Maria Voce nuova presidente del Movimento dei Focolari |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Per la prima volta nella sua storia, il Movimento dei Focolari si è riunito in assemblea per eleggere il suo presidente e il co-presidente. Dopo la morte di Chiara Lubich, fondatrice e leader carismatica del movimento, l’elezione per la prima volta del suo successore è stato un evento di grande rilevanza nella storia del movimento, che con le sue varie inondazioni su ramifica in tutti i campi (dalla formazione, all’economia, alla politica, alla comunicazione) raggiungendo circa 3 milioni di aderenti nel mondo. La scelta era difficilissima: i 496 delegati con diritto di voto, in rappresentanza di tutti i continenti, si sono trovati a dover decidere quale personalità avrebbe succeduto alla fondatrice, consapevoli che le sue funzioni sarebbero state molto diverse da quelle di Chiara Lubich. Questa accorpava intorno a sé una serie di attività che ora saranno affidate senz’altro a decisioni più collegiali. La decisione era resa ancora più difficile dalla scelta di Chiara di non indicare alcun nome per la successione, che andrà sempre (come da statuto) ad una donna. Piuttosto, ha indicato al movimento la strada in cui fare la scelta: la strada dell’amore e della comunione, nella quale si sarebbe dovuto trovare lo spirito per raggiungere una decisione concorde, senza divisioni e nell’unità, come è carisma del movimento. Cosa – ha confidato un focolarino – “bellissima a dirsi, ma difficilissima a farsi”. Dopo le prime due sessioni di voto, ci si è resi conto che era necessario un periodo di riflessione e di preghiera, per ritrovare la comunione. Due giorni sono bastati: al rientro in assemblea, Maria Voce, classe 1937, da 44 anni membro del Focolare, è stata nominata presidente dell’Opera di Maria (che è il nome con cui la Chiesa Cattolica ha riconosciuto il movimento). Maria Voce ha studiato diritto canonico e teologia, e proprio per questa sua competenza è stata impegnata negli ultimi anni anche nella revisione degli Statuti del movimento. E’ anche membro della Scuola Abbà, Centro studi interdisciplinare. Ma, soprattutto, ha un’esperienza diretta nei campi ecumenico e interreligioso. Avendo vissuto in Turchia per dieci anni, dal 1978 al 1988, ha avuto stretti rapporti con il Patriarcato ortodosso di Costantinopoli, anche con l’attuale Patriarca Bartolomeo I, con leader di altre Chiese Cristiane, e con il mondo musulmano. Suo co-presidente è stato eletto Giancarlo Faletti: classe 1940, ha deciso presto – nonostante non venisse da una famiglia particolarmente vicina alla Chiesa – di impegnarsi sia nel mondo giovanile che nel volontariato cristiano, vicino a chi più soffre e vive in condizioni di povertà. Prende contatto con il Movimento a 19 anni, e a 25 decide di diventare focolarino. Dopo aver compiuto studi di economia, ha ricoperto incarichi di dirigenza in un istituto bancario. Oltre che a Roma, è stato responsabile del Movimento a Genova e nel Lazio. E’ stato ordinato sacerdote all’inizio della sua responsabilità romana. I due sintetizzano nelle loro persone l’impegno del Movimento di questi ultimi anni: quello per una comunione con tutte le religioni, e tra tutti gli uomini (e lo testimoniano anche gli aderenti al Movimento che non hanno alcun riferimento religioso), e un’attenzione particolare verso gli ultimi, che è sfociata, all’inizio degli anni Novanta, nella teorizzazione e realizzazione, da parte di Chiara Lubich, dell’economia di comunione, un modo nuovo di fare economia attento all’uomo. Rubrica a cura del dott. Andrea Gagliarducci ( Esta dirección de correo electrónico está protegida contra los robots de spam, necesita tener Javascript activado para poder verla ) |
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