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Papa e Cei, fronte comune PDF Stampa E-mail

Papa e Cei, fronte comuneAl termine dell’Assemblea Generale dei vescovi italiani, il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, ha accusato gli interessi di “potenti lobby economiche” che contrastano la Chiesa cattolica. Curiosamente, nello stesso giorno Benedetto XVI riceveva otto nuovi ambasciatori per la presentazione delle lettere credenziali: alcuni di loro provenivano dall’Africa, e Benedetto XVI ha sottolineato ancora una volta che fedeltà coniugale e senso di responsabilità restano le armi capaci di avere “un reale impatto” nella prevenzione dell’Aids. Due affermazioni che si legano: le parole del Papa sul “preservativo”, durante il viaggio in Africa, videro addirittura dei governi sollevarsi contro le affermazioni del Pontefice. Bagnasco si riferiva probabilmente a questo, ma non solo. Nella prolusione all’Assemblea Generale della Cei aveva sottolineato anche come tutti favorivano la Chiesa quando parlava di carità, ma che quando la Chiesa metteva in campo la stessa forza parlando di etica, ... 

...  allora le cose cambiavano. È proprio un appello etico quello del Papa, che ha ricordato come “la Chiesa partecipa seriamente alla campagna contro la diffusione dell’Hiv/Aids”, ma che “solo una strategia basata sull’educazione della responsabilità individuale nel contesto di una visione morale della sessualità umana, specialmente attraverso la fedeltà coniugale può avere un reale impatto sulla prevenzione di questa malattia”.

L’educazione, dunque, è il punto principale su cui si focalizza l’intervento della Chiesa. E lo hanno ribadito i vescovi italiani, che hanno deciso di dedicare il prossimo decennio al tema dell’emergenza educativa. Ancora non c’è un titolo specifico (sarà scelto durante il prossimo Consiglio Permanente), ma la situazione, secondo le parole dello stesso Bagnasco, è “drammatica”.

“La nostra statura interiore – dice Bagnasco – dipende molto dall’impostazione delle nostre convinzioni  della coerenza dei nostri comportamenti”. Al termine dell’Assemblea dei vescovi Bagnasco ha assicurato che “la Chiesa offre il suo insegnamento a tutti coloro che vogliono ascoltarlo in nome della fede o della benevolenza”. E si tiene ben lontano dal farsi tirare per la tonaca in polemiche politiche: auspica che tutti i partiti ascoltino il messaggio morale della Chiesa, ma allo stesso tempo dice di non avere elementi per pronunciarsi sull’idea di una nuova forza politica di ispirazione cristiana. Sull’altro tema caldo, quello dell’immigrazione, Bagnasco sottolinea che “la solidarietà e l’accoglienza dei nostri immigrati anno parte del Dna della nostra cultura”.

Per quanto riguarda la crisi, i vescovi hanno lanciato il Prestito della Speranza, che prenderà il via con la Colletta Nazionale di domenica 31 maggio, destinato alle famiglie in difficoltà. L’iniziativa è stata accolta con favore da Benedetto XVI, che sull’economia e la crisi ha puntato molti discorsi in quest’ultimo anno, quasi a preparare l’enciclica sociale, attesa per il 29 giugno. Ai diplomatici Benedetto XVI ha rilanciato l’idea della solidarietà globale, aumentando gli aiuti invece di diminuirli. Anche Bagnasco, al termine dell’assemblea dei vescovi, ha auspicato che le misure anticrisi varate sinora “siano sufficienti per portare il mondo del lavoro oltre la crisi attuale”. 

di Andrea Gagliarducci

 
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