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I giovani e il rock satanico PDF Stampa E-mail

I giovani e il rock satanico Il virus dell’occultismo si diffonde perché, tra i giovani, mancano sempre di più gli anticorpi per affrontarlo. Non ci sono difese immunitarie. Negli ultimi anni i ragazzi hanno subito una specie di lavaggio del cervello che li ha spinti a non avere più paura di ciò che appartiene al mondo dell’occulto. Eppure, l’approccio con gli ambienti esoterici può rappresentare un vero rischio. Partecipare ad un rito satanico significa spalancare le porte verso mondo davvero pericolosi. Si comincia per gioco, e non si sa mai dove si può arrivare. Molti ragazzi sono affascinati dal diavolo, che considerano una specie di “alleato”; ammirano la sua natura trasgressiva di “angelo ribelle” e si lasciano sedurre dalla possibilità di una vita apparentemente “libera” e senza regole. Ma è una libertà che conduce, ben presto, a una nuova schiavitù. Il cardinale John Joseph O’Connor, che è stato per anni arcivescovo di New York, parlando del diavolo disse: “E’ importante per tutti noi ricordarci quanto...  

... siano vulnerabili i giovani quando vengono privati di tutti i valori assoluti, degli insegnamenti morali, schietti, onesti, equivoci e non confusi, quando non c’è nessuno a dir loro ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. A essi viene offerto un messaggio secondo il quale nessuno ha il diritto di dir loro che cosa fare, di dir loro ciò che è bene e ciò che è male. Ora, tutto questo crea un terribile vuoto, un vuoto dentro il quale Satana ama introdursi.

È il punto di arrivo della non-cultura del “Fai ciò che vuoi”, che conduce al puro nichilismo, quindi al “nulla”, a quel “vuoto” che piace tanto al diavolo. Il Satanismo tende a distruggere i valori della civiltà cristiana, crea confusione fra i giovani, per costruire una specie di “società al contrario” in cui il bene diventa male e il male diventa bene.

Questa idea è rappresentata anche attraverso i segni caratteristici dei satanismi e i loro rituali, infatti uno dei simboli utilizzati dai seguaci del Diavolo è la croce rovesciata, che sta a significare il capovolgimento dei valori del cristianesimo. Alcuni ragazzi, come gesto di trasgressione, sono soliti portare questo simbolo al collo.

Perché tutto questo accade? Perché i ragazzi hanno tanta voglia di scherzare col fuoco? La risposta è semplice: qualcuno li ha ingannati. Qualcuno li ha spinti a credere che l’esoterismo sia un fuoco non pericoloso, un fuoco simpatico, un fuoco che non brucia. E quindi, perché non toccarlo? Perché non provare? Come può un adolescente entrare in contatto con il mondo del satanismo e dell’esoterismo? È un problema di ponti. Esistono, sicuramente, dei ponti che facilitano questo tipo di percorso. Il più efficace è un certo tipo di musica Rock che si ispira all’occultismo e che, negli ultimi anni, sembra essere diventata un ottimo affare per le case discografiche. Oggi i cantanti rock sono considerati veri e propri “idoli” circondati da una venerazione quasi “religiosa”.

La musica da sempre è uno dei mezzi di comunicazione più immediati; fra i giovani il rock si è sempre fatto portatore di una considerevole dose di anticonformismo, di ribellione e di innovazione. Partendo dal semplice interesse per un cantante rock satanico, è possibile entrare in contatto con il mondo del satanismo.

Negli ultimi anni si è sviluppato sempre di più il fenomeno del “rock satanico”, che si ispira ai non-valori del “Fai ciò che vuoi”. Si moltiplicano i gruppi che invitano apertamente alla violenza, al suicidio, al nichilismo e al culto del diavolo. Il primo riferimento al mondo del satanismo compare sulla copertina di uno dei dischi più famosi della storia del rock: Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles (1967), sulla quale compaiono i volti di tanti personaggi noti.

Fra questi, in alto a sinistra, spicca l’immagine di un uomo calvo. È l’occultista inglese Aleister Crowley, padre del satanismo moderno e ispiratore della maggior parte dei gruppi esoterici contemporanei. Il batterista dei Beatles, Rino Starr, dichiarò all’epoca: “Abbiamo pensato di raggruppare i volti delle persone che amiamo e ammiriamo5”. Tuttavia, negli ambienti rock degli anni Sessanta, Aleister Crowley era considerato un personaggio “di moda”. I Beatles, probabilmente, lo apprezzavano per la sua natura trasgressiva. Negli anni Settanta il rock cominciò ad assumere toni più accesi. Nacque l’hard rock (rock duro), caratterizzato da suoni metallici, chitarre elettriche distorte e voci potenti.

Fra i più famosi esponenti di questo genere musicale ci sono gli inglesi Led Zeppelin, il cui chitarrista, Jimmy Page, è un accanito sostenitore delle dottrine di Aleister Crowley. I Led Zeppelin sono fra i primi gruppi rock a fare uso di simboli satanici sulla copertina di un disco. Nel quarto album del complesso troviamo, infatti, un carattere magico che viene comunemente utilizzato per fare i patti con il diavolo.

Un altro richiamo al satanismo è contenuto nel terzo album di Led Zeppelin. Vicino all’etichetta del disco, Jimmy Page fece incidere il motto di Aleister Crowley: “Fai ciò che vuoi”. Ad esempio, ascoltando al contrario la canzone dei Led Zeppelin Stairway to heaven si otterrà una voce che dice: “Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, e della quale il potere è Satana. Egli darà il progresso, dandoti il sei, sei, sei” (numero biblico dell’Anticristo).

Fra i gruppi più rappresentativi dell’heavy metal “satanico” ci sono i danesi Mercyful Fate. Una loro canzone, The oath, parla di un vero e proprio patto con il diavolo: “Io bacerò il caprone e giuro di dedicarmi mente, corpo e anima, senza riserve, per promuovere i piani del nostro signore Satana”.

Dello stesso genere sono i Deicide, il cui leader, Glen Bentos, ha dichiarato di essersi fatto bruciare una croce rovesciata sulla fronte, per evidenziare la sua adesione al culto del diavolo. La croce raffigurata al contrario è un tipico simbolo dei satanismi, che compare su molte copertine di dischi rock.

Sulle copertine dei dischi si possono trovare anche i più classici simboli diabolici come la croce rovesciata, il pentacolo (una stella a cinque punte racchiusa in un cerchio), il “sei sei sei” (numero biblico dell’Anticristo) o l’esagramma (una stella a sei punte dentro un cerchio). Tra gli eccessi di certi gruppi rock non c’è soltanto l’adorazione del diavolo. Argomenti ricorrenti, nei testi delle canzoni, sono anche l’esaltazione del suicidio e dell’eutanasia. Ma si tratta di un processo di avvicinamento che avviene a stadi, e che si può facilmente spiegare con la grande familiarità dei giovani con le nuove tecnologie e i mezzi di comunicazione.

Il giovane, in un primo tempo, acquista i suoi compact disc e si appassiona alla sua musica. Ma poi sente il bisogno di saperne di più. Il secondo passo è la conoscenza dei testi delle canzoni e il conseguente approccio con una filosofia di vita trasgressiva. Il terzo stadio è l’acquisto, da parte del giovane, di riviste musicali che parlano del suo cantante preferito. A volte vengono perfino segnalati indirizzi di sette sataniche o siti Internet di cantanti legati al mondo dell’occultismo.

Così, entra nel quarto stadio: la ricerca in rete. Partendo dalla semplice curiosità per i siti Internet di cantanti di rock satanico si rischia, poi, di passare ad un interesse per le pagine di vere e proprie sette, oppure per i newsgroup (gruppi di discussione) frequentati da satanismi ed esoteristi. A questo punto, il gioco è fatto. Il quinto ed ultimo stadio è il contatto diretto del giovane, attraverso l’e-mail, con una setta o con qualche cultore di magia nera. Molti ragazzi praticano il satanismo come forma di trasgressione, che si può riassumere nel motto dei satanismi: Fai ciò che vuoi. Ovvero: l’uomo che si mette al posto di Dio e sceglie di soddisfare soltanto il proprio egoismo. In questa ricerca di una vita spericolata e senza regole si può individuare il grande fascino esercitato da certe dottrine su alcuni giovani, che spesso attraversano un momento di solitudine e di crisi personale.

Il messaggio negativo proposto da un disco, da solo, non può certamente spingere alla violenza o all’omicidio. Ma può essere un seme, un pericolosissimo seme gettato nel fertile campo del disagio giovanile, in cui convivono sofferenze, solitudini, incertezze, situazioni familiari difficili, disoccupazione, consumo di droghe e alcolici. Questo micidiale cocktail di rock nichilista e problemi umani può produrre effetti devastanti nella mente di giovani già in crisi o psicologicamente fragili.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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