Il Papa celebrerà l'Ottantesimo dei patti lateranensi |
Gli ottanta anni dei Patti Lateranensi, che istituirono la Città del Vaticano, sono stati celebrati con un convegno e un concerto in Vaticano, al termine del quale Benedetto XVI ha pregato Dio di vegliare sulla Città del Vaticano e su di lui, “colui che sta al timone della Barca, il successore di Pietro, perché possa svolgere con fedeltà ed efficacemente il suo ministero a fondamento dell’unità della Chiesa cattolica” che “ha in Vaticano il suo centro visibile e si espande ai confini della Chiesa”. Il Papa ha ricordato anche Pio XI, che, annunciando la costituzione di Città del Vaticano “volle ricorrere a un’espressione di san Francesco d’Assisi: disse che la nuova realtà sovrana era per la Chiesa, come per il Poverello, quel tanto di corpo che bastava per tenersi unita l’anima”. È stato il cardinal Bertone ha spiegare, invece, il perché dell’esistenza dello Stato del Papa. “Rappresenta – ha detto il segretario di Stato – uno scudo territoriale, grazie al quale viene assicurata con ... ... una garanzia stabile e internazionalmente inoppugnabile l’indipendenza del Papa da qualsiasi potere politico e la sua libertà totale da condizionamenti esterni alla guida della Chiesa universale”. E proprio grazie a questa sovranità, durante la Seconda Guerra Mondiale, ricorda Bertone, “la Santa Sede poté continuare ad interagire anche con i rappresentanti diplomatici dei Paesi in guerra con l’asse. Da tutto questo territorio, poi, il Pontefice poté svolgere un’intensa opera di carità verso tutta l’Europa”. In particolare, in una sottolineatura che risponde anche a molte polemiche degli ultimi tempi, ricorda come i molti edifici extraterritoriali della Santa Sede divvero “luogo di rifugio per molti: ebrei, romani, ufficiali e soldati italiani, perseguitati politici”. di Andrea Gagliarducci |
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