San Raffaele: l’Angelo guaritore di Dio |
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... molti compiti. Essa può essere una punizione così come una fonte di purificazione e di merito. La fedeltà di un’anima non è certa fin quando il dolore non l’ha provata. Più la prova è dura, più l’aiuto nella pazienza e nell’accettazione della volontà divina sottolinea la forza, la generosità e la santità di un’anima. Non vi sono prove che non terminano. La sofferenza, per lunga e tenibile che sia, non è che temporanea. Il Vangelo della Redenzione lo insegnerà un giorno agli uomini con tutta la luce soprannaturale effusa dalla Passione di Cristo, inseparabile dalla sua Risurrezione e dalla sua Ascensione. Già nell’Antico Testamento, con i libri di Giobbe e di Tobia, offrono al credente una lezione di ottimismo, di fiducia e di santità che gli autori sacri ci danno sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, seguendo una concezione della vita umana molto adatta ad elevare le anime al di sopra delle miserie quotidiane della nostra condizione terrestre, e di spingerli fino ai pensieri ed ai voleri di Dio. Vicino a Lui e con Lui è l’amore l’ultima parola. Fin sul problema della sofferenza, ridotta d’altronde ai suoi limiti nel tempo e nello spazio, l’amore divino proietta sulla notte del dolore umano una chiarezza che non è l’intera luce ma che permette di distinguere degli orizzonti rivelatori di redenzione, di più alta santità, di vittoria definitiva del bene sul male, il tutto in unione più intima col Cristo. In Dio, il piano dell’Emmanuele, “il Dio con noi”, con l’Incarnazione e la Redenzione, non fa che un tutt’uno con il piano di sofferenza nel mondo. Noi vedremo un giorno, nella nostra visione beatifica dinnanzi al Signore, la soluzione a questo mistero i cui contorni si illuminano quaggiù, a forza ed a misura di come un’anima si avvicina maggiormente a Dio per l’intensità della sua fede e del suo amore. La missione di San Raffaele, mi ha suggerito queste riflessioni. L’Angelo missionario dell’Altissimo, custode e compagno di viaggio dell’uomo, fa,a tempo opportuno, anche da angelo guaritore. Quante guarigioni più numerose del corpo, dell’anima, quante soluzioni più favorevoli di tante prove umane se avessimo una fede più viva ! Tobia aveva fatto della sua casa una dimora aperta al Signore, al suo Angelo ed alla sua potenza, perché per lui Dio era sempre prima servito, prima amato, prima pensato. Tobia aveva conosciuto una dura infermità perché la sua santità non potesse non aumentare e manifestarsi pienamente che sulla via dolorosa. Ma l’amore divino vigilava : Raffaele,l’Angelo guaritore, suo messaggero, è venuto a portare Tobia e ad ognuno di noi la ragione di sperare e di capire i problemi umani e religiosi della nostra esistenza. Don Marcello Stanzione |
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