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Giù le mani dall'Africa. Il Papa attacca poteri forti e multinazionaliBenedetto XVI punta il dito “contro le tante persone senza scrupoli” che “cercano di imporre il regno del denaro disprezzando gli indigenti” in Africa, anche se non spiega se si riferisce alle potenze economiche e alle multinazionali, di cui parla nell’Instrumentum Laboris, o ai dirigenti locali corrotti. Parla di nuovo in difesa della vita e dell’accoglienza della vita (“un dono di Dio e la priorità assoluta”) e dei bambini e giovani africani maltrattati, sfruttati, lasciati per strada, arruolati forzatamente in gruppi militari”. E nel pomeriggio, in visita al centro Emilio Leger, si rivolge idealmente “a tutti i malati, e, specialmente qui in Africa, a quelli che sono vittime di malattie come l’Aids, la malaria e la tubercolosi”, e ricorda a tutti quelli nella Chiesa impegnati “in una lotta efficace contro questi terribili flagelli” di “proseguire con determinazione in questa opera urgente”. Il terzo giorno di visita in Africa subisce lo strascico delle polemiche sulle frasi del Papa riguardanti l’efficacia ...

... dell’uso del preservativo nella lotta contro l’Aids. Il quotidiano camerunense “Mutations” rivela che la Conferenza Episcopale del Camerun avrebbe sottoscritto un piano statale contro l’Aids che prevede anche la distribuzione dei preservativi. Una linea che discorderebbe con la dottrina ufficiale della Chiesa, ribadita dal Papa, e che i vescovi del Camerun non hanno voluto commentare”.

In realtà, nell’Instrumentum Laboris del prossimo sinodo d’Africa (il documento programmatico dell’assise dei vescovi africani) si parla poco di prevenzione e cura dell’Aids. Il documento mette in evidenza che, in Africa, “le Chiese particolari hanno risposto alle sfide sociali proponendo programmi di formazione alla luce della dottrina sociale della Chiesa, che aspirano a promuovere una società più giusta, più fraterna e prospera”. E sottolinea la necessità della “formazione” anche “nella prevenzione sanitaria e nella condotta di vita (il caso dell’HIV/Aids ad esempio)”.

Ma l’Instrumentum Laboris contiene anche un netto no alle multinazionali perchè "continuano a invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali con la complicità dei dirigenti africani. Inoltre recano danno all'ambiente e deturpano il creato".

È un tema che Benedetto XVI riprende nella Messa a Yaoundé, quando, davanti a circa 60 mila persone, mette in guardia gli africani dal “pericolo” di nuovi poteri spietati che “cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti” e allontana l’uomo dalle sue radici. “A volte – denuncia il Papa – anche l’uomo africano è costretto a fuggire da se stesso, ad abbandonare tutto ciò che costituiva la sua ricchezza interiore”.

Prima della Messa, il Papa incontra i capi musulmani del Camerun, che rappresentano il 22 per cento della popolazione. A loro, Benedetto XVI ricorda che entrambe le religioni “rifiutano ogni forma di violenza e totalitarismo”, e auspica “che l’entusiastica cooperazione tra musulmani, cattolici e altri cristiani in Camerun sia per le altre nazioni africane un faro luminoso sul potenziale enorme di impegno interreligioso per la pace, la giustizia e il bene comune”.

di Andrea Gagliarducci

 
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