò la Compagnia sotto la protezione della Vergine, dello Spirito Santo e dell’Arcangelo Raffaele, componendo anche una orazione all’Arcangelo che egli chiamava “la nostra orazione”: “Dolce Padre nostro, Signore Gesù Cristo noi ti preghiamo per la tua infinita bontà di riformare il popolo cristiano a quello stato di santità che fu al tempo dei tuoi apostoli. Ascoltaci o Signore perché benigna è la tua misericordia e nella tua immensa tenerezza volgiti verso di noi. Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi (ripetere per tre volte). Nella via della carità, della pace e della prosperità, mi guidi e mi difenda la potenza del Padre, la sapienza del Figlio e la forza dello Spirito Santo, la gloriosa Vergine Maria, l’angelo Raffaele che era sempre con Tobia sia anche con me in ogni luogo e via”. Nel suo sistema pedagogico Girolamo Emiliani non separa mai la formazione cristiana da quella umana: la pratica del vangelo deve aprire contemporaneamente le porte del cielo e quelle del mondo. Emiliani appartiene a quel gruppo numeroso di santi pieni di carità, suscitati nella Chiesa di Dio come reazione allo scisma protestante, che capirono lo spirito della vera riforma dopo il Concilio di Trento. E’ protettore delle città di treviso e Venezia, e patrono degli orfani e della gioventù abbandonata. Don Marcello Stanzione |
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