Fisichella accerchiato, il caso brasiliano è ancora vivo |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Il 15 marzo, in seguito al caso della bambina brasiliana di Recife, incinta di due gemelli a nove anni, dopo ripetute violenze da parte del padre, e la conseguente scomunica comminata dalla diocesi a tutte le persone coinvolte nella vicenda, il presidente della Pontificia Accademia per la vita Rino Fisichella scrive un articolo sull’Osservatore Romano. E prende una posizione netta a favore della bambina, portata ad abortire perché in pericolo di vita. "Stiamo dalla tua parte. – concludeva monsignor Fisichella - Sono altri che meritano la scomunica e il nostro perdono, non quanti ti hanno permesso di vivere". Da allora, Fisichella vive in uno stato di totale isolamento all’interno della sua stessa Accademia. Senza contare l’ostilità della diocesi di Recife, che ha inviato all’Osservatore Romano una lettera di risposta che non è mai stata pubblicata. Subito dopo l’articolo, Fisichella si è vista recapitare una lettera firmata da 27 dei 46 membri del Pontificio Consiglio della Vita, ... ... che gli chiedevano di correggere le errate posizioni espresse nell’articolo. Fisichella rispose per iscritto, respingendo la richiesta. Quindi, 21 dei firmatari girarono la lettera a monsignor Levada, prefetto dell’ex Sant’Uffizio. Questa lettera sarebbe stata girata al cardinal Bertone, segretario di Stato, da cui era partita la richiesta dell’articolo. Due firmatari hanno allora inviato al Papa un dossier sulla vicenda, e il Papa ne avrebbe parlato con Bertone lo scorso 8 giugno, chiedendo di redigere una nota che ribadisca la posizione della Santa Sede riguardo l’aborto. Nota che ancora non ha visto la luce. Intanto, il mondo pro-vita ha cominciato a esprimere le sue riserve riguardo monsignor Fisichella. In Vaticano sono arrivate molte riserve e richieste di correzione. Alcune rese note, come professor Joseph Seifert, fondatore e rettore dell'Accademia Internazionale di Filosofia del Liechtenstein, membro della pontificia accademia per la vita. L’ultima presa di posizione, e forse anche quella meno ignorabile, Michel Schooyans, belga, professore emerito dell'Università Cattolica di Lovanio, rinomato specialista in antropologia, in filosofia politica, in bioetica. È membro di tre accademie pontificie: quella delle scienze sociali, quella di san Tommaso d'Aquino e – appunto – quella per la vita. Schoooyans ha scritto un’agguerrita requisitoria, smontando punto per punto l’articolo di Fisichella. E chiedendo che il caso non venga messo sotto silenzio. I perché sono molteplici: prima di tutto, il fatto che Fisichella ha chiaramente contraddetto la posizione ufficiale della Chiesa in materia di aborto, e la questione va puntualizzata; anche perché, e questo è un altro dei motivi, la posizione del presidente della Pontificia Accademia per la vita può essere vista come un moto di sfiducia verso la Chiesa brasiliana, che ha messo al primo posto proprio la difesa della vita nelle recenti iniziative; e poi, perché le parole del vescovo sono anche una giustificazione delle teorie “pro-choice” sulla possibilità dell’aborto per la salute della madre, aprendo la finestra a quanti pensano all’aborto come mezzo di pianificazione della nascite. Accerchiato da più fronti, Fisichella resiste. Ma già si parla per lui di un nuovo incarico in Vaticano, in uno dei dicasteri che si andranno a liberare nella prossima e vicina infornata di nomine. di Andrea Gagliarducci |
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