Pio XII: Benedetto XVI in campo |
Pio XII è intervenuto “ovunque fosse possibile” in favore degli ebrei, spesso in “modo segreto e silenzioso”. Benedetto XVI interviene sul dibattito su Pio XII. Lo fa ricevendo a Castelgandolfo i rappresentanti di un simposio dedicato a Pio XII, promosso da “Pave the way”, fondazione presieduta dall’ebreo americano Gary Krupp. “Pave the way” ha presentato a Roma, durante il simposio, numerose testimonianze inedite e documenti che attestano la grande opera di carità in favore dei perseguitati messa in atto da Papa Pacelli. Il dibattito è ancora molto acceso: quest’anno si celebra il cinquantesimo anniversario della morte di Papa Pacelli, eppure la figura storica di questo Papa resta ancora al centro del dibattito. È un Papa che ha taciuto di fronte alla persecuzione razziale contro gli Ebrei messa in atto dai tedeschi? Oppure si è prodigato in tutti i modi per salvare gli Ebrei dalla persecuzione? Benedetto XVI ha detto la sua, senza ombra di dubbio. Ma nello stesso giorno in cui Benedetto XVI riceveva i rappresentanti di “Pave the Way”, la rivista dei Gesuiti “Civiltà Cattolica” (che pubblica solo con l’approvazione della Segreteria di Stato Vaticana, e dunque con l’approvazione pontificia) anticipava un nuovo capitolo delle ricerche condotte su quegli anni da padre Giovanni Sale. E vi si denuncia che la Santa Sede sceglie “di agire con mezzi discreti e puntando sull’efficacia della propria diplomazia domestica” contro le leggi razziali varate da Mussolini. L’obiettivo, denuncia padre Giovanni Sale, è di mettere in salvo prima di tutto gli ebrei convertiti al cattolicesimo. Padre Sale documenta che la Santa Sede chiese al governo fascista di utilizzare come criterio discriminatorio “non il dato biologico-razziale, cioè l’appartenenza a una determinata fede religiosa, in questo caso quella giudaica”. Commenta lo storico: “Appare oggi imbarazzante, soprattutto dopo le aperture del Concilio Vaticano II in tale materia, giustificare con categorie morali o religiose tale impostazione di pensiero e di modo di procedere”. Benedetto XVI vuole rivalutare la figura di Papa Pacelli. Apprezza il convegno di “Pave the way”: afferma che nel corso dei lavori si sono analizzati “senza preconcetti gli eventi della storia”, con l’unica preoccupazione “di ricercare la verità”, mettendo in luce ciò che Pio XII ha fatto “a favore degli ebrei che in quegli anni venivano colpiti ovunque in Europa, in ossequio a un disegno criminoso di chi voleva cancellarli dalla faccia della terra”. E ricorda che “non sempre sono stati posti nella giusta luce i veri aspetti della sua multiforme azione pastorale”. Dice il Papa: “Quando ci si accosta senza pregiudizi ideologici alla nobile figura di questo Papa, oltre ad essere colpiti dal suo alto profilo umano e spirituale, si rimane conquistati dall’esemplarità della sua vita e della straordinaria ricchezza del suo insegnamento. Si apprezza la saggezza umana e la tensione pastorale che lo hanno guidato nel suo lungo ministero, e in particolare nell’organizzazione degli aiuti al popolo ebraico”. Ricorda, Papa Benedetto, l’incontro che Pio XII ebbe, il 29 novembre del 1945, con 80 delegati dei campi di concentramento nazisti, i quali in Vaticano “vollero ringraziarlo personalmente” per la generosità dimostrata verso di loro. Sono dichiarazioni che fanno capire quale sarà la linea del Pontificato sul giudizio storico sul papato di Pio XII. E c’è chi ha visto nelle dichiarazioni del Papa la possibilità che la beatificazione di Papa Pacelli si faccia più vicina, continuamente rimandata negli ultimi anni. Articolo del dott. Andrea Gagliarducci ( Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ) |
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