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San Domenico di Guzman, Confessore, 8 Agosto: Apostolo del pensiero e della parola PDF Stampa E-mail

San Domenico di Guzman, Confessore, 8 Agosto: Apostolo del pensiero e della parolaNella sua 2a Lettera a Timoteo, San Paolo dà i consigli al “Predicatore” della Parola di Dio. Egli gli chiede “d’insistere con opportunità” ed anche con “importunità di argomentare, di supplicare, di riprovare in tutta pazienza e con una vera dottrina”. Come non restare colpiti dal richiamo liturgico di questo testo di San Paolo nell’Epistola della festa di San Domenico (1170-1221)  che fu il fondatore dei Frati Predicatori, la cui missione è allo stesso tempo di diffondere il ministero della predicazione e di esercitare un apostolato intellettuale. Prima di fondare il nuovo ordine religioso, Domenico era un canonico regolare agostiniano nella cattedrale di Osma, una delle più antiche sedi vescovili della Spagna. Fin da giovane studente manifestò un grande amore per i poveri tanto che durante una carestia fondò un ospizio per i bisognosi e per aiutarli vendette persino i suoi libri. Il momento di svolta della sua vita si verificò quando il suo superiore, il vescovo di Osma, Diego di ...

...  Azevedo, fu incaricato di una missione papale contro le dottrine eretiche degli albigesi. Per affrontare le eresie, egli portò con se Domenico che subito si rese conto dei gravi pericoli che stava correndo la Chiesa della sua epoca. Domenico iniziò subito pubbliche discussioni con gli eretici e le sue parole furono così efficaci che riuscì persino ad aprire a Prouille un convento per accogliere le monache convertite dall’eresia albigese. In questo fatto Domenico intravide il suo futuro ordine dei Frati Predicatori che dovevano riportare alla sana fede cattolica chi si era smarrito. Tolosa fu la prima sede dei suoi frati che avevano l’impegno della predicazione per difendere la fede cattolica dalle eresie, di una vita povera, dello studio e della preghiera. La leggenda narra che il papa approvò il nuovo ordine perché vide in sogno Domenico reggere sulle proprie spalle la chiesa del Laterano che stava per crollare. Le comunità dell’ordine in breve tempo si moltiplicarono ed i domenicani divennero insegnanti assai stimati nelle più prestigiose università europee come Parigi ed Oxford. Lo stesso Domenico fondò varie comunità tra le quali quella di Bologna dove morì il 6 agosto 1221. Egli, da vero mistico, era un uomo di poche parole ed indicò nel silenzio uno dei segni distintivi dei suoi frati ai quali affidò il programma: “parlare con Dio e parlare di Dio”. Ai suoi seguaci chiedeva di applicarsi nello studio delle Sacre Scritture dando loro l’esempio portando sempre con se il Vangelo e le Lettere di San Paolo che arrivò a conoscere quasi a memoria. Rifiutò la nomina vescovile in più di un’occasione. 

L’Apostolo di Cristo ha bisogno di “molta pazienza”. Questa parola nella Scrittura sorpassa la semplice dolcezza tranquilla e calma alla quale fa pensare. Bisogna comprenderla con tutto il significato della sua etimologia.

La pazienza è l’arte di sopportare, così come di soffrire. E quest’arte è prima di tutto una virtù. Chi un giorno o l’altro non ha dovuto praticarla ? Ma nella vita dell’Apostolo, in balia delle potenze del male, dello scandalo del mondo, delle resistenze delle anime alla grazia divina, qual è il giorno senza “pazienza”, cioè senza prova per l’autentico testimone di Cristo, fedele alla sua missione di “andare” e di “insegnare” per poter “battezzare” e comunicare alle anime la “figliolanza divina” ?
Similmente alla dottrina di Cristo, non già una dottrina personale del tutto umana ma la sua “quella che ha sentito da tutta l’eternità da suo Padre e quella che ci ha fatto conoscere” il suo autentico Vangelo, ecco la base della predicazione dell’Apostolo.

Il Padre e Fondatore dell’Ordine dei Predicatori e della sua intellettuale famiglia religiosa, coi suoi oltre otto secoli di esistenza, custodisce per i nostri tempi moderni un carattere di santità allo stesso tempo del tutto apostolico e dottrinale,  suggestiva per tutti da questo doppio punto di vista del pensiero  dell’azione.

La fede è il fondamento di tutta la vita cristiana. Essa si effonde in carità ma la carità senza di essa non sarebbe più la carità di Cristo.

Similmente la fede deve essere trasmessa nella sua purezza, nella sua integrità. Vi è un deposito rivelato che ci viene da Cristo. Trasmetterlo, difenderlo, spiegarlo, preservarlo da ogni alterazione, ecco un grande compito. Esso non può compiersi che con la Chiesa, sotto il suo controllo e sotto la sua autorità.

E perché San Domenico, nella più pura concezione della sua santità, della sua fondazione e nella più fedele tradizione, che ci deriva da lui, è veramente il santo Apostolo della fede, egli ha, nella tradizione delle anime che vivono dello spirito di fede, un ruolo di protettore, d’ispiratore e di modello.

di Don Marcello Stanzione

 
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