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La Stregoneria come matrice storica originaria del Satanismo contemporaneo PDF Stampa E-mail

La Stregoneria come matrice storica originaria del Satanismo contemporaneoAccanto ad una magia “positiva” volta a propiziare le forze della natura e a sottometterle alla volontà degli uomini, c’è, ed è sempre stata presente, una forma negativa, notturna, spesso proibita: la magia nera o stregoneria. In molte società africane si sostiene l’esistenza di streghe o stregoni che tramano nottetempo azioni negative contro gli esseri umani; le malattie sono spesso attribuite all’intervento nefasto della stregoneria. Ma in Europa il termine stregoneria ha un significato molto più preciso e storicamente determinato. Esso fa riferimento a quel complesso di situazioni che portarono alla cosiddetta caccia alle streghe, che ebbe il suo culmine nel periodo del Rinascimento. La cultura contemporanea occidentale ha sviluppato un intenso e inaspettato interesse per la stregoneria, per il suo sviluppo e la sua natura. Numerosi studi di storici, sociologi e antropologi di tutto rispetto vertono principalmente sulle origini della stregoneria occidentale ...

...  e sui suoi rapporti con culti e rituali pre-cristiani. Fino ad un’ottantina di anni fa l’interpretazione razionalista e positivista negava tout-court l’esistenza della stregoneria, anche perché ciò avrebbe implicitamente comportato l’ammissione dell’esistenza di elementi soprannaturali. In questa interpretazione, che si riteneva definitiva, la stregoneria era spiegata come il frutto della teologia medioevale e dei processi istituiti dall’organizzazione ecclesiastica: sotto le torture, o a causa di uno stato mentale disturbato, le streghe confessavano nefandi rituali mai compiuti ma suggeriti dagli stessi inquisitori, a loro volta sotto l’influsso della demonologia scolastica.

Il testo che influenzò direttamente la moderna stregoneria fu Il culto delle streghe nell’Europa Occidentale di Margareth Murrey, pubblicato nel 1921. Questo libro e la sua susseguente versione popolare, Il dio delle streghe, provocarono una notevole impressione tra i dilettanti, ma furono considerati con circospezione dagli specialisti.

La Murrey proponeva una interpretazione della stregoneria completamente diversa da quella allora considerata definitiva. La stregoneria non sarebbe stata (solo) una rivolta contro il Cristianesimo, in cui si esprimeva un culto satanico, ma una vera e propria organizzazione rituale che esprimeva la sopravvivenza di una religione precedente il Cristianesimo e del tutto indipendente da esso: il paganesimo pre-cristiano.

Reinterpretando le prove derivanti dai processi alle streghe, volle dimostrare che le streghe avevano adorato non Satana, ma un “dio cornuto” con due fronti, e una “grande dea” di una religione pagana della natura. Questo culto contadino e agreste e pagano (da pagus, villaggio, dove la conversione al cristianesimo era stata spesso molto superficiale), consisteva in una vera e propria religione ancora attiva nel Medioevo, diffusa soprattutto nelle classi sociali più ignoranti e nelle zone meno popolate.

Le pratiche di questo culto, contraffatte e distorte, non erano considerate malefiche dalla comunità, ma anzi necessarie per il benessere e la prosperità. Gli inquisitori confusero il dio con le corna con Satana, e il rito fu denominato sabba.

Questa brillante e ingegnosa teoria è però piena di difetti e gli storici ne hanno rilevato gli innumerevoli e gravi errori, senza minimamente dissuadere quanti vi credevano. Il fatto che tante persone ne siano attratte è un segno dei tempi; il suo fascino particolare è costituito dal suo spirito anti-cristiano e contrario al potere stabilito, dalla sua elevazione della stregoneria in un culto della natura antico, pagano e sensuale, derivante da un’istintiva sapienza profonda e popolare aliena dalla scienza e dalla tecnologia moderna.

Questa finzione è stata portata alla vita dai gruppi praticanti la Wicca (o “antica” religione pagana). Per quanto riguarda il moderno movimento della stregoneria, esso deriva, come già detto, in gran parte dalla ingegnosa e brillante teoria della Murrey della persistenza dell’antico culto al “dio cornuto” sottostante la religione cristiana; teoria che, ad una successiva analisi di storici e antropologi, ha perso tutta la sua credibilità.

Le streghe erano accusate (e si autoaccusavano) di pratiche negative, orgiastiche, nonché di sacrifici umani e di cannibalismo. Indipendentemente dal giudizio morale sul come venivano raccolte queste confessioni (torture fisiche e/o psicologiche, ecc.), il paragonare queste pratiche a culti di fertilità è assai difficile da sostenere. E così è insostenibile assimilare le pratiche stregonesche. Tutte dichiaratamente distruttive, determinanti grandine, epidemie, sterilità, morte, ecc., a culti positivi apportanti prosperità e fertilità.

Le interpretazioni degli antropologi e storici contemporanei convergono con quella che era l’interpretazione ecclesiastica: per l’antica stregoneria, come per la moderna, il movente principale dei praticanti tale culto era la frustrazione, l’invidia di chi non è in grado di raggiungere le proprie mete con metodi convenzionalmente accettati.
Secondo Edward J. Moody, gli adepti della moderna stregoneria, «desiderano il successo loro negato, il denaro, la fama, il rispetto, il potere e, poiché tutte le strade legittime sono loro bloccate, e non sembra esservi alcun mezzo legale affinché i loro sforzi siano ricompensati, si dedicano al satanismo e alla stregoneria».
La grande attrazione dell’occultismo e della stregoneria, della magia bianca o nera è, quindi, per ogni secolo costituita dal loro essere una via verso il potere e il successo irraggiungibili con mezzi ordinari.

Divulgatori e organizzatori della moderna stregoneria sono stati satanisti che come  Aleister Crowley e soprattutto (negli anni ’40 e ’50) Gerald Brosseau Gardner e oggi siamo di fronte ad una proliferazione di streghe e stregoni più o meno inseriti in organizzazioni stabili.

Un aspetto particolare, poi, è quello dato dall’incontro tra stregoneria e femminismo, che ha dato origine ad una forma particolare di culto della “dea” e che prevede evocazione di spiriti femminili, riti magici (magic) e balli intorno ad un calderone di liquido fumante.

Dagli anni ’70 in poi le varie congreghe si sono date un rivestimento etnico (scandinavo, gallese, greco antico, ecc.) inserendosi in un modo più o meno nascosto nel revival di musica e cultura etnica.

di Don Marcello Stanzione

 
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