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Il lavoro Apostolico: S. Martino di Tours, Vescovo e Confessore PDF Stampa E-mail

Il lavoro Apostolico: S. Martino di Tours, Vescovo e Confessore La scena accade in un villaggio della diocesi di Tours di cui Martino è  vescovo ma specialmente  apostolo ardente, stimato per la sua santità ed il suo zelo. La sua reputazione s’estende su tutto il popolo delle Gallie. Egli ha 81 anni e, colpito improvvisamente da una febbre violenta, sente prossima la morte. Prega Dio di liberarlo dalla prigione carnale del corpo che lo trattiene ancora, affinchè la sua anima possa raggiungere il suo Signore e Maestro. I suoi discepoli si rattristano davanti ad una simile preghiera, al pensiero della separazione e si rivolgono a lui, con affetto tutto filiale : “Perché, padre, abbandonarci ? Perché vuoi lasciarci nella miseria in cui siamo ?” Queste parole commuovono il santo vegliardo ed egli fa sentire a Dio questo nuovo appello : “Signore, se io sono ancora necessario al tuo popolo, non rifiuto di continuare il mio compito”. Necessario al popolo ! San Martino conosceva troppo il Vangelo, per aver ...

... la minima illusione a questo riguardo. Dio non ha bisogno di nessuno ed il miglior servo rimane sempre un servo inutile perché sempre rimpiazzabile. La verità cristiana è sorgente d’umiltà soprannaturale : Cristo può fare a meno senza detrimento, nel momento in cui vuole, dal più grande e più santo degli apostoli che lavorano per l’avvento del regno di Dio.

Ogni uomo ha il suo destino ed il suo compito tracciato. Nessun servo di Cristo può pretendere, in modo assoluto, all’indispensabile necessità del suo lavoro.

Tuttavia, fin quando l’ora di Dio non è suonata, fin quando la vocazione d’un apostolo non è colma fin in fondo, egli è, in questo caso, necessario, perché scelto dal Signore, per compiere la missione che gli è affidata nel  campo del Padre .

L’offerta del santo apostolo dei Galli, Martino di Tours, spezzato dai duri lavori d’un apostolato incessante, appariva sotto questa luce, tutta irradiata di carità paterna per i suoi cristiani e tutta generosa al servizio del Signore, nell’abbandono ai suoi disegni.

La preghiera è condizionale : “Se sono ancora necessario al popolo del Signore”. La sua volontà è integra e senza condizione alcuna. “Io non rifiuto il lavoro apostolico”, malgrado gli anni, la fatica, la malattia. Il vero e totale apostolo non può essere che un santo.

di Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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