Niente voti, niente risoluzioni per gli Anglicani della Conferenza di Lambeth |
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... segno di protesta. Una mossa che ha scosso la Comunione Anglicana. Non è uno scisma, e non porterà ad uno scisma, ha detto il primate della Chiesa anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. Ma le frizioni sono notevoli. Così, a Lambeth si è arrivati ad una soluzione per mantenere le polemiche al minimo: i vescovi sono stati riuniti in gruppi chiamati “Indaba”. Si tratta di gruppi di circa 40 persone, e il nome viene dalla parola zulu “indaba”, che è quella che serve a designare una discussione fruttuosa. Ma gli organizzatori – riporta la Reuters – spiegando il concetto hanno anche avvertito che dopo due settimane di discussione questi gruppi non produrranno un testo, o una lettera enciclica. Si tratta – hanno spiegato – di una discussione aperta, e con una conclusione. Ma non aperta ai media, che – sempre la Reuters – denunciano di non poter assistere alle sedute e raccontare quello che succede realmente. La procedura dovrebbe essere questa: prima ci si raccoglie, poi si sceglie un ascoltatore che aiuterà a mettere insieme un documento finale di riflessione. Non ci saranno, in pratica, confuse battaglie su risoluzioni come quelle che riguardano il dibatto sull’omosessualità, che ha dominato la conferenza di Lambeth nel 1998. Fortunatamente non ci si aspettano, insomma, conclusioni finali sorprendenti, date queste premesse. Rubrica a cura del dott. Andrea Gagliarducci ( Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ) |
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