Il testo della Bibbia |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions In occasione del sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio, Pontifex e il sito dell’associazione cattolica Milizia di San Michele Arcangelo ospiteranno alcuni articoli di introduzione alla Sacra Scrittura.Si sentono spesso dei lettori della Bibbia porsi le seguenti domande : vi è un testo originale ? Come sapere se la trasmissione è stata fedele ? Questa scheda vorrebbe proporre alcuni elementi obiettivi che permettano ad ognuno di formarsi un giudizio. L’ANTICO TESTAMENTO - Per sorprendente che appaia, l’Antico Testamento pone meno problemi del Nuovo : allorché per il Nuovo Testamento le varianti testuali sono quasi 500.000, esse non sorpassano le 15.000 per l’Antico Testamento. Una delle ragioni è la stupefacente fedeltà della trasmissione del testo ebraico. Due scoperte recenti ne hanno dato una prova incontestabile : Nel 1947, si sono scoperti i manoscritti del Mar Morto. Tra di essi, vi erano degli ... ... estratti di quasi tutti i libri dell’Antico Testamento e, in particolare, un rotolo completo di Isaia, datante del I secolo a.C. Fin ad allora i manoscritti più antichi risalivano al X secolo d.C. Ora la comparazione tra i due testi dimostra chiaramente che non vi sono differenze sostanziali tra le due tradizioni. Verso il 1930, si è scoperto, sulla costa siriana, la città di Ugarit, con migliaia di tavolette scritte in una lingua sconosciuta fin allora (l’ugaritico), molto prossimo alla lingua cananea che gli ebrei hanno trovato in Palestina nel XII secolo a.C. Ora la comparazione con la Bibbia ha permesso talvolta di trovare un senso soddisfacente a delle parole bibliche intraducibili fin là perché il loro senso originario si era perso. È la prova che gli scribi trasmettevano fedelmente il testo stesso quando esso era diventato loro incomprensibili. IL NUOVO TESTAMENTO - Per il Nuovo Testamento, i dati sono più complessi. Il testo è pervenuto fino a noi attraverso 5.000 manoscritti. Non tutti di uguale importanza né di uguale ampiezza. Dapprima vengono i papiri (85), poi le maiuscole (268), dopo le minuscole (2.790), infine i lezionari (2.190). Noi ci interesseremo qui alle prime due categorie che costituiscono l’elemento più antico. I PAPIRI - Quando si sa la fragilità del materiale (canna), ci si meraviglia che qualcuno abbia potuto giungere fino a noi. Questo deriva dalle condizioni climatiche eccezionali dell’Egitto da cui sono originari la totalità dei papiri. Piccole quantità ma d’importanza capitale, come lo dimostra questo quadro dei cinque papiri più celebri scoperti nel XX secolo. Data di pubblicazione - Data d’origine Fogli conservati - Contenuto Queste indicazioni sembreranno ad alcuni un po’ austere : in realtà queste scoperte del XX secolo hanno rivoluzionato la critica testuale poiché hanno messo in luce dei documenti di due secoli più antichi dei nostri più vecchi manoscritti. Il Papiro 52 non contiene che tre versetti, ma ha un valore sentimentale ed archeologico unico poiché non è lontano che trent’anni dalla scrittura di Giovanni. In più conferma la datazione tradizionale di Giovanni alla fine del I secolo. LE MAIUSCOLE - Così chiamate perché sono ritrascritte esclusivamente in lettere maiuscole. Il materiale utilizzato è la pelle d’animale (pergamena) ; questo spiega una migliore conservazione. Tra le pergamene, non tutte hanno lo stesso valore : ecco le più antiche per la loro antichità e la loro rappresentatività: Sigla - Data - Contenuto - Luogo di diffusione INTERPRETAZIONE - Oggi, si può considerare ragionevolmente che il tempo delle scoperte ha avuto fine. La cosa più urgente è di mettere ordine nel materiale disponibile. Quando si pensa che per il 50% vi sono delle divergenze tra i manoscritti, bisogna darsi dei criteri di selezione. È uno dei pregi del nostro secolo quello di aver ricostituito tre famiglie principali di manoscritti con le loro caratteristiche: A. - La famiglia Antiochiana, rappresentata dal Codex A. Questo testo è di gran lunga il più diffuso ; si caratterizza da un grande pensiero di eleganza, una tendenza ad armonizzare i testi tra di loro. Fin agli inizi del XX secolo, è servito di base alla maggior parte delle traduzioni. B. - La famiglia Alessandrina, con come riferimento il Vaticanus. Lo si chiama anche recensione neutra. Questo testo, in effetti, evita qualsiasi correzione e qualsiasi armonizzazione tra i vangeli. La scoperta del Papiro 75 ha ancor più accresciuto la fiducia che si aveva in questa recensione ; in effetti, questo papiro s’inserisce nella stessa famiglia. Le nostre traduzioni moderne poggiano generalmente sul Vaticanus. C. - La famiglia Occidentale rappresentata da D. Questo testo, diffuso in Francia ed in Italia si distingue per i suoi paragrafi, i suoi commenti, le sue armonizzazioni. Poco affidabile per ricostituire il testo primitivo, costituisce un testimone interessante d’una Chiesa e delle sue preoccupazioni. Ci si può affidare al Nuovo Testamento ? Al lettore il rispondere dal punto di vista della qualità, della quantità e dell’antichità della nostra documentazione. Che non dimentichi di confrontarla con la letteratura profana latina e greca della stessa epoca per la quale i manoscritti più antichi datano del X secolo dopo Cristo. Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |
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