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Io, Vescovo, ho affrontato Satana: in un esorcismo mi ha letto persino nel pensiero PDF Print E-mail
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Io, Vescovo, ho affrontato Satana: in un esorcismo mi ha letto persino nel pensiero“Dia retta a me e se non mi crede almeno, si fidi del Vangelo, Satana esiste,altro che ed io l’ho sperimentato. Sa, ho fatto, da Vescovo, degli esorcismi”: lo afferma il Vescovo Emerito di Civitavecchia, Monsignor Girolamo Grillo. Aggiunge: “La Chiesa giustamente sul tema è prudente e bisogna essere così, perché non bisogna cadere nell’eccesso opposto di credere che tutto sia figlio del demonio e vederlo anche dove colà non esiste”. Lei, Vescovo ha effettuato esorcismi, ci racconti: “Le dico che in principio ho avuto paura e ne avevo. Poi un bel giorno un esorcista, don Tommaso che aveva seri problemi con un indemoniato, mi ha detto, ci vuole il Vescovo, venga lei. Io mi negavo, ma alla fine ho ceduto. Lei sa bene che l’esorcismo è un’attribuzione del Vescovo che può delegare solo a sacerdoti dotati di particolari carismi della sua diocesi e mai a laici”. Insomma che cosa avvenne? “Bene il caso era difficile. I demoni non se ne volevano andare, erano cinque. 

Ripetetti, per ben tre volte, le litanie lauretane e la persona con tono orribile mi gridava, le odio. Io insistevo e alla fine la persona è crollata, stanca, dicendo: ora pro nobis, prega per noi. Satana la aveva lasciata”.

Il Vescovo esorcista racconta altri due aneddoti della sua carriera. “Satana è furbo ed una sua caratteristica è quella di leggere nel pensiero altrui. Non date retta a versioni da  cinema del Demonio, che lo banalizzano e spesso rendono ridicolo il ruolo dell’esorcista”.

Come le ha letto nel pensiero? “Mi si presentò un altro caso difficile e disperato, i demoni erano cinque. Con tante preghiere ed invocazioni di Santi non volevano abbandonare la persona, che anzi si dimenava selvaggiamente, persino arrivando al punto di scalciare e tentare l’ aggressione fisica. Mi consultai con alcuni collaboratori e sussurrai all’orecchio di uno di loro: chiamiamo il dottor Tizio per sedarla. Con mia sorpresa, mentre dicevo questo, la persona sottoposta ad esorcismo mi disse: lo so che vuoi chiamare il dottore per sedarmi, ti ho letto nel pensiero. Mi gelai di brividi”.

Ma insomma, perché ci sono oggi pochi esorcisti? “Intanto ci vuole coraggio e non tutti lo hanno. Poi approvo la prudenza della Chiesa in materia. Le ripeto, la pratica dell’esorcismo, che è liturgica, può essere fatta solo dal Vescovo diocesano e a sua volta delegata solo a sacerdoti sacramentali dotati di particolari virtù della diocesi, neppure di fuori. Ai laici non è consentito esorcizzare, semmai effettuare preghiere di liberazione. Ma a nessuno è vietato pregare per la conversione o la salvezza di un’anima”.
Lei ha detto che hanno paura, ma di che cosa? “Di Satana. Guardi che il demonio spesso mi ha ricattato o tentato volgarmente di farlo”. In che modo? “Spesso mentre dormivo, ho sentito la sua voce subdola dire: se non la finisci con gli esorcismi, ti racconto tutte le malefatte e i peccati dei tuoi sacerdoti diocesani”.

E lei? “lo ho sfidato, non bisogna aver paura di lui, e poi vi è una formidabile arma contro Satana”. Qual è? “Recitare il Santo Rosario. Satana teme la Madonna, perché è la via Maestra per arrivare al Cuore di Gesù.  Maria è colei che fa da mediatrice, da unione col il figlio e quindi tutta Santa, suscita la ribellione di Satana”.

Parliamo di Maria: la sensazione oggi è che la mariologia e Maria passino tra due eccessi oscillanti: o si crede troppo, o quasi per niente: “Oggi grazie al cielo, la mariologia vive una nuova epoca di vigore. Maria è una gloria che bisogna amare e pregare. Ma i Vescovi devono essere attenti all’ortodossia sul tema. Amare Maria non significa automaticamente abbandonarsi a banalità o a devozioni dolciastre senza alcun  senso, ci vuole anche maturità”.

E la devozione popolare, la pietà? “Bella cosa e nobile. Sempre nel rispetto della ortodossia, che tocca al Vescovo. Ma spesso bisogna pur dirlo, la pietà popolare e il senso della fede hanno alcune volte anticipato i teologi, come con il dogma dell’Immacolata Concezione. Questo dimostra che la pietà popolare, se ben canalizzata, da buoni risultati”.

Rubrica a cura di Bruno Volpe

 
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