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Ottobre: il mese del Santo Rosario PDF Stampa E-mail

Ottobre: il mese del Santo Rosario Pregarlo ogni giorno, per intero, con amore, così come ce lo chiede il Signore è molto difficile per coloro che non hanno il dono della preghiera. Gesù parla della preghiera ai suoi Apostoli e discepoli. Egli dice loro che ci sono pochi “atleti della preghiera”, parlando di coloro che sanno fare in sé il silenzio da ogni altro pensiero, questo monologo con cui ci si rivolge a Dio : non ad un Dio lontano ed inaccessibile, ma al Dio che si trova in ciascuno, che è là speranza in un pensiero d’amore da ogni figlio della Terra, poiché Egli è là, testimone delle nostre parole oziose, delle nostre invettive, dei nostri oltraggi... La nostra civiltà, piena di rumori e di immagini, satura il nostro spirito a tal punto che, quando ci si trova a pregare, soli od in gruppo, tutto ciò continua a bollire in noi ; e la maggior parte dei laici è obbligata a constatare che è praticamente impossibile pregare le quattro corone del Rosario, senza essere ...

...soggetti a numerose distrazioni in cui il pensiero evade. Si ha, allora, l’impressione che la nostra preghiera sia menomata, meno degna di essere ascoltata dal Signore ; si conclude che pregare così è inutile, ed è là che ci vuole condurre “l’avversario”, il demonio personale attaccato alla nostra perdizione, poiché la preghiera innalza davanti a lui uno sbarramento.

L’altro ostacolo, alla lunga preghiera del Rosario, è l’attivismo : il lavoro per la propria famiglia è un santo dovere di stato, e si pensa che il lavoro per la causa di Dio valga come preghiera... È vero, nessuno può dubitarne ; e questa verità è servita a lungo come alibi per ridurre la preghiera allo stretto necessario. Ma dobbiamo credere ed ammettere che la preghiera, preliminare o che interrompe il lavoro, ci porterà l’aiuto potente di Dio che renderà più efficace la nostra fatica ulteriore.

La preghiera, la nostra preghiera, è indispensabile per aiutare Cristo e Sua Madre a salvare coloro che rifiutano penitenza, purezza e preghiera.

“A mali estremi, estremi rimedi” : che ogni “Ave Maria” aiuti Nostro Signore a salvare un individuo che si trova al limite del punto di non ritorno. Ciò può sembrare “impossibile” a chi giudica l’Infinita Divina Misericordia con la piccola e limitata misura della nostra umana intelligenza. Chi si rifiuta di pregare lo fa per ignoranza o per disgusto ; si, per disgusto, poiché ogni sforzo ci disgusta quando abbiamo preso da tanto tempo l’abitudine del minimo sforzo, quel minimo sforzo che la nostra civiltà ci propone come criterio del comfort. Ma, quali che siano la loro religione od il loro ateismo, tutti sono figli di Dio ed Egli vuole salvarli tutti.

Maria ci chiede di pregare molto, poiché non ci saranno mai abbastanza “ubbidienti” in numero sufficiente per aiutare a salvare l’umanità. È questa la generosità : fare lo sforzo penoso di pregare per gli altri, per fare di noi dei “sacerdoti”, per elevare come un muro tra il Male e noi tutti. Non si contratta con Dio : il suo aiuto ci è concesso grazie alla Sua Paternità. Non lo si può minacciare od imporgli un ultimatum. Diceva un sacerdote : “Il Signore non è una slot - machine : io ti dico tante preghiere, ti faccio questa novena, Tu fammi questo miracolo”. Egli è troppo grande per noi e si rifiuta di ascoltare un cuore pieno di odio, inasprito, ipocrita. Dio non può riempire un pugno chiuso, ma solo una mano tesa che mendica e spera. Questo chiunque lo può comprendere ma, a livello coniugale, familiare, filiale, sociale e politico, noi siamo tutti corrosi, fatti andare in cancrena, dai virus della contestazione e della rivendicazione : ciò non si permette più, o molto difficilmente, di essere quei figli che Gesù ama per la loro purezza e la loro fiducia ; non è una mano che dobbiamo tendere a Dio per chiedere, sono le due mani, con la certezza che Egli le riempirà.

Noi le teniamo aperte e tese alla Messa, pregando il “Padre Nostro” : rimettiamoci in amicizia con Dio e siamo attenti, sentiremo nel cavo del palmo, in quell’istante, un formicolio od una pesantezza : è Dio che riempie le nostre mani delle Sue Grazie ; noi non sappiamo quali, ma Lui sa ciò che è buono ed utile per noi. E se le nostre difficoltà non cessano, o se aumentano ancora, non bisogna temere di essere stati esauditi, al contrario, Gesù ci sa capaci di aiutarlo ed ha bisogno che siamo dei piccoli Cristi che accettano questa sofferenza per salvare coloro che sono più in pericolo immediato di noi.

Nessuna donna sulla Terra ha sofferto come la Vergine Maria ; noi conosciamo tutto l’Amore che Gesù ha per Sua Madre, ma Dio aveva bisogno di quella sofferenza per riscattare tutte  le donne.

Nessun uomo della Terra ha sofferto come Gesù, ma il Padre Eterno ha permesso la sofferenza del Suo Unico Figlio, per salvare tutti coloro tra noi che vorranno essere salvati grazie all’Amore, lo Spirito d’Amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

L’Amore è dimenticare se stessi a favore di altri, altrimenti non è più amore ma egoismo. Preghiera, dunque, di ringraziamento, per tutte le grazie che ci sono state accordate dal Padre, nello Spirito Santo, per l’intercessione del Figlio e del Cuore Immacolato di Maria. Preghiera di domanda, per ottenere dal Cuore Misericordioso di Gesù dei giorni di pace, la Grazia del trionfo sul peccato, la concordia che faccia tacere la violenza ed il terrore, per gioire della Pace universale, nella Verità e nella Giustizia. Preghiera di riparazione, alò fine, perchè la coppa della divina Giustizia è piena, colma e traboccante dei nostri odi e dei nostri peccati, in ragione del nostro ostinato rifiuto ad accogliere ogni invito alla conversione. Ma perché il Santo Rosario?

Perché è una preghiera semplice, umile e, mentre viene recitato, ci forma spiritualmente alla piccolezza, alla dolcezza, alla semplicità di cuore. Oggi il demonio riesce a conquistare tutto con il suo spirito di orgoglio e di ribellione contro Dio e la sua Chiesa, e tema enormemente coloro che seguono la Vergine Maria sul cammino  della piccolezza e dell’umiltà. Ed è così che, mentre questa preghiera è disprezzata dai presunti “grandi” e dai certamente “orgogliosi”, essa viene recitata, con tanta gioia ed amore, dai semplici e dagli umili. È ancora mediante l’umiltà dei piccoli che l’orgoglio di Satana verrà vinto, ed il Dragone rosso sarà definitivamente umiliato, legato non con una grossa catena, ma dalla sottile corona del Rosario. Il Rosario è una preghiera che facciamo con Maria e quando la invitiamo a pregare per noi, Ella esaudisce le nostre domande ed associa la Sua voce alla nostra, unendo la Sua Preghiera alla nostra cosicché essa diventa sempre più efficace, unendo le voci della Chiesa e dell’umanità, perché è fatta a nome di tutti a titolo unicamente personale. Attraverso la contemplazione dei Misteri, noi arriviamo a comprendere il disegno di Gesù, che si delinea nello scorrere gli eventi della Sua Vita, dall’Incarnazione fino alla Sua Pasqua gloriosa, penetrando così sempre più nel mistero della  Sua Redenzione.

Arrivare a comprendere questo mistero d’Amore, attraverso la Nostra Mamma Celeste, passando per la via del Suo Cuore, ci porta a possedere l’immenso tesoro della divina ed ardente Carità del Cuore di Cristo.

Con il Santo Rosario, noi veniamo formati alla perfetta glorificazione del Padre, attraverso la ripetizione frequente della preghiera che Gesù ci ha insegnato : il “Padre Nostro”. Veniamo, inoltre, formati all’adorazione perpetua della Santissima Trinità mediante la recita del “Gloria”. Ed infine benediciamo la Vergine con le parole dell’Arcangelo Gabriele : “Ave Maria”...e le chiediamo di pregare per noi e di sorreggerci nel cammino che ci conduce a Dio. Non è un caso,  dunque, che tutte le sette cerchino in ogni modo di ostacolarne la recita, anche perché la Madonna ci chiede di usare il Santo Rosario come l’arma più efficace per condurre la grande battagli agli ordini della “Signora vestita di Sole”. Il Santo Rosario è il Vangelo del povero, dice Maria  Santissima.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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