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Monsignor Betori dirottato su BergamoForse non sarà Giuseppe Betori il prossimo arcivescovo di Firenze. L’attuale segretario della Cei, che sembrava lanciatissimo verso la città fiorentina (con un incarico che lo avrebbe portato dritto alla berretta da cardinale), ora sarebbe dirottato più verso la guida della diocesi di Bergamo. Una possibile nomina (ma ancora non ci sono conferme di questa voce) che apparirebbe come una mancata promozione. Ma è solo un’apparenza: la diocesi di Bergamo (insieme a quelle di Brescia e Milano) è tra le più attive nella formazione dei giovani: i seminari lavorano a pieno regime, e i bergamaschi in Vaticano sono una componente di un certo rilievo. Sarebbe un incarico, insomma, che non lo porterebbe dritto al cardinalato (ma è solo questione di tempo), e che allo stesso tempo gli permetterebbe di sovrintendere ad una "macchina" ben oliata dalla quale vengono alcuni tra i più importanti impiegati e dirigenti vaticani.

Su tutti, il cardinal Re, capo della Congregazione dei Vescovi, che esercitò una notevole influenza su Giovanni Paolo II, specialmente negli ultimi anni del suo pontificato. Un ambiente del tutto differente da Firenze: città laica, dove la Chiesa è stata scossa anche dai recenti casi di pedofilia (e la linea morbida di Antonelli sulle accuse arrivate in Curia sarebbe uno dei motivi per cui è stato scelto di portarlo a Roma) e dove non si nota un dinamismo forte sul fronte cattolico, come invece è a Bergamo.

Se fosse confermato che Betori non andrà a Firenze, ma a Bergamo, resta da vedere chi potrà essere il successore del cardinal Antonelli nel capoluogo toscano. Il cardinale è ancora in Curia, e arriverà a Roma solo con la nomina del suo successore, che - ha detto - dovrebbe esserci "probabilmente a settembre". Non ci sono nomi in circolo, per ora, oltre a Betori, perché il segretario della Cei era dato praticamente per sicuro. Ora, se ci sarà questo colpo di scelta, dovrebbe cambiare l’assetto delle diocesi italiane. Si è parlato anche della possibilità di un avvicendamento alla Curia di Milano, e Betori è un nome che è circolato anche per il Duomo. Ma il più accreditato come successore del cardinal Tettamanzi è monsignor Brambilla, che ora è ausiliario della diocesi di Milano e che sarebbe promosso alla guida della diocesi più grande del mondo. Solo voci, in fondo, perché l’importanza della diocesi di Milano è tale che nominare un arcivescovo richiede una lunga riflessione. Prima dell’estate, girava voce di ulteriori cambiamenti all’interno della Curia Vaticana.

In particolare, era stata accreditata l’ipotesi di una discesa del cardinal Scola da Venezia a Roma, per guidare il Pontificio Consiglio per l’Educazione Cattolica. Una voce che pareva fondata anche dalla lunga intervista che Scola aveva concesso pochi giorni dopo che l’indiscrezione era filtrata sul Corriere della Sera. Intervista che poteva essere interpretata come un "programma di governo". Ma l’ipotesi sembra infondata: Scola a Venezia ha fatto un lavoro molto apprezzato, ha riunito intorno a sé un centro multiculturale che guarda al mondo arabo con la rivista Oasis e che si candida ad essere un punto di riferimento per il dialogo -sempre più vivo - cristiano islamico: difficile che voglia perdere questa autonomia per diventare capo di un dicastero. Si è parlato anche dell’imminenza della nomina del cardinal Schoenboern, ora arcivescovo di Vienna, a capo di un dicastero curiale. Tutto sarebbe pronto, a sentire le voci. Ma a quanto pare non se ne farà niente: Schoenboern serve a Vienna, dove ha riorganizzato la diocesi e le ha dato nuova linfa dopo lo scandalo sessuale che ha coinvolto il precedente arcivescovo, il cardinal Koenig.

Articolo del dott. Andrea Gagliarducci ( Esta dirección de correo electrónico está protegida contra los robots de spam, necesita tener Javascript activado para poder verla ) tratto da "Sicilia Oggi"

 
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