L’enciclica sbarca al G8 |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions “Create posti di lavoro per tutti e riformate l'architettura finanziara del mondo affinché la ricchezza giunga anche ai Paesi poveri". Il Papa scrive a Silvio Berlusconi, presidente di turno del G8, e detta "un'agenda della speranza". "I provvedimenti volti a condurre il mondo fuori dalla crisi economica - scrive il Pontefice - saranno efficaci solo se avranno anche una valenza etica". Benedetto XVI - che palude all’iniziativa di spostare il G8 a L’Aquila, non dimentica un appello ad ascoltare "la voce dell'Africa e dei Paesi meno sviluppati". "Cancellate il debito estero dei Paesi poveri", suggerisce Ratzinger. Benedetto XVI sottolinea ancora una volta l’attenzione della Santa Sede per due temi tanto più cruciali in vista della pubblicazione della nuova enciclica sociale: Paesi poveri e lavoro per tutti. Ma, soprattutto, una base etica per l’economia. Caritas in veritate, l’enciclica sociale di Benedetto XVI che sarà presentata martedì, entra così nell’agenda dei partecipanti ... ... al G8, come un’ospite inatteso. L’idea di Benedetto XVI è quella di una riforma “dell’architettura finanziaria internazionale per assicurare il coordinamento efficace delle politiche nazionali, evitando la speculazione creditizia e garantendo un'ampia disponibilità internazionale di credito pubblico e privato al servizio della produzione e del lavoro, specialmente nei Paesi e nelle regioni più disagiati”. Sottolinea il Papa: “Si impone l`urgenza di un equo sistema commerciale internazionale, dando attuazione e se necessario persino andando oltre alle decisioni prese a Doha nel 2001, in favore dello sviluppo”. Benedetto XVI chiede “agli illustri partecipanti dell’incontro del G8” mposti di lavoro per tutti, “che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia, e di assolvere alla primaria responsabilità che hanno nell’educare i figli e nell’essere protagonisti nelle comunità di cui sono parte”. E conclude il Pontefice: “Auspico che ogni energia creativa venga impiegata per assolvere agli impegni assunti al Vertice ONU del Millennio circa l’eliminazione della povertà estrema entro il 2015”. Ma, nella lettera, c’è anche la richiesta di una maggiore attenzione per i Paesi più poveri, che devono partecipare alle riunioni internazionali “in una situazione di ugugaglianza” con le altre, perché è “importante – dice il Papa - rafforzare il multilateralismo, non solo per le questioni economiche, ma per l'intero spettro delle tematiche riguardanti la pace, la sicurezza mondiale, il disarmo, la salute, la salvaguardia dell`ambiente e delle risorse naturali per le generazioni presenti e future”. Convinto che la scolarizzazione sia "condizione indispensabile per il funzionamento della democrazia e per la lotta contro la corruzione", il Pontefice scrive ai potenti della terra di raggiungere "l'obiettivo di un'educazione di base per tutti", e ricorda che l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico aveva fissato al 2015 il termine entro il quale tagliare l'ambizioso traguardo. E Benedetto XVI si appella infine ai governi del mondo intero, "affinché l'aiuto allo sviluppo sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione". E venerdì le associazioni cattoliche e la Chiesa, incontrando Berlusconi, hanno consegnato un appello perché siano stanziati 50 miliardi di dollari per i Paesi del Sud del mondo, sia completata la cancellazione del debito dei Paesi poveri e sia infine stilato un accordo che preveda la riduzione dell'emissione dei gas serra di almeno il 30% entro il 2020. di Andrea Gagliarducci |
< Prev | Next > |
---|