I neocatecumenali, eretici assetati di potere. Non si possono avallare teorie contrarie alla Chiesa |
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... e per giunta molto potenti”. Si ferma un attimo: “Quale autorità morale e storica hanno loro per accusare la Chiesa di essersi spesso paganizzata”? Però i loro statuti sono stati recepiti dalla Chiesa: “Gli errori esistono sempre. Noi siamo contrari al riconoscimento di certe realtà. Per esempio alla Santa Comunione ci si deve accostare con riverenza, ed invece assistiamo al triste spettacolo di chi in stile militaresco ci va a braccia conserte. Il riconoscimento degli statuti neocatecumeanli è stato celebrato in pompa Magna come con pochi altri è stato mai fatto: “Io non lo comprendo. Ma vuol dire che oggi nella Chiesa contano aspetti di potere, di influenza socio economica, che possono portare allo scandalo e all’eresia”. Le piace la liturgia dei neocatecumenali? “Guardi, io non ho un particolare motivo di lamentela contro di loro, per la semplice ragione che rappresentano una delle tante facce negative della realtà post -conciliare. Il Concilio ha prodotto anche questo. Era da metterlo in conto. La trasformazione della messa come festa e banchetto avrebbe potuto sfociare in teorie simili ed è puntualmente avvenuto. Nella stessa misura non sono d’accordo con quanti, in stile Veltroni dicono: è valida la nuova messa, ma anche l’ antica. La sola, vera messa è quella partorita dal Concilio di Trento, quella tradizionale ed antica. Nessuno può stravolgere e ammazzare la tradizione”. Lei sostiene che le donne e i laici non possono leggere la liturgia della Parola: “Non lo sostiene don Mauro, ma la dottrina della Chiesa e vi è una ragione”. Quale? “La liturgia della Parola è prodromica alla liturgia eucaristica. Che innegabilmente viene celebrata da un ministro consacrato. Dunque anche la liturgia della Parola deve essere svolta da un ministro. Io dico di no non solo alle donne, ma anche ai laici uomini. La liturgia della Parola è ruolo del celebrante o di un ministro di culto. Così come l’amministrazione della comunione sia affidata a sacerdoti e diaconi”. I critici del Motu Proprio hanno sostenuto che in tal modo si creava una Chiesa alternativa: “Ma quale Chiesa alternativa. In verità con tanta pompa concessa ai Neocatecumenali sono stati riconosciuti e glorificati loro, in odore di piena eresia. Ma lo ripeto anche nel Rinascimento si tollerano eresie ed errori davanti al fascino del potere e dell’influenza. Lo ripeto: dal punto di vista dottrinale sono degli eretici”. Rubrica a cura di Bruno Volpe |
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