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I Sacramentali PDF Stampa E-mail

I SacramentaliIl termine “ esorcismo”  è una parola estremamente carica di valore emotivo: essa suscita paura, accende la curiosità verso realtà misteriose, suscita perplessità ed irrisione come realtà superstiziosa ed arcaica. Per noi cattolici, l’esorcismo è un comando rivolto al diavolo da un prete, delegato dal proprio vescovo,in nome e per la potenza di Gesù Cristo affinché si allontani e smetta di tormentare i credenti che sono stati redenti grazie alla passione e alla morte di Cristo. L’esorcismo non è un sacramento ma fa parte dei sacramentali che nella storia della liturgia hanno avuto varie classificazioni. Mentre i sacramenti sono stati istituiti da Gesù Cristo, i sacramentali vengono proposti dalla Chiesa. I sacramenti santificano per se stessi perché contengono in sé la grazia santificante, mentre i sacramentali santificano nella misura in cui vengono impartiti e ricevuti con fede. I sacramentali vengono definiti ...

... dalla riflessione teologica come “ segni visibili religiosi, istituiti dalla Chiesa a scopo di culto, a tutela contro gli influssi del demonio e a incremento del bene spirituale e materiale dei fedeli”.

Oggi in alcuni contesti ecclesiali di gruppi carismatici e di tradizione popolare, si conferisce una grande importanza ai sacramentali ( benedizioni, unzioni con olio benedetto ecc…), di qui l’importanza di intenderli correttamente, per evitare di conferire loro un valore magico e superstizioso o addirittura superiore ai sacramenti. La distinzione tra sacramento e sacramentale nella Chiesa delle origini, non era netta; essa iniziò a delinearsi solo nella prima metà del XII secolo, determinando tutta la riflessione teologica successiva.

La dottrina del Concilio di Trento stabilì definitivamente che i sacramenti sono sette (DS 1601) e i sacramentali, invece, non hanno alcun limite di numero.  Oggi si usa raggrupparli in tre categorie: consacrazioni, benedizioni ed esorcismi. Con le consacrazioni, le persone o le cose vengono sottratte, attraverso una libera scelta, alla libera disponibilità dell’uomo. La Chiesa le affida a Dio per mezzo di Cristo. In forza di questo atto, le persone o le cose continuano ad essere al servizio dell’agire dell’uomo, che però vuole operare per il compimento del piano di Dio nei confronti dell’umanità. In questa categoria possiamo comprendere la consacrazione o dedicazione di una Chiesa, di un altare, la benedizione di un abate, la professione religiosa o monastica. Le Benedizioni invece sono preghiere di invocazione su cose e persone per realizzare su di esse la protezione e i benefici di Dio.

Attraverso la preghiera di benedizione, la Chiesa inserisce efficacemente  le realtà e le persone, che nella loro qualità di creature stanno già sotto la protezione di Dio, nel vivo mistero di Cristo, nel quale è realizzata tutta la nostra storia di salvezza. La benedizione delle cose materiali come ad esempio automobili, strumenti di lavoro, incenso, sale, olio acqua, immagini sacre, corone del rosario, ecc…, che ha come sfondo l’agire di Dio nella storia, avviene nella prospettiva di cooperare allo sviluppo dell’autentico bene della persona, in conformità alle disposizioni di Dio stesso. Inoltre le benedizioni, istituite in certo qual modo a imitazione dei sacramenti, si riportano sempre e principalmente ad effetti spirituali. Nella tradizione della Chiesa Cattolica, la benedizione è il sacramentale più diffuso. Il suo senso profondo è quello di invocare la presenza di Dio sopra un luogo, un oggetto, persona o situazione. Si chiede la benedizione ad un vescovo, ad un presbitero o ad un diacono permanente, ma anche i laici possono benedire.

Il liturgista Antonio Donghi scrive: “ Ogni uomo che in Dio è stato benedetto, può invocare la benedizione di Dio su altri esseri viventi e, se è cristiano, li può benedire nel nome di Dio Padre per Cristo nello Spirito Santo. La capacità di accogliere la benedizione di Dio dà l’energia necessaria per benedire successivamente gli altri”. Il fatto che tanti sacramentali (professione religiosa, esequie, benedizione degli oli..) abbiano luogo nell’ambito della celebrazione eucaristica, è segno evidente che la santa Messa è il centro e il culmine dei sacramentali. Infine negli esorcismi la Chiesa, sull’esempio di Gesù, chiede la protezione divina nel combattimento contro Satana, che ostacola il piano personale e universale della salvezza. In continuazione con il comportamento di Gesù, gli esorcismi sono una proclamazione della sua signoria sul mondo e sulle forze del maligno.   

In tutte quelle culture e  religioni in cui si crede all’esistenza e all’azione di potenze demoniache e di spiriti maligni troviamo sempre rituali e pratiche esorcistiche, più o meno evolute, per liberare e liberarsi da forze malevoli, da malattie fisiche e psichiche e da tutto ciò che nuoce ad una serena esistenza personale e sociale. E’ questo un dato universale che emerge sia dagli studi di storia comparata delle religioni che da quelli di antropologia culturale. Questo dato conferma un dato universale: di fronte al male, l’essere umano ha cercato sempre di difendersi ricorrendo a forse ultraterrene nella consapevolezza che non c’era in lui la possibilità di vincere da solo questa battaglia.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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