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Gli Angeli di San Pio PDF Stampa E-mail

Gli Angeli di San PioUn libro Di don Marcello Stanzione per i devoti degli angeli - Sono molto contenta ed onorata di presentare questo recentissimo libro di don Marcello Stanzione sugli Angeli nella vita di padre Pio. Il testo è edito dalla editrice Segno di Udine al prezzo di euro 20 e si trova in tutte le migliori librerie . Già ultimamente don Marcello, che è condirettore del giornale cattolico on line Pontifex, ha scritto, per i tipi della Gribaudi di Milano, un piccolo testo che ha riscosso un buon successo editoriale: “ San Pio da Pietrelcina e l’Arcangelo San Michele”.

Don Marcello l’otto Maggio 2002, insieme con alcuni cattolici devoti agli spiriti celesti ha rifondato l’associazione Milizia di San Michele Arcangelo (M.S.M.A.) che era stata creata da mons. Giuseppe Del Ton, di venerata memoria, appunto per realizzare un desiderio di padre Pio, di cui mons. Del Ton era devotissimo figlio spirituale. Nella restaurata Milizia, padre Pio è considerato uno dei santi protettori anche perché come afferma don Marcello, l’interesse nel diffondere la devozione cattolica agli angeli nacque in lui proprio a causa di un episodio accadutogli proprio a San Giovanni Rotondo. Diversi anni fa, don Marcello, allora giovanissimo sacerdote, si era recato in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Dopo aver fatto diverse ore di preghiera sulla tomba di padre pio, che allora non era stato ancora beatificato, don Marcello si recò a pranzo dalle suore di San Giuseppe dove era alloggiato.

Al tavolo del  ristorante era seduto da solo e le suore, poiché il loro albergo era tutto gremito di pellegrini, gli chiesero se potevano far accomodare al suo fianco una signora del Lazio, che andava a mangiare da loro perché il marito era ricoverato all’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”. Il sacerdote e la signora iniziarono a parlare del più e del meno ed il discorso cadde sulla devozione di padre Pio agli angeli. “Io prego gli angeli tutti i giorni-disse la donna al sacerdote- e porto con me, nella mia borsa un libro di preghiere agli angeli.”

Don Marcello incuriosito chiese di poter dare un’occhiata a tale libro di preghiere agli angeli. Notevole fu la delusione del sacerdote quando vide che si trattava di un testo esoterico-cabalistico dove erano menzionati i nomi di 72 angeli che presiedevano i 365 gradi dello zodiaco, uno per ogni 5 gradi. Don Marcello spiegò alla signora che quello era un pessimo libro e si rese conto che la tematica angeli era trattata soprattutto da pubblicazioni non ortodosse e non in linea con l’insegnamento cristiano della Chiesa, decise così di impegnarsi nella diffusione del vero culto dovuto agli angeli di Dio. Don Marcello ha sempre ritenuto che la sua “missione angelica” era nata sotto ispirazione di padre Pio.  L’Angelo Custode infatti svolse una parte importante nella vita di P. Pio che riconobbe ed apprezzò la funzione di “messaggero” dell’invisibile amico. “ Se hai bisogno mandami il tuo angelo custode”, ripeteva ai fedeli.

Ed aveva un gran da fare, durante le ore del giorno e della notte per ascoltare i messaggi di tante creature angeliche che gli portavano i messaggi delle persone di tutto il mondo. P. Pio  aveva una particolarissima, delicata, rispettosa devozione per l’Angelo Custode. Il suo piccolo compagno d’infanzia, “ il buon angiolino”, gli fu sempre d’aiuto. Fu un amico obbediente preciso, puntuale che, da gran maestro della santità esercitò su di lui uno stimolo continuo per progredire nell’esercizio di tutto le virtù. La sua azione assidua e discreta fu di guida, di consiglio e di sostegno. Quando l’angelo non era sollecito ad intervenire, P. Pio, confidenzialmente, sapeva muovergli anche un aspro e fraterno rimprovero: “ non vi dico poi in che modo,  mi vanno percuotendo quei disgraziati. Certe volte mi sento preso a morire. Sabato mi sembrò che mi volessero proprio finire, non sapevo più da che parte voltarmi. Mi rivolgo al mio angelo. Dopo essersi farro aspettare per un pezzo eccolo infine aleggiarmi intorno e con la sua voce angelica cantare inni alla divina maestà. Successe che lo sgridai aspramente di  essersi fatto così lungamente aspettare, mentre io non avevo mancato di chiamarlo in mio soccorso.

Per castigarlo non volevo guardarlo in viso, volevo allontanarmi, volevo sfuggirlo, ma egli poverino mi raggiunse quasi piangendo finchè, sollevato lo sguardo, lo fissai in volto e lo trovai tutto spiacente”…Ti sono sempre vicino – egli dice- io mi aggiro sempre a te dintorno, questo mio affetto per te non si spegnerà perfino con la vita”. P. Pio ha espresso più volte i suoi pensieri sull’angelo custode”….non dimenticate questo invisibile compagno sempre presente, sempre pronto ad ascoltarci.O deliziosa intimità, o beata compagnia  che è questa,se sapessimo comprenderla !”… “ …..abbilo sempre davanti agli occhi della mente, ricordati spesso della presenza di quest’angelo, ringrazialo, pregalo, tienigli sempre buona compagnia. Apriti e confida a lui i tuoi dolori; abbi continuo timore di offendere la purezza del suo sguardo. Sappilo e fissalo bene nella mente. Egli è così delicato, così sensibile, A lui rivolgiti nelle ore di suprema angoscia e ne esperimenterai i suoi benefici effetti. Non dire mai di essere sola a sostenere la lotta con i nostri nemici; non dir mai di non aver un anima alla quale puoi aprirti e confidarti. Sarebbe un grave torto che si farebbe a questo messaggero celeste…”.  “….. 

Come e consolante il pensiero che vicino a noi sta uno spirito, il quale dalla culla alla tomba non ci lascia mai un istante, nemmeno quando osiamo di peccare è  questo spirito celeste ci guida, ci protegge come un amico,un fratello….”  “…E’ oltremodo consolante il sapere che quest’angelo prega incessantemente per noi, offre a Dio tutte le buone azioni e opere che compiamo, i nostri pensieri i nostri desideri …” “…Il tuo buon Angelo custode vegli sempre su te, sia il tuo condottiero che ti guidi per l’aspro sentiero della vita;ti custodisca sempre nella grazia di Gesù, ti sostenga con le mani affinché tu non dia col piede in qualche sasso; ti protegga sotto le ali sue dalle insidie tutte del mondo, del demonio e della carne…”.


Cappuccino modesto P. Pio trascende infinitamente il mondo terreno vivendo già nelle sfere celestiali e si fa strada con la bontà e la santità delle sue opere. Egli formò così l’anello di congiunzione fra l’uomo e Dio in un epoca in cui il primo aveva smarrito il senso del Secondo.

di Eva Charvàtovà

 
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