Maleficio, Fattura, Malocchio (Prima parte) |
Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Efesini 6, 10-12); Teniamo sempre in mente questo concetto che viene ripetutamente espresso nella Bibbia. L’uomo, difatti, non è niente rispetto agli esseri fatti di puro spirito e, se Dio lo permettesse, i diavoli ci massacrerebbero indistintamente; a loro non interessa farci ammalare, esasperarci, umiliarci, ma solamente allontanarci da Dio, sia spiritualmente che fisicamente. Dobbiamo, a questo punto, obbligatoriamente introdurre il concetto di occultismo e di stregoneria che, offrendo un volontario e diretto contatto con la realtà invisibile, induce l’uomo a stringere i rapporti ... ... con gli angeli decaduti. Con il termine stregoneria noi usualmente indichiamo quell’insieme di formule, di parole e di ritualità dirette ad affliggere, magicamente, persone o cose tramite le forze del male o addirittura mediante il diretto intervento di Satana. Perdonatemi la franchezza, ma se non siete d’accordo con questa affermazione, non avete capito niente né del cristianesimo e né del mondo e, per carità fraterna, vi consiglio di documentarvi e di pregare perché Dio vi illumini. Il mio punto di vista in merito è categorico: un rituale buddista è un atto di stregoneria, una preghiera indù è un atto di stregoneria, una moschea è un luogo di stregoni, un guaritore indiano è uno stregone. Dio ci dice che Lui è unico ed è nel giusto, chi non si schiera con Lui è sopraffatto dal demonio e segue un cammino di condanna. E’ un dato concreto che in passato veniva attribuita al diavolo ogni cosa avversa e sofferta dall’uomo. Oggi, come ho già detto in precedenza, al contrario non si imputa mai alcuna colpa al diavolo, che è divenuto un semplice concetto astratto ed inesistente. Può succedere che una persona procuri un male ad un’altra ricorrendo all’aiuto del demonio che, nella sua astuzia, procura poteri e carismi ma, in cambio, pretende che il beneficiario di tali doni, diventi suo servo nel fare del male al prossimo. Altre volte, invece, è la persona stessa che, già indebolita dal peccato e vittima degli stress dell’odierna società, procura male a se stessa e si “auto lesiona”; il più delle volte questi fenomeni di auto punizione, vengono studiati dalla psichiatria. Tutto questo non esclude la possibilità che il diavolo, nella maggior parte dei casi, intervenga e contribuisca con la sua malvagità, specialmente quando tutto ciò gli viene commissionato da qualcuno. Intendiamoci bene, il diavolo non è un sicario, egli vuole solo il male dell’uomo, quindi ogni qual volta verrà invocato per generare distruzione egli, nel suo interesse, interviene immediatamente. E’ vero che mediante la stregoneria un uomo può causare dei seri problemi ad un suo simile; ma ricordiamoci che alla base di tali accadimenti c’è sempre lui: l’antico tentatore, il serpente astuto, l’ingannatore. “V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: “Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande”. Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie. Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano” (Atti 8, 9-13). La magia, sottocorrente della stregoneria, è quel qualcosa che viene fatto perché il male si realizzi. Come noi, in Chiesa, abbiamo la nostra liturgia che ci è ispirata nei secoli da Dio, così i maghi si tramandano attraverso i secoli delle tradizioni e dei rituali ispirati direttamente dal diavolo. Tali rituali a volte consistono semplicemente in parole magiche che esprimono la volontà del mago e vengono imposte ad una persona su richiesta di qualcuno che vuol farle del male. Ci dice, inoltre, Padre Elias Vella nel suo libro “diavoli e esorcisti”, che Gesù volle integrare la grazia con i Sacramenti servendosi di simboli e materie; nell’analoga maniera, il demonio, imitando con odio il suo creatore, integra il male con segni, rituali ed incantesimi; tutte queste cose, se fatte in buona fede, possono essere di per sé anche innocue, ma se vengono usate in onore di Satana , invocando esplicitamente e volontariamente il suo spirito, generano una vera strage. A tale proposito possiamo paragonare la magia, in qualsiasi forma essa si presenti, alla nostra preghiera. Come noi ci rivolgiamo a Dio e gli chiediamo il bene per noi e per i nostri cari, allo stesso modo gli operatori dell’occulto si rivolgono a dei, diavoli e spiriti immondi, per ottenere il male del prossimo. Il diavolo, ovviamente, coglie l’attimo ed esegue; egli prova piacere nel provocare maledizione sull’uomo, nella misura in cui Dio si compiace di effondere benedizioni su di lui. Il diavolo ascolta la richiesta rivoltagli ed impiega tutte le sue forze e conoscenze cercando, fino alla fine dei tempi, di infliggere il male che gli è stato richiesto. La sua impresa, però, non è poi così semplice, perché egli, per operare, ha sempre bisogno del permesso di Dio. Se Dio fornisce il suo assenso, la magia si compie, comunque se la porta alla stregoneria è chiusa, vediamo che il sortilegio viene invisibilmente deviato e non produce alcun effetto sulla vittima. Con il permesso del Creatore, delle volte la magia può recare danni anche a chi conduce una vita in stato di grazia e questo accade, come nel caso di Giobbe (Antico Testamento), perché l’uomo, nel suo cammino salvifico, per unirsi sempre di più con Dio, ha bisogno di conoscere il bene e il male; deve meritarsi la sua “promozione”. Padre Elias Vella usa suddividere la magie in varie grandi categorie e testualmente dice: “Per esemplificare l’argomento può risultare utile analizzare i diversi aspetti e le diverse finalità della magia. Essa può essere divisa in: - Magia emotiva: si verifica quando, nell’atto di prepararla, si chiede che una persona sia alienata o separata da un’altra (come nel caso in cui si rompe la relazione di due innamorati) o al contrario che venga attratta verso una persona determinata. - Magia di vendetta: si verifica quando si chiede al diavolo di causare una magia e/o danno ad una persona o a ciò che appartiene ad essa. Questo si può ottenere attraverso il metodo diretto o indiretto. - Metodo diretto: si ha quando la magia viene concretizzata attraverso un contatto diretto tra la vittima prescelta ed i materiali preparati all’uomo (come ad esempio sangue, feci, urina o qualche tipo speciale di rospo nero). Il materiale così preparato può essere mescolato con il cibo o con le bevande normalmente consumati dalla vittima o posto sui suoi abiti o sul suo letto.La cosa essenziale è che si verifichi un contatto diretto con la prescelta vittima o con qualche persona che sia intimamente legata ad essa. La scelta del materiale usato e la maniera con cui viene preparato dipendono dal risultato che il mago intende ottenere con la sua applicazione. In questo caso la magia è regolata dal principio di analogia e di omeopatia, cioè deve produrre nella vittima sofferenze analoghe a quelle realizzate dall’esecutore della magia sugli articoli usati nella preparazione della stregoneria (es. una gallina morta alla quale viene rotta una zampa o spezzato il collo, una statuina frantumata con un martello, un topo afferrato con un coltello). Normalmente, tutti i materiali usati in questi casi, quando sono amalgamati con cibi o bevande, producono quasi sempre effetti negativi sulla vittima per la stessa natura degli ingredienti usati (tutte cose sporche, stomachevoli e piene di germi pericolosi). A volte vengono aggiunte alla pozione anche erbe velenose (contenenti una minima quantità di veleno) come contributo personale del mago a danno della vittima. - Metodo indiretto: si ha quando la magia viene concretizzata attraverso mezzi indiretti. E’ chiamato metodo indiretto perché viene applicato a qualcosa che appartiene alla vittima, come capelli, pezzi di unghie, abiti, specialmente indumenti intimi, non escludendo rimasugli ed avanzi di pranzi e cene. A volte questo metodo può essere applicato attraverso l’uso di un transfert. Cioè il mago usa un animale (una gallina, un rospo, un topo), una immagine (una fotografia, una immagine di cera, una bambola di pezza) o il cuore di un animale (di un maiale o di una gallina) o anche una candela, una frutta su cui fa degli incantesimi o delle imprecazioni con l’intenzione che quanto espresso dalle parole usate venga trasferito sulla prescelta vittima … Questo tipo di magia fa sì che la vittima non possa perseguire il suo benessere spirituale e venga impedita in ogni area della suaù vita, nelle sue attività sociali e nelle cose di famiglia. In alcuni casi di metodo indiretto si fa uso di oggetti sacri, come un crocifisso, una medaglia e persino un’ostia consacrata. Quest’ultima è la forma più bassa e più malefica di stregoneria perché si realizza miscelando i riti più vili con parole blasfeme e bestemmie. Con questo processo si esprime l’alleanza dello stregone con il diavolo, il quale vuole ottenere da lui tutto ciò che gli chiede. Diavoli e esorcisti – Padre Elias Vella |
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