Gendarmeria Vaticana: una distrazione? |
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... è la Gendarmeria Vaticana: svolge funzioni di polizia e di intelligence, e si occupa della sicurezza del Pontefice anche negli spostamenti all’estero, siglando ogni volta un accordo con le autorità competenti. La sicurezza dell’accesso in basilica è gestito da Polizia Italiana e Gendarmeria Vaticana. Una collaborazione che, ha fatto notare il portavoce Vaticano Padre Federico Lombardi, ha funzionato. Misure di sicurezza. Susanna Maiolo, infatti, non aveva armi con sé. Tutti i fedeli, prima di entrare a San Pietro, passano il controllo del metal detector, gestito dalla Polizia Italiana. Poi, la Gendarmeria Vaticana provvede ad un secondo filtro. Ci si è chiesto come è possibile che Susanna Maiolo sia riuscita a entrare a San Pietro, nonostante il precedente. La realtà è che non esiste una schedatura dei fedeli. Tutti hanno libero accesso alla Messa. Per potervi partecipare, basta chiamare la Prefettura Vaticana e prenotare i biglietti. La distribuzione dei biglietti non serve a fare una selezione, ma a dare un ordine e a non distribuire più posti di quelli a disposizione. I fedeli hanno tutti un posto a sedere, dietro le transenne: tenere tutti all’interno di un perimetro ben controllato permette di gestire al meglio la situazione. Non c’è una numerazione dei posti: chi arriva prima, riesce a sedersi più vicino alle transenne. Nella basilica. Nella basilica c’erano dislocate una cinquantina di gendarmi vaticani, e una trentina di guardie svizzere. La Gendarmeria vaticana è un corpo altamente specializzato: dal 2000 gestiscono una sala operativa di controllo, presidio permanente e continuativo che, attraverso impianti di videosorveglianza e allarmi, gestisce l’intero territorio di Città del Vaticano. È stato istituito anche un Gruppo di intervento Rapido, per il controllo di eventuali attività eversive. Si tratta di reparti specializzati ed addestrati: ci vogliono due anni di apprendistato e un esame di idoneità per entrare nella Gendarmeria vaticana, e ogni promozione da un grado all’altro prevede sette anni passati in quell’incarico con la qualifica di ottimo. Qualcosa, però, non ha funzionato, e la Gendarmeria sta riesaminando i dispositivi di sicurezza: dai filmati si nota chiaramente che non c’è nessun gendarme ai lati del Papa mentre questi benedice la folla, sono tutti avanti a lui, si devono fermare e tornare indietro. È un varco del quale la donna ha approfittato. Ci ha pensato poi il capo della Gendarmeria, Domenico Giani, ex finanziere, a bloccare la signora. Per padre Lombardi, un margine di rischio c’è sempre: “Il Papa – spiega - desidera avvicinare i fedeli, stringere le mani, abbracciare i bambini. In San Pietro i fedeli sono migliaia, per assistere alla Messa basta fare richiesta alla Prefettura pontificia o andare al portone di bronzo per vedere se ci sono ancora ingressi disponibili, non può esistere un controllo nominativo”. Indagini. Utilizzando i loro dispositivi di controllo, i Gendarmi vaticani stanno ora provvedendo a definire gli spostamenti di Susanna Maiolo nella notte di Natale. Nessuna richiesta è stata fatta alla giustizia italiana: saranno il Vaticano a condurre le indagini. La donna ora è sotto Trattamento Sanitario Obbligatorio e Giuseppe Della Torre, presidente del Tribunale Vaticano, ha già fatto sapere che intende acquisire la documentazione medica sull’instabilità mentale della giovane, che è già stata in cura psichiatrica presso la comunità Wohngruppe Kanzler di Frauenfeld, dove la Maiolo è stata due anni. Sarà solo nei prossimi giorni, con in mano i rapporti dei medici e della Gendarmeria Vaticana, che il promotore di Giustizia vaticano, Nicola Picardi deciderà se sottoporre o meno la donna a processo. Andrea Gagliarducci |
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