Peccato, colpevolezza, trasgressione ... e confessione |
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... rapporto a Dio. E’ la rottura di un legame d’amore personale, la distruzione di quello che Dio ha creato. E’ un concetto teologico. Come pure occorre distinguerlo da due altre realtà con le quali talvolta si confonde, la colpevolezza e la trasgressione. La colpevolezza è un’opinione psicologica: il malessere della coscienza che prova dei rimorsi (e non del pentimento). Essa rimane ferma su se stessa. Si può peccare gravemente senza provare dei rimorsi, e provare dei rimorsi senza avere pertanto peccato (come quello che ha causato un grave incidente senza esserne moralmente colpevole). La trasgressione consiste nel violare un divieto. Così ogni peccato è una trasgressione. Ma non il contrario: Gesù, davanti alla sofferenza del paralitico sceglie di trasgredire il divieto della legge del sabato per non violare il divieto più fondamentale: “Tu non lascerai tuo fratello nella sofferenza”. L’esperienza della trasgressione fa parte della vita umana. Essa fa parte del processo di maturazione di una giovane libertà. Così un compito importante dell’educatore cattoloco è di aiutare il bambino, l’adolescente il giovane a trarre del positivo dai suoi errori: apprendendogli a rileggere i suoi errori, nell’assumerne le conseguenze, nel trarre le lezioni dell’esperienza, per costruire la sua vita da adulto in compagnia do Cristo nella Chiesa da lui fondata. di Don Marcello Stanzione |
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