Perchè i giovani amano Benedetto XVI |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Ricercare continuamente punti di riferimento ai quali ispirarsi, è una delle prerogative sociali più frequenti nelle generazioni giovanili, di tutti i tempi: mode e tendenze hanno influito quindi sui ragazzi e le ragazze del mondo sin dalla creazione della ‘comunicazione’. Ma i giovani, al contrario di quello che pensano esperti mass-mediologi e freddi analizzatori di dati e numeri, non sempre si ‘ mettono a disposizione ’ della proposta più semplice o sbrigativa. Molti dei giovani del terzo millennio hanno sete e fame di verità, di esempio, di testimonianze; non sempre la mondanità o il grande fratello di turno riesce a saziare questa estenuante ricerca di coerenza per ispirarsi e prendere forma, sia come futuri uomini, sia come future donne. Papa Benedetto XVI convince i giovani, e si fa seguire, principalmente per la sua continuativa attività di comunicatore di valori; è una riflessione che esula addirittura dal mondo spirituale, ... ... e da quello propriamente religioso. E’ con approccio laico che si deve analizzare il successo del Pontificato in corso con le fasce di post adolescenti: meno gestualità ed improvvisazione, più contenuto e profondità: già il predecessore di Papa Ratzinger, il grande Giovanni Paolo II aveva lanciato appelli di immergersi fino in fondo nelle tematiche a carattere giovanile, andando a risvegliare una intera generazione nel tentativo di strapparla dalle fauci dell’appiattimento globale di menti e cuori. Benedetto XVI sta colpendo nel segno, nel profondo del cuore: solo Gesù, sempre Gesù. E’ Gesù la proposta diretta di Benedetto, senza intermediari, senza scenografie, nuda e semplice come è la realtà: ed i giovani apprezzano, e ricambiano con la presenza e la partecipazione. Ho conosciuto tanti ragazzi e ragazze ‘innamorati’ di B16, come lo chiamiamo nei gruppi dei Papaboys: è il Santo Padre, è il Vicario di Cristo, è il Capo della Chiesa Cattolica, è Pietro, ma è anche B16, un uomo che ha superato gli 80 anni, fermo sulle posizioni che la fede continua ad esigere, e disponibile ad affrontare quotidianamente il confronto. Mi fa soffrire leggere talvolta tanta stampa strumentalizzata che fa passare questo uomo santo come un ‘prevaricatore di libertà’, o come un inquisitore che non permette l’uso dei preservativi: Dio volesse riportare in questo mondo malato un po’ di libertà e raziocinio! Papa Benedetto, cuore giovane, e professore abituato alle classi universitarie, conosce il linguaggio dei giovani, ed insieme a loro prova sempre a mettersi in discussone; per portare un esempio, nel discorso della Veglia della recente Giornata Mondiale dei giovani di Sydney ad esempio, Papa Benedetto si è messo in gioco in prima persona, in maniera imprevedibile, perché ha messo al centro della sua riflessione una meditazione di Sant’Agostino, esprimendo chiaramente Ha detto chiaramente come nella sua vita sia stato importante incontrarsi con dei grandi maestri spirituali che lo portassero a vivere l’esperienza dello Spirito. Molti dei ragazzi presenti si sono resi conto di trovarsi di fronte un Papa pronto all’analisi, al confronto appunto, con una riflessione da seguire con grande concentrazione, cosa non sempre facile nella grande massa delle persone. Al di là di questa difficoltà obiettiva i ragazzi hanno colto il fatto che quest’uomo si sia messo in gioco. E’ stata una ulteriore svolta nel rapporto tra le generazioni ‘future’ ed il Papa. I giovani, lo ribadisco, hanno bisogno di riferimenti forti, di messaggio chiari, di speranza vivente, di una luce affidabile che illumini il cammino: Benedetto riesce a dare questo pane da mangiare ai giovani, e tanti di loro, quelli che lo seguono con il cuore aperto e con la voglia di conoscere Gesù, lo amano per questo. di Daniele Venturi (Presidente Associazione Nazionale Papaboys) |
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