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DSM IV ed omosessualità: tra patologia ed ideologia PDF Imprimir E-Mail
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DSM IV ed omosessualità: tra patologia ed ideologiaIl prestigioso Journal of Urban Health, dell’accademia di Medicina di New York, ha pubblicato recentemente i risultati di una ricerca scientifica durata ben tre anni, a cura del dott. David McKirnan, professore dell’università di Illinois in Chicago. Lo studio rivela che il 33% delle coppie omosessuali soffrono di episodi gravi di violenza “ domestica” come pugni, calci, tagli con coltelli, e via dicendo, nonché violenze sessuali e contagio di malattie veneree. Un indice molto superiore alla media delle coppie eterosessuali. Questo studio viene a confermare una precedente ricerca, condotta nel 2002 e pubblicata nel american Journal of Public Health, che mostrava come ben il 39% dei maschi omosessuali avevano subito una grave violenza fisica da parte del patner gay nell’ultimo anno. Secondo il dottor Kirnan, le principali cause sono: un indice diverse volte superiore rispetto alla media della popolazione di uso di droghe, depressione, alcoolismo, promiscuità, nonché “ altri disordini psicologici e comportamentali”  ... 

...  collegati allo stile di vita omosessuale. E’ interessante che in tempi di psicologismo imperante, la lobby omosessualista fa tutto il possibile affinché non si sappia in giro che i tre grandi pionieri della psicanalisi e della psichiatria - Freud, Jung e Adler - erano concordi nel considerare l’omosessualità come una grave patologia comportamentale. Attualmente il concetto di omosessualità come malattia mentale è scomparso dai manuali psichiatrici ed il DSM IV non la considera più come una patologia comportamentale al punto tale che uno psicologo o uno psichiatra che volesse curare un omosessuale corre il rischio di essere cacciato via d’albo della sua categoria professionale, e questo è stato un vero e proprio colpo di mano antiscientifico ed ideologico della lobby omosessualista perché in tal modo si vuole ingannare le masse inducendo l’idea che l’omosessualità sia una realtà naturale, normale, innata di una persona e determinante il comportamento sessuale, facendo credere che tali si nasca. In realtà è stato provato esattamente il contrario: i fattori genetici ormonali non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dell’omosessualità perché essa è un fenomeno prettamente psico-affettivo e come tale va curato.

In realtà esistono numerosi psichiatri e psicologi che curano con successo la patologia omosessuale. Il più famoso di questi è il dottor Joseph Nicolosi, i cui libri sono pubblicati in Italia dalla Sucarcoedizioni di Milano, che ha ideato una terapia di recupero degli omosessuali. L’atteggiamento della lobby omosessualistica ha un vero e proprio stile mafioso perché innanzitutto è estremamente intimidatorio nei riguardi dei dissenzienti. Esemplare è a questo riguardo la vicenda di Tony anatrella, sacerdote francese, psichiatra, autore di numerosissimi libri e che è stato il redattore della voce “Omosessualità e omofobia” sul “ Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questione etiche”, edizioni Dehoniane, Bologna. Il testo è a cura del Pontificio Consiglio per la Famiglia di cui mons.

Anatrella è consultore. Il prete francese psichiatra, che ritiene l’omosessualità come una alterazione dell’identità sessuale e che quindi attiene alla categoria delle perturbazioni della personalità che dipende da conflitti intrapsichici non risolti, nel suo studio parigino curava diversi casi di omosessualità ed aveva pubblicato uno studio sull’omosessualità dal titolo significativo “Il Regno di Narciso” inoltre in un articolo del novembre 2005 su “L’Osservatore Romano” ricordava perché e percome le persone omosessuali non possono essere ammesse al sacerdozio cattolico. Tutto questo era più che sufficiente per attirargli la vendetta della lobby omosessualista. Un ragazzo omosessuale in cura da Anatrella presentò una denuncia per abusi sessuali contro il suo psicoterapeuta e tutti i siti omosessuali del mondo incominciarono una campagna di diffamazione in grande stile contro il sacerdote come se tali abusi fossero non un dato da verificare ma un fatto reale. Sennonché la magistratura francese attraverso delle indagini accuratissime ha scagionato completamente mons.

Anatrella perché le accuse contro di lui erano completamente infondate. In conclusione se in Italia la proposta di legge dell’onorevole Paola Concia del PD, una lesbica dichiarata, fosse passata, l’apostolo san Paolo che ammonì gli invertiti sessuali della sua epoca dicendo: “ Non illudetevi: né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio” (1 Cor 6,9-10) avrebbe rischiato un postumo pubblico ludibrio anzi sarebbe andato a finire in galera, e se fosse stato uno psicologo sarebbe stato radiato dall’albo professionale…

Don Marcello Stanzione

 
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