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Il Papa in Cina? Prematuro PDF Stampa E-mail

Il Papa in Cina? PrematuroIl presidente della Sala Stampa Vaticana, padre Lombardi, ha frenato sull’eventualità di un viaggio del Papa in Cina. La proposta era stata fatta dal vescovo di Pechino, Giuseppe Li Shan, in una intervista esclusiva con il Tg1. Il vescovo Li Shan ha dichiarato che i rapporti tra Santa Sede e Pechino “vanno sempre meglio” e sono dunque prevedibili “grandi sviluppi”. E tra questi grandi sviluppi, ha persino auspicato un viaggio di Benedetto XVI in Cina. Padre Lombardi ha frenato gli entusiasmi. “Per ora – ha dichiarato – parlare di un viaggio del Papa in Cina è del tutto prematura. Tuttavia, le parole del vescovo Li Shan manifestano che tutti i cattolici cinesi amano e rispettano il Papa, ne riconoscono l’autorità e sarebbero lieti di incontrarlo, e questo è certo un aspetto positivo e incoraggiante”. Il Papa guarda con molto interesse alla Cina, da dove sono arrivati anche segnali di disgelo.

Come il concerto della Filarmonica Cinese in Aula Nervi, che certo non sarebbe potuto accadere senza l’autorizzazione del governo centrale. In occasione delle Olimpiadi, il Papa ha invitato la Cina ad aprire il suo cuore a Cristo, e il suo interesse per la Cina è stato testimoniato anche dalla lettera ai cattolici cinesi dello scorso anno (dalla quale aspetta una risposta ufficiale) e dalla scelta del cardinale di Hong Kong Zen per la stesura delle meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo di quest’anno. Con un quinto della popolazione mondiale, e con una ricerca di fede resa ancora più forte dal regime ateo di Pechino, la Cina rappresenta la più grande frontiera di evangelizzazione per la Chiesa oggi. Lo hanno capito anche i Gesuiti, e da tempo: furono tra i primi ad andare in Oriente, con padre Matteo Ricci, e il nuovo superiore generale, Adolfo Nicolàs, viene direttamente dalla Sofia University di Tokyo, ed è un vero esperto (per essere vissuto anni lì) di rapporti con l’Asia.

Per padre Lombardi “l’intervista del vescovo Li Shan può essere considerata uno dei segnali con cui, da parte cinese, si risponde alla disponibilità e all’auspicio manifestato dal Papa, nella sua lettera di un anno fa, per cercare una normalizzazione dei rapporti tra Santa Sede e Cina”. Ma, aggiunge, “diversi problemi importanti non sono stati risolti”.

Se da una parte ci sono segnali di apertura, dall’altra il governo cinese ha impedito con ogni mezzo il pellegrinaggio al santuario mariano di Seshang (impedendo persino agli alberghi di ospitare i pellegrini). E, in occasione delle Olimpiadi, tutti i fedeli della Chiesa sotterranea di Cina avevano ricevuto avvertimenti dalla polizia di non incontrarsi durante il periodo dei Giochi per “motivi di sicurezza”, mentre prelati e sacerdoti subiscono arresti domiciliari.

Ma, per la solennità dell’Assunta, più di 1000 cattolici sotterranei hanno sfidato i controlli della polizia, radunandosi nella chiesa di Wuqiu (nella regione dell’Hebei) per celebrare la messa dell’Assunta con il loro vescovo, mons. Giulio Jia Zhiguo, agli arresti domiciliari e sotto controllo 24 ore su 24. La notizia è stata riportata dal sito cattolico AsiaNews (http://www.asianews.it/). Si è trattato di un’invasione pacifica della Chiesa, per celebrare una delle feste più sentite della Chiesa cinese. I poliziotti hanno permesso il raduno per evitare un controproducente rimpallo mediatico proprio durante il periodo dei Giochi Olimpici, e sono rimasti a controllare la celebrazione nel cortile della Chiesa. Il vescovo resta comunque in isolamento, ed è proibito vedere ed incontrare i suoi seminaristi e i suoi sacerdoti.

Segnali contraddittori, insomma. La Santa Sede vuole comunque “portare avanti un dialogo leale e costruttivo”, spiega padre Lombardi. E lo può fare proprio con vescovo Li Shang, nominato dall’Associazione Patriottica (la Chiesa ufficiale, controllata dal governo), ma accettato dalla Santa Sede. Che ci tiene a spiegare come in Cina “si contano tra gli 8 e i 10 milioni di cattolici. A Pechino ci sono 20 chiese, e nei giorni festivi vengono celebrate 3 o 4 messe, con circa 3 mila fedeli per ogni funzione”.

Rubrica a cura del dott. Andrea Gagliarducci ( Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo )

 
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