Il Papa e Obama si incontreranno il 10 Luglio |
Benedetto XVI e il presidente statunitense Barack Obama si incontreranno in Vaticano il prossimo 10 luglio. E, con una decisione inusuale per il consueto protocollo della Santa Sede, lo faranno nel primo pomeriggio, al termine degli impegni del presidente americano per il G8 in programma a Roma. Un segno di come Benedetto XVI abbia voglia e intenzione di incontrare il presidente degli Stati Uniti. Accolto tra le perplessità del mondo cattolico (negli Usa i vescovi avevano organizzato una marcia pro-life la settimana dopo la sua elezione) per le sue aperture pro-choice riguardo l’aborto e per aver riaperto ai fondi per le ricerche sulle staminali, le posizioni del Vaticano riguardo Obama si sono via via ammorbidite di fronte ad una politica più “soft” di quanto ci si potesse aspettare sui temi della vita. E lo ha notato anche L’Osservatore Romano, in un lungo commento sui primi cento giorni di amministrazione Obama. Poi, c’è stata la nomina del nuovo ambasciatore ... ... Usa presso la Santa Sede: il posto è rimasto vacante per alcuni mesi, fin quando Obama ha nominato Miguel Diaz: teologo aperturista, ma decisamente non un pro-choice, e ispano-americano. Il che dimostra la particolare sensibilità di Obama verso la geografia della Chiesa statunitense, composta per la maggior parte da “latinos”. Infine, Obama ha pronunciato un discorso molto pro-life all’università di Notre Dame (nel quale ha dichiarato l’impegno per ridurre il numero di aborti), dove era andato ad aprire l’anno accademico. La presenza di Obama a Notre Dame era stata al centro di pesanti polemiche negli Usa. Ma la scorsa settimana si è tenuta una riunione dei vescovi Usa: al di là delle posizioni ufficiali, non tutti erano a favore di una linea così dura riguardo la presenza di Obama a Notre Dame, e alcuni di loro hanno detto confidenzialmente che “non avrebbero neanche posto il problema”. È dalla somma di questi fattori che scaturiranno i temi dell’incontro: ovviamente le politiche per la vita, ma anche la situazione mediorientale, molto cara ad Obama, ma anche a Benedetto XVI, come si è notato dai discorsi che il Papa ha pronunciato nel suo viaggio in Israele. E poi, il conflitto iracheno, anche questo un tema su cui il Vaticano si è particolarmente impegnato, e che il presidente Usa conta di risolvere anche con operazioni di mediazioni religiose, secondo lo schema della track two diplomacy. Dall’esito dell’incontro – organizzato per la prima volta dal nuovo ambasciatore Usa – si potrà comprendere, dunque, quale sarà il corso delle relazioni diplomatiche tra Usa e Santa Sede con l’amministrazione Obama. Un legame forte: il Papa guarda agli Usa per il modello di laicità positiva e per l’importante ruolo che le religioni hanno nella vita pubblica. E Obama - che ha attinto gran parte dei suoi voti dai cattolici latinos – sa che delle religioni non può fare a meno. di Andrea Gagliarducci |
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