Il demone del gioco |
Il demone del gioco. E delle slot machine. Sirene senza tempo, frantumanti sul lastrico le esistenze. La presa di posizione ferrarese, monito. Mogli, spie dei propri mariti. Donne coraggio. Risolute, nel porre fine allo sperpero dei risparmi. Alle lapidate buste paga. Pronte a tutto. Fino in fondo. Per la salvezza familiare. Una soffiata alla Guardia di Finanza ed il corpo del reato snidato. Nel pieno cuore di Ferrara, un bar camuffava il killer economico, tiranna slot machine, paraventata da spoglie ludiche per piccoli. Uno dei tanti casi. Una situazione strapazzante nel nostro Paese. Un trend inversamente proporzionale alla crisi economica. Anche Salerno vive il suo demone, a tutte le ore del giorno. Alle macchinette strizzaeuri, perfino anziani. Che infilano risparmi pensionistici, pronti a sfidare la dea bendata ad ogni ora. In aggiunta, sale scommesse senza tregua. In diversi punti della città, fagocitante il desiderio di puntare. Un tempo, le criniere al vento, ...
... pericolo incombente. Ora, poco spazio agli equini. Tris e doppie, retagggio dell’ultima curva ippodromica, fuori tempo. Bunker del vizio, dalla sera al mattino, nuove sale svuotano tasche e stipendi. Si scommette per il gusto di farlo. Per la speranza di vincere. Per la voglia d’azzeccare un pronostico milionario. Si perde con la disinvoltura che non lascia varchi. Tutto in gioco. Al di là degli affetti e delle urgenze. Della razionalità e delle finanze. Il vizio, non molla! di Rita Occidente Lupo |
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