Il lavoro Apostolico: S. Martino di Tours, Vescovo e Confessore |
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... la minima illusione a questo riguardo. Dio non ha bisogno di nessuno ed il miglior servo rimane sempre un servo inutile perché sempre rimpiazzabile. La verità cristiana è sorgente d’umiltà soprannaturale : Cristo può fare a meno senza detrimento, nel momento in cui vuole, dal più grande e più santo degli apostoli che lavorano per l’avvento del regno di Dio. Ogni uomo ha il suo destino ed il suo compito tracciato. Nessun servo di Cristo può pretendere, in modo assoluto, all’indispensabile necessità del suo lavoro. Tuttavia, fin quando l’ora di Dio non è suonata, fin quando la vocazione d’un apostolo non è colma fin in fondo, egli è, in questo caso, necessario, perché scelto dal Signore, per compiere la missione che gli è affidata nel campo del Padre . L’offerta del santo apostolo dei Galli, Martino di Tours, spezzato dai duri lavori d’un apostolato incessante, appariva sotto questa luce, tutta irradiata di carità paterna per i suoi cristiani e tutta generosa al servizio del Signore, nell’abbandono ai suoi disegni. La preghiera è condizionale : “Se sono ancora necessario al popolo del Signore”. La sua volontà è integra e senza condizione alcuna. “Io non rifiuto il lavoro apostolico”, malgrado gli anni, la fatica, la malattia. Il vero e totale apostolo non può essere che un santo. di Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |
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