L’acqua unita al vino.... |
Il sacerdote, nel preparare i doni che verranno presentati al Signore nel Sacrificio della Messa, versa il vino nel calice e poi aggiunge alcune gocce d’acqua dicendo: "L’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra condizione umana". Il fatto che in ben due Concili sia stata messa a tema l’infusione dell’acqua nel vino durante l’offertorio, risulta sorprendente persino per i cattolici praticanti. Il Concilio di Firenze fornisce una spiegazione allegorico-mistica: perché questo si addice al memoriale della passione del Signore. “Non si deve, infatti, offrire nel calice del Signore o solo il vino o solo l’acqua, ma l’uno e l’altra insieme, perché si legge che l’uno e l’altra, cioè il sangue e l’acqua, sono sgorgati dal fianco di Cristo” (cfr. Gv 19,34). Così entra in gioco il carattere sacrificale della Santa Messa, il sacrificio di sé del Redentore per amore della nostra salvezza. L’effetto che il sacramento ha su di noi deve manifestarsi nella goccia d’acqua: “nell’acqua si prefigura il popolo, e nel vino si manifesta il sangue di Cristo”. “Quando dunque si mischia nel calice l’acqua col vino, si unisce il popolo a Cristo, e il popolo fedele si congiunge e si unisce con colui nel quale crede”. Quindi l’azione liturgica di mescolare il vino con l’acqua è simbolo dell’unione in Cristo della natura divina con quella umana. Questa azione è preparazione al sacrificio eucaristico che, mediante il ministero sacerdotale, verrà offerto da Cristo, Dio-Uomo, per consentirci, per mezzo della comunione eucaristica, di partecipare alla vita divina. Il simbolismo ci orienta in un certo modo verso questo "meraviglioso scambio" - admirabile commercium - verso questa elevazione dell’uomo alla dignità della filiazione divina, grazie al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Colui che si immolò per noi nel sacrificio della croce era vero Dio e vero uomo. E la Chiesa ha ricevuto da Cristo l’Eucaristia come sacrificio del Figlio di Dio, in cui si verifica costantemente, in un certo modo, il medesimo miracolo della trasformazione dell’acqua in vino operata da Cristo a Cana. Ricevendo Cristo nell’Eucaristia noi diventiamo participi della vita di Dio. La Chiesa realizza in tutto il mondo il santo Sacrificio della Messa. Ripetendo tale gesto in ogni Santa Messa siamo chiamati a rimanere sempre fedeli a questo mistero della nostra fede! L’augurio è che tutti noi, come membri della comunità ecclesiale, prendiamo parte a questo "meraviglioso scambio" e possiamo così arrivare a partecipare alla vita divina, che supera i limiti della nostra esistenza terrena ed è per tutti noi pegno di immortalità! di Mons. Tommaso Stenico |
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