Papa 4° giorno in Africa |
No al concetto “assurdo” di aborto come metodo per proteggere i “diritti riproduttivi” delle donne. Un appello ai Paesi più ricchi del mondo a mantenere l’impegno di destinare lo 0,7 per cento del loro Pil agli aiuti ufficiali per lo sviluppo dell’Africa. E un richiamo agli africani: “Non arrendetevi alla legge del più forte”. Benedetto XVI arriva a Luanda, la capitale, in mattinata, per la quarta tappa del suo viaggio in Africa. Un viaggio che ormai si può definire snodato in tre temi fondamentali: la difesa della vita, l’attacco a quanti fanno scempio dell’Africa e l’invito agli africani a stare in guardia, l’appello ai Paesi più ricchi per aiutare il Continente Nero. La Chiesa è da sempre in prima linea nel negare che l’aborto può essere questione di salute riproduttiva. Alle Conferenze del Cairo sulla popolazione (1994) e di Pechino sulla Donna (1995) la delegazione vaticana si è battuta strenuamente perché il concetto non passasse nei documenti ufficiali. Il perché ... ... lo spiega lo stesso Pontefice in Angola, nel discorso pronunciato di fronte al Corpo Diplomatico: “E’ sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe questione di salute riproduttiva”. Eppure, aggiunge il Papa, “numerose pressioni si abbattono sulle famiglie: ansia e umiliazione causate dalla povertà, disoccupazione, malattia, esilio, per menzionarne alcune”. Il Papa definisce poi “sconvolgente il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi”. Il Protocollo di Maputo, trattato sui diritti delle donne adottato dall’Unione Africana, prevede di “proteggere i diritti riproduttivi delle donne utilizzando l’aborto terapeutico nei casi di violenza sessuale, stupro, incesto e quando portare avanti la gravidanza comporterebbe la salute mentale e fisica della donna o la vita della donna o del feto”. Il Papa commenta: “Quanto è amara l’ironia di coloro che promuovono l’aborto tra le cure della salute materna!”. Replica poi che la Chiesa farà di tutto per aiutare attraverso le sue istituzioni i malati di Aids, perché “sarà sempre accanto ai più poveri di questo mondo”. Al suo arrivo in Angola, Benedetto XVI aveva fatto un appello alla popolazione a non deludere le “aspettative dei poveri” e a non arrendersi “alla legge del più forte”. Poi si era lasciato andare ad un ricordo autobiografico sulla Germania nazista: “Provengo da un paese dove la pace e la fraternità sono care ai cuori di tutti i suoi abitanti, in particolare di quanti, come me, hanno conosciuto la guerra e la divisione tra fratelli appartenenti alla stessa nazione a causa di ideologie devastanti e disumane”. Per questo, Benedetto XVI si dice sensibile all’impegno di “fare di ogni nazione, e quindi anche della vostra patria, una casa di pace e di fraternità”. di Andrea Gagliarducci |
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