Il Papa agli amministratori del Lazio: la stella polare è la persona |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions La persona al centro di tutto: il filo conduttore del discorso di Benedetto XVI agli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma. Benedetto XVI dice di aver apprezzato “gli sforzi compiuti da codeste amministrazioni per venire incontro alle fasce più deboli ed emarginate della società”; si raccomanda che i nuovi quartieri nelle zone periferiche “non siano solo quartieri dormitorio”; ricorda la collaborazione tra il Vicariato di Roma e l’amministrazione capitolina, ed esorta a continuare il cammino insieme, specialmente sul percorso educativo, con una particolare attenzione all’educazione e alla sanità. È un incontro improntato sulla collaborazione. Non c’è accenno, nel discorso di Benedetto XVI, dell’ordinanza sui lavavetri emessa i mesi scorsi dal sindaco Alemanno. Il cardinal Vallini, vicario di Roma, aveva polemizzato con il provvedimento di Alemanno. Il Papa, invece, preferisce partire dai punti in comune con l’amministrazione capitolina. È un discorso ... ... molto concreto, nel quale non si fa alcun accenno esplicito nemmeno al caso Marrazzo. La volontà è quella di improntare con le amministrazioni locali il miglior rapporto possibile, per poter collaborare a tutti i livelli per il raggiungimento dello “sviluppo umano integrale”, centro dell’enciclica sociale Caritas in veritate, non a caso citata proprio all’inizio del suo indirizzo alle autorità. Alle quali chiede di “porre ogni cura perché la centralità della persona umana e della famiglia costituiscano il principio ispiratore di ogni vostra scelta”. “La Chiesa – spiega – è lieta di offrire il proprio contributo perché nei nuovi quartieri ci sia una vita sociale degna dell’uomo”, cosa che tra l’altro – nota il Papa – “in diverse zone periferiche della città è già avvenuto”. Ricorda, in particolare, gli “oratori dei piccoli” realizzati in “alcuni nuovi quartieri, dove vivono in particolare giovani famiglie con bambini piccoli”. L’auspicio è per “una sempre maggiore sinergia” tra le diverse istituzioni. La richiesta è quella che vengano “adottati ulteriori provvedimenti in favore delle famiglie, in particolare di quelle numerose”. Ma la Chiesa è anche una “organizzazione formativa”, con diocesi che si impegnano “a fornire il loro contributo per far fronte alle istanze sempre più urgenti che pervengono dal mondo giovanile e che chiedono risposte adeguate”. Perché il punto, dice Benedetto XVI, è che i giovani “chiedono di sapere chi sia l’uomo e quale sia il suo destino, e cercano risposte capaci di indicare la strada da percorrere per fondare l’esistenza su valori perenni”. Per la Chiesa, importantissimo è educare ad “una visione alta della vita e della sessualità umana”. Perché, sottolinea il Papa, “nel pronunciare i suoi no, la Chiesa in realtà dice sì alla vita, all’amore vissuto nella verità del dono di sé all’altro”. Infine, l’invito affinché “le strutture sanitarie siano luoghi nei quali si incontrano sempre più gestione attenta e responsabile della cosa pubblica, competenze professionali e dedizione generosa verso il malato, la cui accoglienza e cura devono essere il criterio sommo di quanti operano in tale ambito”. E chiede il sostegno anche alle strutture sanitarie cattoliche, che operano “da secoli” sul territorio di Roma. Andrea Gagliarducci |
< Anterior | Siguiente > |
---|