La Cei detta l’agenda |
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... A un certo punto, Crociata stempera un po’ di tensione, di fronte alle continue domande su temi politici, con una battuta: “Sono il segretario dei vescovi, non di un partito politico”. Sono temi, comunque, che Bagnasco ha toccato nella sua prolusione. Quella dei vescovi è ormai una linea ben definita: non sbilanciarsi politicamente, ma nemmeno tacere. Sul nome del direttore di Avvenire (ma anche su una risistemazione del comparto media della Cei, perché anche Tv2000 e RadioinBlu sono senza direzione) si prendono un po’ di tempo in più per riflettere. Ma Crociata è tassativo sul caso Boffo, che “con le sue dimissioni ha voluto esprimere la volontà di non esporre la Chiesa a ulteriori attacchi e ha chiarito che si tratta di un'iniziativa che ha in una lettera anonima il suo appoggio e non ha altro argomento da offrire”. Le questioni sul tavolo sono tante: Crociata preferisce non sciogliere il riferimento di Bagnasco nella prolusione a “pronunciamenti discutibili” riguardo il fine vita, ma sottolinea che con la legge in discussione al Senato si è “raggiunto un punto di equilibrio”; dice no alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486, che “rischia di riportarci indietro persino alla legge 194, diffondendo una banalizzazione dell'aborto”; non commenta le voci sull’eventuale pressione dei vescovi per un ipotetico Grande Centro; fa notare come sia “negli interessi del popolo italiano che vi sia un equilibrio tra le esigenze dell'unità e della solidarietà nazionale e l'esigenza del federalismo”: insomma, il federalismo sì, secondo il principio di sussidiarietà, ma senza ledere in alcun modo l’Unità d’Italia; sull’immigrazione, ribadisce ancora una volta che i vescovi sono per la legalità, sempre che questa sia coniugata con l’accoglienza. Infine, la questione meridionale: i vescovi denunciano che “un clamoroso silenzio avvolge la questione meridionale”. Perché, chiariscono i vescovi – “non tutto il Sud è povero, ma patisce un impoverimento progressivo in alcune macroaree”. ”E’ necessario – commenta Crociata - che il Mezzogiorno cresca e il Paese si faccia carico della parte più debole, con la consapevolezza che se una parte resta indietro, diventa un peso per l'intero paese”. Andrea Gagliarducci |
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