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Il lesbismo e la destabilizzazione della società PDF Stampa E-mail

Il lesbismo e la destabilizzazione della societàRecentemente il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna si era espressa favorevolmente sulla proposta di legge contro l’omofobia, affidando il ruolo di relatore all’onorevole Paola Concia del PD, l’unica lesbica dichiarata nell’attuale parlamento italiano. Grazie all’azione di un eroico gruppo di cattolici parlamentari appartenenti a diversi partiti, la  proposta di legge pro omosessuali non è passata. L’omosessualità femminile o lesbismo, termine coniato dall’isola greca dove si dice fosse ampiamente praticato dalle donne è attualmente un fenomeno sociale sotterraneo estremamente insidioso che se non adeguatamente osteggiato potrebbe determinare nei prossimi decenni dei mutamenti sociali di grande rilevanza che porterebbero l’Occidente ad un totale declino. Riguardo  all’omosessualità femminile o lesbismo, indubbiamente essa è esistita in tutte le epoche storiche, sebbene in determinati periodi storici, come ad esempio il periodo imperiale romano, il numero ... 

... delle lesbiche sia stato di gran lunga maggiore rispetto ad altri. Attualmente il lesbismo è un fenomeno sociale in gran parte sommerso che si serve di alcuni simboli come segni identificativi che appaiono su magliette, spillette, ciondoli o orecchini. Il simbolo più usato dalle lesbiche italiane è quello formato da due immagini di Venere che si incrociano. Altro simbolo è la lettera greca lambda e poi c’è il simbolo delle amazzoni rappresentato da un’ascia a doppio taglio. L’uso di tali simboli è anche un modo per farsi riconoscere dalle altre lesbiche, poiché pochissime persone oltre alle lesbiche sono in grado di riconoscere il significato di detti simboli. Secondo autorevoli autori l’aumento del lesbismo è collegato al femminismo e al neopaganesimo.

Il femminismo ha funzionato da ideologia legittimante del lesbismo in quanto numerose omosessuali hanno ammesso di essere state influenzate nella loro scelta di orientamento sessuale dall’azione sociale e culturale del movimento femminista e quindi di essere divenute lesbiche prima intellettualmente e poi eroticamente. Inoltre è sintomatico il fatto che l’omosessualità femminile sia più frequente e pubblica in nazioni quali i Paesi Scandinavi o gli Stati uniti dove il femminismo è comparso in anticipo rispetto alle altre nazioni. Inoltre la corrente ideologica atea,  neopagana e anticristiana fomenta la diffusione della omosessualità femminile come strumento di lotta ai valori della famiglia tradizionale. Il sito degli atei italiani dà in gran risalto alle news di affido a lesbiche perché ne fa uno strumento di battaglia contro la religione.  Il lesbismo, come affermano autori dell’antichità come Livio, Giovenale, san Paolo, era frequentatissimo e non era affatto praticato in clandestinità ma alla luce del Sole. Nel paganesimo esistevano i riti dei “ misteri femminili”  che prevedevano relazioni sessuali lesbiche. Indubbiamente con la secolarizzazione vi è presso le masse l’indebolimento della visione cristiana del mondo e della morale cattolica che è sempre totalmente ostile alle relazioni omosessuali e questo neopaganesimo di conseguenza elimina molti ostacoli etici e religiosi che anche nel recente passato hanno frenato il diffondersi del lesbismo. 

Per quanto riguarda la posizione della Chiesa Cattolica nei riguardi dell’omosessualità essa è estremamente chiara e severa. Il magistero della Chiesa scaturisce da tre fonti: la Sacra Scrittura, la Tradizione e la legge naturale. Quanto alla Bibbia, la sua dottrina riguardo all’omosessualità è assai esplicita e non tollera interpretazioni ambigue. Qualcuno potrebbe obiettare che la bibbia sia una letteratura debitrice verso la mentalità prescientifica delle varie epoche in cui fu composta. Deve essere tuttavia rilevato che esiste un evidente coerenza all’interno delle Scritture per quanto riguarda il giudizio sul comportamento omosessuale. Una coerenza mantenuta dal Cattolicesimo in 2000 anni di storia. La Tradizione della Chiesa –e questa comprende non solo il magistero dei papi e dei vescovi, ma anche l’autorevole opinione dei Padri, dei Dottori e dei santi- è stata unanime nel condannare l’omosessualità come peccato gravissimo.

Offro una velocissima carrellata di citazioni bibliche e di santi a tale riguardo. Nell’Antico Testamento il libro del Levitico afferma: “Non accoppiarti con un maschio come si fa con la donna: è cosa abominevole”(18,22). San Paolo nella prima lettera ai corinzi dichiara: “ Non illudetevi! Né i fornicatori, né gli idolatri, né gli effeminati, né i sodomiti erediteranno il Regno di Dio”(1Cor.,6,9-10). Sant’Agostino attesta: “I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre”(Confessioni, c.III, p.8). San Giovanni Crisostomo ribadisce: “ Non solo le passioni degli omosessuali sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche”(Homilia IV in Epistola Pauli ad Romanos). San Pier Damiano dice dell’omosessualità: “Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi”(Liber Gomorrahanus).

Il sommo dei teologi cattolici san Tommaso d’Aquino senza equivoco attesta: “ Nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della Natura”(Summa Teologica, II-II,q.154,a.12.). Santa Caterina da Siena riguardo agli omosessuali e alle loro pratiche erotiche immonde dichiara: “Commettendo il maledetto peccato contro natura, quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono”(Dialogo della Divina Provvidenza). Concludo la carrellata con san Bernardino da Siena che afferma senza mezzi termini: “Il peccato della sodomia maledetta è stato detestato sempre da tutti quelli che sono vissuti secondo Iddio”(Predica XXXIX). Ma anche a prescindere dalle fonti soprannaturali, secondo la stessa legge naturale il comportamento omosessuale è obbiettivamente disordinata, dal momento che priva l’atto sessuale dalla sua finalità essenziale e indispensabile che è la procreazione. La vera famiglia come istituzione fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna è uno di quei valori non negoziabili dei quali ha parlato tanto Benedetto XVI, cioè fondamentali nel deposito della fede, il cui abbandono implicherebbe l’apostasia.

La Chiesa non può tacere, essa per obbligo di fedeltà alla sua missione divina, riguardo all’omosessualità deve dire che essa non è mai assolutamente lecita. Oggi moltissimi, di qualsiasi appartenenza politica o religiosa,  la pensano come la Chiesa, hanno però paura di intervenire pubblicamente sulla problematica dell’omosessualità che non riguarda solo la sfera psicologica o morale ma il progresso o  la decadenza di una intera società perché hanno paura di essere tacciati di omofobia.

Don Marcello Stanzione

 
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