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San Domenico Savio e gli Angeli PDF Imprimir E-Mail
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San Domenico Savio e gli AngeliDomenico Savio nasce il 2 aprile 1842 a San Giovanni presso Riva di Chieri in Piemonte, è il terzo di dieci figli di Carlo e Brigida, un fabbro e una sarta, gente modesta ma pia ed affettuosa. Nel 1843 la sua famiglia si trasferisce a Castelnuovo d’Asti, qui, nel 1849 fa la prima comunione. Proprio in occasione della prima comunione, a soli sette anni, struttura la sua vita spirituale con un programma al quale non verrà mai meno: confessarsi spesso, comunicarsi tutte le volte che il sacerdote confessore dà il permesso, santificare sempre le feste e preferire la morte piuttosto che il peccato. Nel 1853 la famiglia si trasferisce a Mondonio, una frazione di Castelnuovo, e lì Domenico, ormai dodicenne, ha la fortuna d’incontrare don Bosco che ammirato dalle qualità morali e dalla spiritualità del ragazzo lo accoglie nel suo Oratorio di Valdocco a Torino. Al loro primo incontro, don Bosco, che lo aveva definito”una buona stoffa”, si sente rispondere da Domenico: ...

... “ E allora voi siete il sarto e fatene un bell’abito per il Signore”. Domenico era particolarmente amico degli angeli, una volta sua sorella Raimonda, cadde in uno stagno, Domenico si tuffò subito nell’acqua pur non sapendo nuotare. “Dove hai preso tanta forza? –gli avevano chiesto alcuni ammirati dal suo gesto – Non ero solo- aveva risposto sereno il ragazzo- io reggevo Raimonda, ma a sorreggere me c’era l’Angelo Custode”. Un’altra volta il sole di Luglio infiammava la campagna di caldo afoso, e i contadini avevano sospeso il lavoro. Un agricoltore, vedendo passare il Santo adolescente gli chiese:” Non hai paura di andartene tutto solo per queste strade deserte?”. “Non sono solo”, rispose San Domenico Savio.

“Non vedo nessuno con te”. “Voi non vedete nessuno, eppure c’è: è il mio Angelo Custode”. Nel 1856, con un gruppo di amici fonda la Compagnia dell’Immacolata, il cui impegno era quello di vivere una vita intensamente cristiana e aiutare i loro compagni ad essere migliori. Durante un parto difficilissimo della mamma, Domenico  le mette al collo un  piccolo ritaglio di stoffa con l’immagine della Vergine, e in tal modo allontana dalla madre il pericolo di morte; da allora in poi “l’Abitino di san Domenico” come sarà popolarmente chiamato quel pezzetto di stoffa con l’immagine della Madonna, è spesso indossato dalle partorienti che – a gravidanza felicemente conclusa- lo porteranno in chiesa come segno di gratitudine. Durante l’estate del 1856 a Torino scoppia il colera e tra i ragazzi che accompagnano don bosco nella visita ai malati c’è anche lui.

Ammalatosi, Domenico morirà tra le braccia della madre il 9 marzo 1857. Nel 1950 sarà beatificato da Pio XII e quattro anni dopo il medesimo papa lo canonizza. San Domenico Savio è il protettore dei Pueri Cantores, dei ministranti e delle gestanti, infatti i due miracoli per la sua canonizzazione erano avvenuti a favore di due partorienti in difficoltà. E’ sepolto a Torino nella Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Torino.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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