In Vaticano diventa forte l'opzione spagnola |
Un piccolo Ratzinger a Roma: tutto è pronto per la nomina del cardinale Canizares, arcivescovo di Toledo, a prefetto per la Congregazione per il Culto Divino. Prenderà il posto dell'attuale presidente, il cardinale Arinze, che andrà in pensione. E cambierà anche il segretario: monsignor Ranjith tornerà in Sri Lanka, e diventerà arcivescovo di Colombo. È possibile che da lì spicchi il salto verso la berretta cardinalizia. L'arrivo di Canizares era stato ventilato già da diversi mesi, e l'udienza privata che il Papa ha concesso al cardinale lo scorso venti novembre non farebbe altro che confermare questa ipotesi. Il cardinale si è distinto in Spagna per l'organizzazione del Family Day spagnolo, ed è soprannominato il "Piccolo Ratzinger" per la sua vicinanza teologica a Benedetto XVI. Primate di Spagna, Canizares ha ha sempre contrapposto alla politica laicista del premier iberico una linea dura e, soprattutto, consumata ... ... a colpi di manifestazioni sul campo, tra la gente, in piazza. Insomma, per Zapatero, pochi come Canizares riescono a incarnare un'opposizione difficile da zittire, in particolare su aborto ed eutanasia, coppie di fatto etero e omosessuali, in sostanza tutto ciò che rientra nelle tematiche cosiddette eticamente sensibili. A un certo punto, sembrava che il passaggio di Canizares a Roma non sembrava scontato, per non privare la Chiesa di Spagna di un uomo forte. Ma Benedetto XVI sembra deciso a non fare a meno di lui all'interno del "ministero" dedicato alla liturgia. E c'è chi legge nell'addio alla Spagna di Canizares la volontà di Bertone di mettere in atto una sorta di Ostpolitik col governo di Zapatero (di fatto viene tolto di mezzo uno dei più grandi avversari del premier spagnolo). Ma Zapatero avrà comunque pane per i suoi denti. Alle ultime elezioni per il segretario della Conferenza Episcopale Spagnola, ha avuto la meglio il gesuita conservatore Juan Antonio Camino, pupillo del cardinale di Madrid Rouco Varela, anche lui acerrimo oppositore del governo Zapatero. Camino ha ottenuto 39 voti su 77, contro i 32 del candidato più moderato, don Eduardo Garcia Parrilla. Una scelta che dimostra come i vescovi spagnoli non hanno intenzione di cedere di un passo nell'opporsi al governo Zapatero sulle questioni sensibili. In realtà, più semplicemente, la chiave con la quale leggere l'arrivo di Canizares a Roma risiede nell'amicizia particolare che lo lega al Pontefice. Canizares, infatti, è stato per anni (lo è ancora oggi) membro dell'ex Sant'Uffizio diretto fino al 2005 dal cardinal Ratzinger e, soprattutto, è conosciuto dal Papa come uomo che sa governare. Al Culto Divino non andrà, dunque, un professore esperto di liturgia, dunque, quanto un uomo di governo fedele al Papa e capace di prendere quelle decisioni, magari scomode, che il corretto governo del culto divino spesso richiede. Con l'arrivo di Canizares si completa in qualche modo quella piccola riforma della curia romana messa in campo agli inizi di questa estate. Riforma che ha portato in posti importanti uomini di polso, di governo e, soprattutto, caratterizzati dal fatto di godere dell'incondizionata fiducia del Papa: Fisichella all'accademia per la vita, Burke al tribunale della segnatura apostolica, Ladaria alla segreteria dell'ex Sant'Uffizio. Proprio Ladaria, amico di Martinez Camino, è l'unico nome che dato come stabile all'ex Sant'Uffizio. Dove c'è aria di cambiamenti, e una certa fibrillazione per il fatto che il prefetto Levada si è recato negli Stati Uniti per un'operazione chirurgica. Articolo del dott. Andrea Gagliarducci ( Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ) |
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