La politica della vita alla base del dialogo |
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... alimentare un insaziabile consumismo”. E poi, subito dopo, aggiunge che “c’è di più: che dire dell’uomo, del vertice della creazione di Dio? Ogni giorno incontriamo il genio delle conquiste umane”. Genio che si rivela nei progressi delle scienze mediche e della tecnologia, nella creatività. Un genio che può diventare aberrante, se non ci si pone la domanda sull’uomo. Quello che Benedetto XVI sta delineando nei discorsi australiani è un percorso. Dalla natura alla natura dell’uomo. Da ciò che distrugge la natura, a ciò che distrugge la natura dell’uomo. Così, a Bangaroo il Papa ha parlato della distruzione data dall’alcool e dalle droghe, e dell’esaltazione della violenza e del degrado sessuale. Poi, ieri, alla Saint Mary Cathedral di Sydney, ha reso il discorso universale. “Le religioni del mondo – ha detto – rivolgono costante attenzione alla meraviglia dell’esistenza umana. Chi può non stupirsi davanti alla forza della mente che carpisce i segreti della natura attraverso le scoperte della scienza?” Eppure, ha ammonito, troppo spesso si adorano falsi dei: “I beni materiali, l’amore possessivo, il potere”. E, per resistervi, ha proposto “la via per scegliere la vita, l’adorazione del vero unico Dio”. Fondamento di tutto, è il diritto alla vita: mentre Benedetto XVI è impegnato a Sydney, in Italia il dibattito è rinfocolato dal caso di Eluana Englaro, la ragazza milanese in coma vegetativo. La Cassazione ha riconosciuto il diritto della famiglia a interrompere l’alimentazione. E la mobilitazione è stata immediata: il nuovo presidente del Pontificio Consiglio per la Vita, monsignor Fisichella, non ha esitato a definirla “eutanasia”, ma poi ha predicato grande comprensione per la famiglia. E il suo predecessore Elio Sgreccia ha fatto notare che Eluana è come un bambino che non sente e che non parla, e Giuliano Ferrara ha lanciato un’iniziativa: portare una bottiglia d’acqua per Eluana sotto il Duomo. A dire: non è accanimento terapeutico, ma sospensione dell’alimentazione. La questione della vita è sicuramente al primo posto nell’agenda del dialogo interreligioso. Tra l’altro, il Papa ha parlato ieri di difficoltà delle Chiese cristiane a unificarsi. E una delle spine dell’incontro di Ravenna di ottobre con le chiese ortodosse fu proprio la definizione dell’embrione. Rubrica a cura del dott. Andrea Gagliarducci ( Esta dirección de correo electrónico está protegida contra los robots de spam, necesita tener Javascript activado para poder verla ) |
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